E' ormai una settimana che sono accanto a Chris e Paul. Siamo diventati già buoni amici. Sono davvero divertenti. Mi fanno ridere tutto il giorno. Se quest'anno avrò un voto basso di condotta sarà loro la colpa. La prima settimana dell'anno scolastico è stata perfetta. Ho anche preso 6 in matematica. Sono molto soddisfatta. Sono felice di aver trovato degli amici nuovi. Le paranoie che avevo in testa riguardo Andrew però non sono sparite. Ultimamente è così assente. Sono pensierosa questo week-end perciò decido di passare il sabato a casa a leggere un libro in tutta tranquillità.
***
Siamo nel suo letto, stretti l'uno all'altra. Oggi è domenica perciò, dato che non devo studiare, ci rilassiamo insieme. Lui si è addormentato accanto a me dato che ha lavorato tutta la mattina. E' davvero bello mentre dorme. Ho paura di svegliarlo perciò rimango immobile a fissarlo tutto il tempo. Non riesco a distogliere lo sguardo, rimarrei in questa posizione per sempre ma purtroppo il suono della sveglia del suo telefono rompe il silenzio che vige nella stanza e lo fa svegliare. Deve andare a giocare a calcio con i suoi amici per questo l'ha impostata. Apre gli occhi e mi rivolge un sorriso dolce. Penso che sia ingiusto che mi lasci a casa sua da sola ad aspettarlo mentre lui è con i suoi amici a divertirsi. Però non glielo faccio presente e ricambio il sorriso. Come sempre assecondo le sue scelte senza oppormi. Mi da un bacio sulla fronte e mi dice che non farà tardi. Si veste, prende il borsone e in tutta velocità ancora assonnato esce di casa mentre io rimango nel suo letto. Da sola. Mi sento triste. Vorrei che lui fosse rimasto con me. Era necessario andare a giocare a calcio? Preferisce fare questo anziché stare qui con me? A dire il vero vorrei tornare a casa. Mi sento a disagio a casa sua senza di lui. Se tornassi però si arrabbierebbe moltissimo perciò decido di aspettare. Sono tentata a scrivere a Chris. Magari se faccio due chiacchiere con lui il tempo passerà più in fretta. Decido di scrivergli. E' sempre molto disponibile infatti sembra felice di sentirmi. Parliamo del torneo di pallavolo a scuola. Ogni anno nel primo trimestre comincia un torneo di pallavolo tra le varie classi del triennio. Io amo la pallavolo. Mia madre mi ha messo in mano un pallone bianco quando avevo solo 3 anni. Ho cominciato questo sport quando ne avevo 5 e non ho più smesso. E' meraviglioso. Mi fa sentire viva. Ci metto tutta me stessa. Sono un libero perciò ho sempre le ginocchia viola ma non mi dispiace affatto. Dimostra quanto io sia forte.
Siamo entrambi molto entusiasti. Ci impegneremo a fondo per non ripetere le figuracce degli anni precedenti in cui siamo sempre stati eliminati al primo turno. Nella mia classe solo io, Jude e Mary giochiamo a pallavolo e siamo un po' più brave degli altri. Anche Paul e Luca non sono male perché entrambi praticano uno sport. Paul gioca a tennis mentre Luca a basket. Chris praticava anche lui basket, ma ora ha smesso per frequentare il conservatorio. Suona il pianoforte. Tra un messaggio e l'altro, Andrew torna. Sono molto felice, non vedevo l'ora di vederlo. Saluto Chris e gli dico che ci vediamo a scuola.
Andrew rimane in silenzio tutta la cena. Non capisco cosa gli prenda. Gli faccio delle domande ma risponde a tutte che sta bene e che non ha nulla ma io lo sento freddo più del solito. Lo abbraccio, lo bacio, ma non ricambia. Cerca di evitarmi.
Perché lo fa? Forse è solo una mia impressione?Dopo cena mi riaccompagna a casa e durante il tragitto ancora silenzio. Sono confusa. Perché si comporta così? Cosa potrei avergli fatto? Mi dispero tra i miei pensieri e poi non riesco più a tacere.
«Senti, Andrew è chiaro che c'è qualcosa che non va. E' tutta la sera che mi eviti e sei freddo. Stai bene? Ti prego parlami.»
Faccio uno sforzo enorme per non piangere. Accosta l'auto sul ciglio della strada. Che diavolo gli prende?
Si gira verso di me e vedo i suoi occhi verdi, in lacrime. Che sta succedendo? Non l'ho mai visto così sconvolto. Rimango pietrificata. Non so cosa dire né cosa fare. Lui abbassa lo sguardo per poi rivolgermi finalmente la parola come si deve.«Non è niente. Sono solo in un periodo di crisi. Mi passerà. Non c'è bisogno che tu faccia nulla.»
Non capisco. E' in lacrime e continua a dire che non è niente e che non devo preoccuparmi. Non ce la faccio più e comincio a gridare.
«Non è nulla? Non è nulla?! Continui a ripetermi che non hai nulla da tutto il giorno. Secondo te sono così stupida da non capire che stai male? Quando comincerai a coinvolgermi nella tua vita? Non so mai cosa ti succede, non mi dici mai niente di ciò che ti riguarda!» sbotto. Non ce la faccio più. Non so dove ho trovato il coraggio per dirgli quello che penso. Sono stanca di tenermi tutto dentro. La nostra storia è rimasta in piedi grazie a me che ho taciuto sempre tutto quello che invece avrei dovuto dire.
«Così non mi aiuti. Facendo così non ti dirò mai cosa penso!» ribatte. Cosa dovrei fare? Con i metodi gentili non mi dice nulla, se litighiamo, anche. Non so più cosa rispondere. Ma una cosa gliela voglio chiedere. So che forse non dovrei, ma voglio farlo. Questa volta asseconderò le mie di necessità, non le sue.
«Hai un'altra?» chiedo.
«Non è quello» risponde. Cosa significa? Cosa significa che non è quello? E' un si o è un no? Sbuffo e gli chiedo di portarmi a casa. Sono stanca dei suoi indovinelli. E' sempre vago. Non ho più voglia di stargli dietro. Arriviamo sotto casa mia finalmente. Ho bisogno di stargli lontana. Devo pensare a quello che è successo tra noi.
«Sappi che io per te ci sarò sempre, perché ti amo. Quando vorrai e quando ti sentirai pronto potrai parlarmi. Buonanotte.»
Scendo dalla macchina e salgo a casa, senza voltarmi a guardarlo.
Purtroppo sto male tutta la notte per la discussione. Io lo amo e non voglio perderlo per niente al mondo ma stanca di lottare solo io. Deve combattere anche lui per tenere in piedi la nostra storia. Forse non avrei dovuto gridargli quelle cose. Forse non le penso veramente.
***
Sono le sette e oggi e lunedì. Devo andare a lezione ma non ne ho nessuna voglia. Prima di alzarmi guardo il telefono e trovo il solito buongiorno di Andrew, come se non fosse successo nulla la sera prima. Gli mando un messaggio di risposta prima di fare la doccia.
Buongiorno. Ti sei deciso a raccontarmi i tuoi problemi?
Sono scocciata. Non mi va di essere dolce questa mattina. Faccio una doccia e spero che possa scacciare tutti i pensieri che mi tormentano da ieri sera.
Oggi sono in anticipo quindi faccio colazione a casa.
Prima di uscire dalla porta sento il telefono vibrare nella tasca dei jeans. È un messaggio di Andrew.Non ho nulla. Mi passerà. Buona giornata. Ti amo.
Non riesco a capirlo. La sera prima era in lacrime e ora non ha nulla? Sono stanca di pensarci. Mi sto facendo troppe domande a cui non devo rispondere io. Scendo di casa e c'è Luca che mi aspetta sul vialetto, questa volta è in anticipo. Durante il tragitto gli racconto cosa è successo con Andrew. Luca è il mio migliore amico da sempre e mi fido di lui e del suo giudizio. Mi dice di dargli del tempo e che se qualcosa tra di noi non va si farà avanti e me lo dirà senza che io gli faccia pressioni inutili. Lo spero davvero.
A scuola cerco di non pensare troppo ai miei problemi di coppia. Durante la lezione di letteratura inglese chiacchiero con Chris e con Paul. Siamo entusiasti per il torneo scolastico di pallavolo.«Oh Candice, spacchiamo tutti quest'anno!» dice Paul mettendomi il braccio intorno al collo. Oddio. Non sono abituata a questo tipo di approccio. Mi sento terribilmente a disagio.
«S-Si, ne sono certa!» rispondo in imbarazzo liberandomi dal quasi abbraccio. Chris ride e ci prende in giro: «Si, come no. Sarà l'ennesima figura di merda!»
Lo ignoriamo. Sappiamo che anche lui non vede l'ora che cominci. Non ha molta importanza questo torneo ma è divertente scontrarci con i nostri amici nelle altre classi.
Durante la giornata Andrew si comporta come al solito. Non ho voglia di affrontare il discorso del giorno prima. Sarà lui a farlo quando se la sentirà perciò mi comporto normalmente senza curarmi della sua freddezza. Passo il pomeriggio sugli appunti di letteratura italiana. Tra poco cominciano le interrogazioni e sento che sarò io la prima. Meglio così, mi toglierò il pensiero.
Questa notte riesco a dormire un po' e sogno occhi verdi, in lacrime.
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SAVE ME, if I become my demons
Teen Fiction[L'INTERA STORIA È IN REVISIONE]"Siete mai stati traditi dalla persona che amate di più al mondo? Avete mai confuso l'amicizia con l'amore?" Questa è la storia di Candice, una liceale confusa e insicura con un passato tenebroso da raccontare. La s...