Capitolo 44 - Confronto

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Per strano che sia, non fu la rabbia.

Infinite sfumature proscenio del protagonista finale. Guardarla in faccia come ci si abitua ad una lontana figura farsi via via più prossima.

I contorni più precisi, i colori più vividi. Accorgersi troppo tardi, focalizzarlo quando è già sulla pelle. Quel pugno.

Un'onda anomala di ricordi ed errori. Incapace di scappare poiché indietro nel tempo non si può tornare.

Il dolore farsi profondo da superficiale. Spazzare via tutte quelle poche difese che per colpa dell'amore erano abbassate. Rammaricarsi non serviva. Maledirsi era tagliarsi con un caldo coltello.

Il dolore. Incredibilmente fisico seppur incorporeo. Sentirlo sulla sua pelle, nel proprio stomaco. Era stata solo una frase.

Quanta realtà potevano descrivere parole inventate dagli uomini. Chiudere gli occhi.

Quel pugno.

Crollare a terra rimanendo seduti. Il dolce sapore del sangue mescolarsi con il sapido della terra. Realizzare la propria sconfitta.

Cameron...

« Faith... mi dispiace. Non c'era un modo indolore per dirlo. »

Ma lei sapeva. Faith conosceva bene le motivazioni.

Forse era vero: un lato di Adelaine era dispiaciuto. Per Faith, per Cameron, per le sue stesse speranze. Ma in fondo non aveva neppure dovuto sforzarsi di trovare un modo: aveva pensato a tutto Cameron.

Occhi vitrei smarriti nelle ombre sulla moquette.

Faith non era lì. Era in mare aperto. Combatteva con i suoi ricordi, onde su di lei. Nuotava con i polsi legati dalla sua costante mal riposta fiducia. Infine sprofondava quando la fredda acqua dei suoi errori inondava i polmoni e soffocava le sue speranze.

Scegliere era stato fin troppo facile. Il destino aveva scelto per lei. Lei che aveva deciso di non decidere.

Ma forse il destino non esiste...

Forse non era mai esistito per lei, marionetta dai fili d'oro. Scintillanti e lussuosi fili che ti manovrano al loro volere e un libero arbitrio mai esistito.

Questo era stata.

« Posso fare una telefonata? » chiese Faith.

« Certo... »

Due squilli ed una parola. Maya comprese immediatamente. Il mondo fece lo stesso.

L'oceano si agitò, vestendosi di scuro per non fare torto al cielo. Esso rispecchiava stranamente il suo stato d'amino. Uno specchio. Non causa ma conseguenza.

Era lei a spegnere il mondo ed il mondo si spense.

Incolparsi di non aver compreso prima, biasimarsi per i sospetti taciuti.

Acqua. Fuori e dentro, sulla vetrata come sul viso. Lacrime salmastre erano pioggia e dolore.

Abbandonarle verso la corsa della gravità, prima di sentirne il sapore, prima di farle nuovamente proprie.

« Grazie per il pranzo Adelaine. »

« Aspetta... forse questi saranno più utili a te. » disse porgendole i plichi con i test del DNA.

Uscire. Un unico pensiero.

Uscire da tutto: da quella casa, da quella vita. Raggiungere una salvezza impossibile da conquistare, persa nel passato, da qualche parte tra i vicoli bui della fiducia.

Trascinare i piedi, forzosamente pesanti. L'eco risuonare per l'ultima volta tra quelle pareti, colonna sonora di una sconfitta.

« Vai già via? » chiese gentilmente Lara restituendole il cappotto.

Faith non rispose. Era lontana, distante da quell'abbagliante splendore che troppo a lungo aveva annebbiato i suoi sensi.

Fuori un vento di maestrale aveva iniziato a spirare, pettinando le onde che rumorose si infrangevano sulla scogliera.

Non tarderà!

Lei, Maya, era stata l'unica, il solo punto fisso di quei mesi, il solo bagaglio dal quale non separarsi mai. Non l'avrebbe delusa.

Invisibile, si incamminò verso la fitta boscaglia dal quale era entrata. Invisibile non per tutti.

« Faith! Dove vai? » urlò Cameron percorrendo i suoi passi.

Non avrebbe voluto.

Un'uscita silenziosa, scomparire nell'ombra. Questo sì.

Fu costretta a guardarlo negli occhi.

« Faith... »

Ella non rispose. Si limitò ad un gesto. Qualcosa di semplice come gettare ai suoi piedi i test del DNA.

La reazione non tardò ad arrivare. Non furono, però, le smentite sperate.

« Come li hai avuti? »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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