Capitolo 15 - Ferite

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Una. Due. Mille.

Quante parole si frappongono tra noi e gli altri? Quante devono esserne spese per spiegare ciò che siamo, ciò che desideriamo?

Buone. Cattive.

Le parole sono tutto ciò e nulla di esso. Sono un coltello ed una carezza, una ferita ed un valore. Le parole sono bianche. Sta a noi colorarle.

Faith lo sapeva. Chi meglio di lei? Lei che scriveva parole che l'anima suggeriva. Lei che sognava quelle stesse diventassero più di stupido inchiostro sul quaderno. Una mano che avrebbe accompagnato chi quelle stesse le avesse lette. Qualcuno che desse loro un significato diverso, un significato proprio.

Ma la realtà colpiva più delle parole. I fatti, le azioni erano pagine su cui non si poteva scrivere. Lo stesso passato era un foglio su cui la penna non segnava alcun segno.

Eppure.

Eppure esse sarebbero dovute arrivare dove le azioni, dove gli errori avevano inciso un solgo più profondo del coltello. Avrebbero dovuto sopperire ai suoi errori passati sperando le cicatrici si fossero rimarginate.

Ed i minuti si accumulavano più delle parole. Superavano quei pochi metri che le dividevano.

Due anime, due amiche.

Il mondo le aveva separate.

Non è stato il mondo... sono stata io.

Il dubbio che lascia spazio alla certezza. Quella bruciante evidenza racchiusa negli errori.

Trovare una soluzione. Tutte le parole del mondo non sarebbero bastate per il peccato che aveva commesso.

Una goccia. Una lente che rovesciava il mondo. Si posò sulla finestra. Un autunno piovoso quello. Una stagione che imperversava nel cuore di Faith.

Si scostò dalla finestra mentre altre gocce popolavano quella superficie.

« Cameron! Esco un attimo! »

Una risposta dal piano superiore. Cameron era sempre lì. Un riparo sicuro, un ombrello aperto a proteggerla dai mali del mondo.

Le assi di legno della veranda cigolarono sotto il suo peso. L'umidità le impregnava e, con esse, il respiro di Faith.

Un fulmine il lontananza.

Uno... due... tre... quattro...

Il tuono fragoroso colpì i suoi timpani.

Il temporale si stava avvicinando. Non solo in cielo.

L'erba bagnata avvolgeva i piedi affondandoli nel fango. Un passo dietro l'altro mentre l'acqua tingeva di scuro il suo maglione rosso.

Quella porta si aprì.

Maya si appoggiò alla balaustra guardandola immobile sotto la pioggia. La stava aspettando.

Tante parole passarono tra i pensieri. Ma non ne servirono tante. L'amicizia aveva fatto il resto. Goccia dopo goccia, esattamente come quel temporale.

Bastò uno sguardo. Poi un sorriso.

« Vieni scema! Non vorrai prenderti un malanno? Justin non me lo perdonerebbe! »

Corse da lei nonostante i piedi scivolassero nella melma.

La pioggia si infranse mescolandosi alle lacrime. Le stesse che ritrovò negli occhi di Maya.

« P... posso abbracciarti? » chiese Faith.

Lo fece Maya. La strinse ritrovando la sorella minore perduta.

Ore di peregrinazioni mentali tra frasi fatte ed espressioni ad effetto si sciolsero in due semplici ed inflazionate parole.

« Mi dispiace... »

« Anche a me Faith... anche a me. » le sussurrò nell'orecchio.

Di nuovo amiche.

Di nuovo sorelle.

« Dai entra! Abbiamo tante di quelle cose da raccontarci! Quelle però le lasci fuori! » ordinò indicando sorridente le pantofole infangate.

Anche Cameron le stava osservando sorridente da dove, poco prima, Faith era uscita. Un cenno di consenso prima di entrare.

L'interno della casa era esattamente come se lo ricordava. Colorato, pieno zeppo di tutte le chincaglierie prese qua e là per il mondo.

Un lieve imbarazzo colse entrambe una volta all'interno. Faith sentì era quello il momento di parlarne.

« Maya... »

« Justin mi ha già spiegato tutto! Mi ha detto di come tu gli hai spiegato che tra voi ci può essere solo un enorme affetto e nulla più e di come io non mi sia comportata da amica allontanandoti senza concederti la possibilità di spiegarti! »

« No Maya! La colpa è solo mia! Voglio rimettere in carreggiata la mia vita e tu sei uno dei suoi binari più importanti! »

« Qual è il prossimo passo? »

« Savannah! »

« Immaginavo. Non sarà semplice ma nulla ti impedisce dal provarci. Solo non aspettarti nulla da lei. »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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