Capitolo 28 - Schiaffo

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Confusione.

Come non se ne vedeva da tempo. Come un tamponamento su una strada deserta.

Lì immobile. Sprofondare nella poltrona. Cercare una possibile spiegazione, sperare in improbabili complotti, trovare la realtà dei fatti.

L'unica verità si trovava di fronte a lei in quel letto di ospedale. Lo stesso letto di Harry; Faith, la stessa artefice involontaria di quella nuova difficile situazione.

Nick non mentiva nonostante il suo sguardo fosse perso oltre il vetro della finestra per nascondere le lacrime. Quelle ferite erano reali. Più reali che mai e per uno strano scherzo della mente anche Faith ne provò il dolore. Diverso certo, ma pur sempre abbastanza profondo da intaccare la sua dignità.

Forse Justin si è ingelosito del mio rapporto con Nick... ma per quale motivo?

« Nick, prima mi hai detto che non credi Justin sia stato la mente ma solo il braccio. Cosa intendi? »

« Intendo che non credo che Justin sia realmente geloso di noi. O per lo meno non solo lui. Non lo so Faith. È un sospetto che ho... ma forse ho sbagliato a parlarne. » tentò di spiegare sollevando la testiera del letto.

« Nick... »

« Solo... non è giusto per te. Non lo capisci? Siete troppo diversi. Lui, la famiglia, tutto il mondo che gli gira attorno... il suo mondo! » si sfogò alzando la voce.

« Non ti capisco... »

« Lo so. E la colpa è solo mia e della mia gelosia. Non sono venuto a lavoro per colpa tua Faith. Non ce l'ho fatta! »

« Colpa mia? »

« E sua. Faith, più mi avvicino a te, più Cameron mi sta addosso! »

« Tu sei paranoico! » rispose Faith scoprendo la direzione del discorso.

« No, Faith! Tu non sai! »

« Cosa dovrei sapere? »

« Tante cose. »

« Dimmene una! »

« Ti prego Faith! Ascoltami! Allontanati da lui! Non è giusto per te! »

« Quindi secondo te Cameron è il mandante di Justin? Assurdo! Primo tra me e te non c'è nulla e la gelosia di Cameron non avrebbe motivo di esistere e secondo, Justin non si farebbe mai manipolare così. Sei tu che non li conosci! » urlò prima di alzarsi dalla poltrona.

« Faith aspetta! »

« Non voglio più sentire una parola! Sono venuta qui solo perché me lo ha chiesto Tuck! »

« Faith... »

« Cosa? »

« Solo... stai attenta. »

« Anche tu. »

Afferrò la borsa prima di voltargli le spalle.

Un passo. Tanta la distanza che frappose.

« Un'ultima cosa... »

Si voltò.

La sua voce era vicina. Le sue labbra ancora di più.

Cadde tra esse.

Non un istante. Non un secondo per comprendere.

Con sforzo si era alzato in piedi. Con delicatezza la baciava.

Morbido, caldo. Alternava le labbra con le sue. Bagnato e dolce. Gli occhi sorpresi di Faith videro gli opposti abbandonati in quel gesto.

Le mani tiepide di Nick le avvolgevano le guance con la stessa delicatezza di quando si maneggia un fiore.

La borsa cadde a terra, la coscienza di Faith con lei.

Era bravo.

Cavolo se è bravo...

Offesa, oltraggiata. Nulla di tutto ciò. Forse i dubbi che aveva instillato in lei, forse la determinazione con cui la cercava. Forse tutto ciò la fece vacillare.

Familiare e sconosciuto.

Ma non poteva. La vecchia Faith venne rispedita negli abissi dei ricordi.

Con impeto si liberò.

Lo guardò in quegli occhi colpevoli. Scosse la testa.

« Non ti schiaffeggio solo perché ci ha già pensato qualcun altro! » esclamò severa risollevando da terra la borsa e guadagnando l'uscita.  

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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