Stop ignoring me!

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Un'altra ennesima giornata in questo enorme edificio. Tenevo Nicole in braccio e con l'altro stavo cercando di telefonare a James e sentire se potevo lasciargli la bambina per un paio d'ore. Questo pomeriggio avevo l'intervista e un servizio fotografico e non sapevo veramente a chi lasciarla. Il telefono continuava a squillare a vuoto e la bambina non aiutava a far diminuire il mio nervosismo, perché singhiozzava da tutto il tempo che eravamo entrate qua dentro perché non aveva ancora dormito. 

"Nicky fai la brava, su." Provai a tranquillizzarla ma niente. Composi nuovamente il numero del mio migliore amico ma niente. 

"Nicky, tesoro ora andiamo a cercare papà perché mamma ha da fare e poi torniamo a casa." Lei iniziò a piangere e mentre provavo a calmarla girai l'angolo e raggiunsi la stanza dove dovevano essere i ragazzi a fare le prove di canto. Fuori dalla porta c'era un cartello con scritto 'non disturbare' ma dopo aver bussato e sentì un avanti entrai cautamente dentro. E vidi l'occhiataccia da parte di Nick diventare subito dolce alla vista di me con la piccola tra le braccia che piangeva. 

"Mi dispiace disturbarvi, scusate davvero. Nicole ha iniziato a piangere e non sapevo dove andare e sono venuta qui." Nick ci venne incontrò e prese la piccola tra le sue braccia e la cullò dolcemente. Mi girai verso gli altri cinque ragazzi e li salutai tutti abbracciandoli e poi guardai male James e mi allontanai da lui. Mi raggiunse velocemente e mi afferrò per il polso facendomi girare verso di lui. 

"Cosa c'è Maddie?" 

"James, capisco che sei impegnato con il lavoro e tutto ma avevo veramente bisogno del tuo aiuto e sono rimasta da sola con mille cose da fare." 

"Io... mi dispiace Mads. Avrò lasciato il silenzioso e non ci ho proprio fatto caso e...." 

"Maslow non mi interessano le tue scuse." Un coro di 'oooh' si innalzarono da parte dei ragazzi che stavano guardando la scenetta davanti a loro. 

"Non chiamarmi mai più in questo modo, chiaro?" Si avvicinò a me ma non mi mossi minimamente, non avevo paura di lui. 

"Sennò cosa... Maslow?" 

"Madison, basta." Sibilò. 

"James, diamine avevo bisogno del tuo aiuto e sapevi benissimo che in questo periodo sono sempre occupata con le interviste e tutto, e non c'è nemmeno mia madre o i tuoi genitori che possono tenere la bambina, poi hai voluto organizzare quella stupida gita e..." 

"Stupida gita?" Sussurrò e mi afferrò il polso per fare in modo che lo guardassi negli occhi. 

"Scusami, non volevo dirlo in questo modo..." 

"No, Madison te volevi dirlo in quel modo. Io ho fatto di tutto per poter organizzare quella giornata per stare insieme e farti stare bene senza nessun peso e te mi rinfacci tutto o meglio dici che è stata una cosa stupida?" 

"No, James scusami. Non volevo davvero, mi disp..." 

"Non mi interessa, lascia Nicole qua con me te vai a fare la tua intervista." 

"James..." 

"No, vai." Quasi urlò e indicò la porta con il dito. 

"James, calmati forse hai esager..." 

"Carlos non ti intromettere." Urlò arrabbiato facendo spaventare l'amico per colpa della sua reazione e la bambina iniziò a piangere ancora di più, si avvicinò a Nick e prese Nicole tra le braccia e la cullò. Alzò lo sguardo e continuò a guardarmi male. 

Love is on its way 2 - SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora