Perché il mondo non si ferma?
Ironico quante sfaccettature possa possedere una frase. Ma in quel momento il significato più ampio e filosofico veniva fagocitato dal ben più terrestre e doloroso giramento di testa che colpì Faith una volta tornata nel corridoio.
« Come ti senti? » chiese gentilmente Nick mentre richiudeva la porta dell'infermeria.
« B... bene credo? »
La vetrata rotta. Ecco cosa rimaneva di tangibile di quelle decine di minuti.
Nick si portò le mani dietro la nuca ed inarcò la schiena per liberarla dalla tensione.
Quel ragazzo così misterioso continuava a sfuggirle ammantato nella sua premurosa sicurezza che lo muoveva tra quei corridoi come familiari stanze.
« Ma tu chi sei? » chiese Faith cercando nei suoi occhi azzurri una risposta celata nel profondo.
« Me lo hai già chiesto! Ricordi? »
« Sì! E ricordo anche che non ho avuto risposta! »
« È così importante? »
« Direi! Non so neppure il tuo cogn... »
La testa. Il mondo. Nick. Tutto iniziò vorticosamente a mescolarsi perdendosi nell'astratto.
La gambe persero di forza. Attese un impatto con il pavimento, un'attesa stranamente familiare quel giorno.
Un impatto che non arrivò mai.
Nick la sorresse per il bacino prima che le ginocchia potessero cedere.
Pochi centimetri.
Era quella la differenza. Quando si voltò, il viso di lui era distante solo lo spazio di un respiro.
Le pupille di Faith rimbalzarono tra quelle iridi azzurre desiderose di perdersi in un bacio.
Egli si avvicinò. La pressione sul bacino aumentò mentre le dita affondavano nel corpo fermate solo dai jeans.
Una fusione di respiri che parlava più di qualunque sciocca parola.
Diminuì ancora la distanza. Troppo poca per il cuore di Faith.
« Che cavolo fai? » esclamò Faith spingendolo via.
« Io... scusami. »
« Grazie di tutto Nick. Ora posso tornare a casa da sola! » tagliò corto.
« Ti prego... »
Ma lei si allontanò. Senza voltarsi girò il primo angolo utile per togliersi da quello sguardo contrito che sentiva pesare alle sue spalle.
L'eco di ogni passo percorso risuonava tra quei corridoi e nel suo orgoglio facendola vibrare di rabbia.
Ha fatto tutto solo per approfittarsi di me.
Le lezioni passarono in secondo piano. Voleva solo raggiungere l'uscita, arrivare a casa, cambiarsi e rilassarsi sul divano in compagnia di Cameron e Miss. Woolson.
Ma la testa era di parere opposto. La costrinse ad appoggiarsi agli armadietti, prima, ed al corrimano, poi, per raggiungere finalmente la fresca aria di novembre.
Giornata pesante quella.
Ventiquattr'ore vissute in corsa tra una richiesta di scuse ed un'ammissione di colpa.
Justin, Maya, Savannah e Nick.
Ma in quel momento desiderava solo una persona al suo fianco, solo un bagno caldo bagno insieme a Cameron e magari una notte di sesso che avrebbe spazzato via quella giornata in un rumoroso orgasmo.
Eppure il mondo non aveva smesso di colpire. Esso avrebbe tramato ancora un po', giusto il tempo di calare qualche asso nascosto nella sua sudicia manica, giusto un momento per far capire a Faith che i suoi propositi sarebbero presto stati infranti.
Si trascinò sull'umida erba del giardino di casa. I suoi piedi la solcarono bagnando le scarpe fino all'interno di esse.
« Cameron! » urlò entrata in casa.
« Faith? » chiese sorpreso di vederla cosi presto a casa.
« C'è stato un piccolo problema con Savannah. Non preoccuparti sto bene! » si affrettò a dire osservando l'incarnato di Cameron sbiancare di fronte alla medicazione alla testa.
« Sei caduta? »
« S... sì! Ma non è nulla di grave! L'infermiera mi ha chiuso la ferita. In un paio di giorni passerà tutto! » tagliò corto lei « Ora mi andrei a fare un bagno caldo per rilassarmi! Ti va di raggiungermi? »
« Certo... » disse voltandosi di spalle e cambiando tono di voce.
Non gli voleva mentire. Non avrebbe mai voluto. Preferì semplicemente glissare su una presenza, quella di Nick, e su un avvenimento, il suo tentativo di baciarla, che si era ripromessa di abbandonare nel cassetto dei ricordi da chiudere a chiave. In fondo dirglielo non avrebbe cambiato di una virgola gli eventi, anzi li avrebbe ingigantiti, ed, ancora più in fondo, la storia filava e l'importanza di Nick nella sua vita era pari a zero. Forse uno.
Non è successo nulla di grave.
« Mi raggiungi? » gli chiese Faith mentre scalava i gradini verso il suo agognato bagno.
« Certo! » rispose sorridente. « Ma prima posso chiederti una cosa? »
« Ovviamente! »
« Pensi che il tuo amico Nick ripagherà la porta che ha rotto? »
© G.
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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TWO | Prima Stesura
Teen Fiction__ SEQUEL DI "ONE" __ Sono trascorse tre settimane. Faith è cambiata. Le sue priorità, la visione che aveva del mondo, della vita, del passato. Tutto cancellato. E se da un lato, quello del cuore, la direzione è tracciata, le ultime rivelazioni han...