Capitolo 47 - Punto

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Strana notte quella.

Battaglia persa a combattere le lacrime. Cadere copiose. Solo questo il loro fine. Cercare di svuotare un lago di dolore goccia a goccia.

Piccolo argine erano le considerazioni che Maya tentava di incoraggiare. La verità era l'oggettività dei fatti. Sentirsi svuotate con solo una macchia sulla tappezzeria dell'auto a rammentare.

Strana notte quella.

Notte in cui le parole tra le due amiche si perdevano tra singhiozzi e abbracci.

Notte in cui il sonno arrivava rapido come un pugno in pieno volto. Momenti in cui Maya correva in strada per tentare di pulire quel maledetto sedile sperando di cancellare l'incancellabile, pochi istanti di sonno che venivano popolati da orrende visioni di ciò che sarebbe potuto essere ma che non sarebbe mai stato.

Ma al di là del lutto, al di là di qualsiasi pensiero il tradimento di Cameron significasse, Faith sapeva che il suo tempo lì era terminato.

North Windfield era stata una madre severa, pronta a punite i suoi errori ma anche generosa, capace di regalarle insegnamenti e persone che non l'avrebbero più abbandonata.

Nel bene e nel male.

Pensare. Quanto può essere deleterio quando gli occhi non vedono altro che buio?

Perdersi nelle riflessioni ed affondare, lentamente, come sabbie mobili fatte di cenere.

Il cielo iniziava a colorarsi quando Faith si svegliò.

Il basso ventre le doleva. Il dottore l'aveva avvertita sarebbe stato normale. Aveva anche consigliato di fare ciò che più le andava. Una vacanza, uno sport, qualsiasi cosa l'aiutasse a non pensare.

Perché la mente rischiava di diventare la sua più acerrima nemica. Uno spettro chiamato depressione.

Non importa da quanto lo sai. Un'ora , un giorno, un mese. Il dolore della separazione, lo strazio del lutto è il medesimo.

Si alzò a fatica accompagnata dagli scricchiolii della brandina.

Lo specchio in bagnò rifletté una persona mai vista. Occhi spenti dietro una maschera di dolore.

« Ben svegliata! » esclamò sorridente Maya.

« Si può sapere che cosa hai da festeggiare? »

« Hai sentito cosa ha detto il medico? Devi fare ciò che ti va di fare ed un'amica è ciò che ti serve! »

« Sai cosa voglio fare? »

« Cosa? »

« Andare via di qui! » disse guardando malinconicamente un gatto randagio in strada.

« Vuoi tornare a casa? »

« Sì! A Nashville, prima di cercare Harry. »

« Lo so... »

« Mi devi fare un ultimo favore! » disse risoluta.

« Tutto quello che vuoi Faith! »

"Ciao,

Inutile rivangare il dolore che mi hai procurato. Inutile dire che tra noi è finita. Tutte ovvietà. Spero tu capisca il perché, anche se ne dubito. Spero tu capisca perché io ti stia scrivendo una lettera anziché parlarti di persona. Non perché correrei il rischio di innamorarmi di nuovo, quel treno l'hai distrutto con una frase. Neppure perché rischierei di sporcarmi la fedina penale se ti avessi di fronte, non meriteresti neppure i miei pugni.

Ti scrivo perché hai distrutto... me. Hai distrutto la persona che dicevi di amare. Hai distrutto, infine, il nostro futuro che tenevo in grembo.

E tutto questo per cosa? Per le tue smanie di potere? Perché la mela non cade mai lontana dal suo albero? Perché il possesso per voi conta più dell'affetto? Sì, per tutto questo e per infiniti altri motivi che, per mia fortuna, non avrò modo di conoscere.

Sei libero, libero come hai sempre desiderato ed in fondo vissuto. Non hai responsabilità, quelle che ti spaventavano tanto. Nostro figlio, ora, è in chissà quale cestino della spazzatura di una maledetta clinica.

E questo solo per colpa tua.

Non ti scomodare a cercarmi. Sarò già lontana quando leggerai questa lettera. Lontana da te, dalla tua famiglia malata e dalla tua psicopatica ex. Ma c'è una cosa dalla quale non riuscirò mai ad allontanarmi abbastanza: il dolore che mi hai inferto.

Quello lo porterò sempre con me.

Faith"

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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