Quelle carte che fuoriuscivano dal ripiano di fronte al sedile del passeggero.
Il libretto di circolazione con i suoi numeri e colonne, i suoi bordi piegati, la sua carta ingiallita.
Quel costante tamburellare del terzo pistone, quel sordo suono metallico, che nessun meccanico a Nashville era stato in grado di riparare, o aveva voluto.
Una foglia sul tappetino della macchina.
Chissà da quanto è lì.
Guardare di fronte a sé. Osservare che le spazzole della vecchia Chevy non erano più in grado di pulire il parabrezza da quella massa d'acqua che il cielo continuava a rovesciare senza soluzione di continuità.
E le macchine provenienti dal senso opposto. I loro schizzi dagli pneumatici, la stessa scia della macchina davanti a loro.
Un Natale da ricordare.
Maya la controllava con la coda dell'occhio, combattuta tra la strada e quella china figura con la testa appoggiata al finestrino. Notare il suo respiro condensarsi sul quel vetro e chiedersi perché quel giorno.
Poche ore. Cinque, forse sei.
L'orologio della macchina fermo alle dodici di chissà quale giorno. La stessa ora del suo ultimo sorriso prima di quel cancello.
Ironico.
Forse era Faith o forse qualcuno continuava a prendersi gioco di lei. Forse siamo noi e la nostra psiche che adatta ogni evenienza a coincidenza. In quei momenti difficile dire cosa si pensi.
« Dove ti porto? » chiese l'amica.
Voglio solo tornare a casa...
Già, casa. Ma quale?
Fuori discussione una, inarrivabile l'altra.
Le tempie pulsavano sangue che non era fuoriuscito.
Magari lo avesse fatto...
« Tranquilla! Conosco io un posto sicuro! »
Ma lontana rimase quella premura. Era lì, da qualche parte, persa nei pensieri, ultima della fila di quelli in attesa di risposta.
Un ritorno silenzioso quello da Santa Rosa, indubbiamente.
Oceano, pioggia, sangue, lacrime. Non ne poteva più di averne negli occhi.
Acqua... ancora acqua.
Ci vollero quattro mesi. Alla fine la lontananza si fece sentire. Un luogo da chiamare casa dove i ricordi non fossero sbarre alle porte e dolore ad ogni chiodo.
« Eccoci arrivati! » la destò Maya forzando un sorriso.
Uno stretto vicolo ad "L" terminava con una tettoia sotto la quale parcheggiarono l'auto.
« D... dove siamo? »
« Sul retro del pub! Vieni! Ti aiuto! »
Fece il giro passando oltre il cofano e aprendo con difficoltà la portiera.
« Ti fa male? » si preoccupò.
« Mai come quando capirò cosa è accaduto... »
Uno sguardo indietro. Sul sedile la macchia di sangue era un tutt'uno con il sedile a perenne ricordo.
Perché a me?
Il pianto coprì la pioggia.
« Forza Faith! Vieni! Ho una stanzetta tutta per te! »
Lo stress. La cattiva alimentazione. Conseguenze tra loro, cause infine.
Così aveva detto il medico. Non il tempo di pensare ad un nome. Non la gioia di renderlo pubblico. Le prime settimane, le più pericolose. Così lo giustificò il medico.
Cos'altro avrebbe potuto dire? "La colpa è tua che non hai pensato la bene di tuo figlio"?
No, non avrebbe potuto. Ma, in fondo, Faith sapeva in cuor suo che la colpa degli avvenimenti andava spartita.
Uno più di tutti. Lui sì la vera e concreta causa.
Sorretta da Maya. Scalò le scale che dietro il bancone portavano al piano superiore.
Una fredda luce al neon illuminava un corto corridoio chiuso da una porta di legno.
Il ventre pulsava se possibile più delle tempie. Aveva bisogno di un bagno.
Lo trovò in quella stanzetta che più di un ufficio non era. Una scrivania, una lampada ed una brandina. Alle finestre, veneziane in plastica coprivano la luce e nascondevano all'esterno.
« So che non è un hotel a cinque stelle ma ho pensato non volessi tornare a casa tua. Cameron ti starà cercando. »
« Sicuro! Grazie per questa sistemazione Maya, è perfetta tanto... non resterò qui a lungo! »
« Puoi restare tutto il tempo che vuoi. So che è presto ed il dolore ancora fresco ma hai pensato a cosa fare ora? »
« C'è solo una cosa da fare: Harry merita di sapere! »
© G.
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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TWO | Prima Stesura
Teen Fiction__ SEQUEL DI "ONE" __ Sono trascorse tre settimane. Faith è cambiata. Le sue priorità, la visione che aveva del mondo, della vita, del passato. Tutto cancellato. E se da un lato, quello del cuore, la direzione è tracciata, le ultime rivelazioni han...