Capitolo 66 - Onde

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« Stai cercando Harry, vero? »

Strana. Davvero una strana situazione quella. Neppure il tempo di capire con chi si stesse parlando che aggiunse: « Tu devi essere Faith! »

La mia fama mi precede...

« S... sì! »

« Vieni, dai! Entra che fa un freddo cane! » esclamò la sorridente signora dai capelli rossi che le aveva aperto la porta.

Nonostante le avessero insegnato a non accettare inviti dagli sconosciuti, Faith si ritrovava a casa di una donna che, per quanto gentile e dal perenne sorriso affettuoso, non conosceva neppure per "sentito parlare".

La sua ospite si liberò del grembiule di cucina che indossava rivelando un ampio maglione rosso decorato di lustrini.

Probabilmente un regalo di Natale da una persona che non le vuole poi tanto bene.

La casa era arredata con mobilio antico ma ricercato. Si notava una certa cura nella scelta dei pezzi che però venivano infine coperti da un'immensa quantità di soprammobili, perlopiù souvenir e foto.

« Allora... sai chi sono io? » chiese la donna sedendosi sul divano coperto ancora dalla plastica di fabbrica e facendo segno a Faith di seguirla.

« Temo di no, signora! »

Le venne naturale usare riguardo nei confronti della proprietaria perché, nonostante il suo vestiario, infondeva una sorta di strana reverenza.

« Chiamami Maggie! Sei della famiglia, no? Mi presento! Io sono la zia, anzi la madre, di Harry! »

« Piacere di conoscerla, signora... volevo dire, Maggie! »

« Il piacere è mio! Ci chiedevamo quando saresti arrivata sai? »

« Mi dispiace per il ritardo. E mi dispiace anche di doverla contraddire: io non sono vostra parente ed è questo il motivo che mi ha spinto a venire sin qui. »

Era stanca. Del viaggio, del destino, di quel peso che da pochi, ma un'infinità, di giorni la opprimeva.

Senza giri di parole andò al punto della situazione. Raccontò di come, sia lei che Harry, fossero stati ingannati da una persona che perfino Maggie conosceva bene. Le spiegò il comportamento del figlio e dell'impossibilità di sapere dove fosse o se volesse vederla. Al termine del discorso la domanda che tante ore di macchina aveva richiesto fu fatta.

« Posso parlare con Harry? »

La bocca di Maggie si strinse in un sorriso compassionevole. Chiuse gli occhi un istante per riaprirli subito dopo.

« Harry non vive qui già da parecchio tempo, almeno da quando ha finito il liceo. Ora abita sulla costa, a Long Island. »

« Le dispiacerebbe darmi l'indirizzo? »

Di nuovo in strada. Di nuovo sulle sue tracce.

Eppure qualcosa era cambiato. Era stato un accenno della madre al fatto che quella situazione lo aveva sconvolto più di quanto non dicesse. Era stato quel racconto di una delusione d'amore che Harry aveva avuto oltreoceano un anno prima.

Chi era questa ragazza?

Faith continuava a chiederselo nonostante la sua mente avrebbe dovuto concentrarsi sulla tempesta a cui andava incontro. Ma ogni volta che si poneva quella domanda, un pezzettino del suo ego le diceva che era gelosia e che, se essa esisteva, era semplicemente perché c'era sempre stata.

Perché non so nulla di lei?

Ma quei misteri che non avevano avuto il tempo di essere domandati. Regalavano a Faith solo l'impressione che qualcosa non tornasse, che qualcosa potesse ancora mettersi tra di loro.

Alla radio, un meteorologo aveva avvertito di non uscire di casa, se non strettamente necessario, e che l'occhio del ciclone si trovava a cinque miglia in mare e puntava la costa.

E Faith gli stava andando incontro.

Solo due ore.

Alle sette della sera, la Chevy si lamentò con gemiti mai sentiti prima.

Colpa della neve. È la prima volta che la vede... non mi mollare adesso!

Sull'interstatale la polizia aveva chiuso il primo svincolo utile per Long Island. Era in arrivo una mareggiata che raramente si era vista nella costa orientale e Faith sapeva della passione di Harry per il surf. Forse una delle poche cose certe, ma era convinta che lui non se la sarebbe fatta sfuggire.

Per fortuna, o sfortuna, la seconda uscita non era stata ancora chiusa.

« Chiunque, ripetiamo, chiunque sia al volante in questo momento, consigliamo di fermarsi il prima possibile e ripararsi. I venti supereranno i cento chilometri orari sulla costa e la temperatura scenderà dieci gradi sotto lo zero! Nella zona di Long Island si attendono inonda... »

Faith spense la radio.

Non mi importa! Non ora che sono quasi arrivata!

Attraversò le isolette che separavano Long Island dalla terra ferma sfrecciando sulla Meadownbrook State Parkway. Il volante tremava ad ogni sconnessione mentre il vento spostava la macchina sempre più vicina al guardrail.

Guardò fuori dal finestrino. Secchiate di nevischio e acqua salmastra le impedivano di vedere.

Quando la strada virò intravide un gruppo di surfisti.

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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