Capitolo 36 - Ricordo

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Non è stato affatto facile...

Tutta quella gente. Tutti quegli sguardi che attendevano una sola risposta, una sola sillaba.

Ora Faith, da sola, fissava il soffitto chiedendosi come fosse arrivata fino a quel punto, come tutti quegli eventi si fossero concatenati nell'esatto ordine.

E per qualche ora il mondo si era fermato.

Era tornata a casa. Un pentolino vuoto messo a scaldare sul fuoco. Cinque minuti più tardi si accorse che l'acqua era fondamentale per un tè e che quel recipiente vuoto e rovente a poco serviva. Ma la sua mente vagava, continuamente incline a rincorrere questo o quel dubbio. Con uno sforzo titanico si concentrò su quel rito per lei del tutto nuovo: prendersi cura di se stessa.

Il bollitore fischiò. Il suono morbido dell'acqua riempire la tazza, il tuffo della bustina di tè verde dentro essa. Ritmi lenti invisibili, però, agli occhi di Faith.

Decise di berlo al piano superiore dove il sole riusciva ancora, con i suoi ultimi raggi, ad illuminare quella realtà così silenziosa e caotica al contempo.

Le sue paure raddoppiate ad ogni gradino scalato verso la sua stanza non aiutavano la sua psiche a calmarsi.

Forse sarebbe stata meglio una camomilla.

E poi le tornò in mente.

Tutta quella gente. Gente mai vista, gente che sapeva, gente che in fondo la disprezzava.

Perché la felicità acceca gli invidiosi. Persone la cui unica filosofia è il "mal comune, mezzo gaudio", con l'unica propensione nella vita di trascinarti nell'ombra della loro esistenza.

Li aveva guardati uno ad uno Faith, negli occhi, prima di dare una risposta.

Prima di dire...

No. Lei non gli avrebbe dato la soddisfazione di un pianto disperato, non sarebbe mai apparsa debole di fronte a quegli sciacalli pronti a sbranarla ad un solo passo falso.

Destiny aveva guardato la scena con una mano sulla bocca a nascondere l'espressione di sgomento, facendo rimbalzare la sua attenzione tra Faith e lo sguardo impietrito di Savannah.

Quest'ultima, aldilà di un imperturbabile colorito biancastro, aveva perso ogni qualsivoglia fuoco belligerante ed una singola lacrima le aveva rigato il viso.

Solo un istante. Faith provò pena solo un istante. Aveva il dito sul grilletto. A posizioni invertite Savannah non avrebbe avuto pietà.

Anche Nick si era avvicinato rimanendo al limitare della folla. Faith lo aveva visto, o forse era stata solo un'impressione. Egli aveva scosso la testa, l'aveva pregata.

Ma, dopo quanto visto, aveva ben poca voce in capitolo.

Era stata questa. Una variopinta cornice che attendeva solo l'ultimo tocco di un artista. Attendava solo una risposta di Faith.

Lei non li aveva fatti attendere troppo.

Ed ora era lì, sola, stesa su un letto che l'aveva vista svegliarsi in compagnia solo poche ore prima.

E quel soffitto, così familiare, ora le suggeriva di aver fatto la scelta giusta, nonostante un certo margine di errore.

Non ho rimpianti ne ripensamenti!

Si convinse. Nonostante i molti dubbi, nonostante il biasimo di qualcuno o le aspettative di molti, lei aveva deciso con la sua testa ma soprattutto con il suo stupido e confuso cuore.

« È permesso? » chiese una voce appena varcata la porta di camera.

« Vieni, vieni! »

« Allora? Cosa mi devi dire di tanto importante? » chiese Maya.

« Guarda! » disse Faith porgendole la mano sinistra. « Gli ho risposto di sì! »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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