Capitolo 20

674 26 0
                                    

È bello, come l'inferno. Sembriamo due estranei. Appena è arrivato non ho avuto neanche il coraggio di salutarlo. Stiamo passeggiando nella piazza vicino casa mia da almeno cinque minuti. Siamo arrivati al punto in cui non riusciamo neanche a rivolgerci la parola. Provo tanta rabbia, ma soprattutto tristezza. Lo odio, ma lo amo di più. 

Nonostante tutto il cumulo di emozioni, decido di rompere io il ghiaccio, come al solito.

«L'hai vista di nuovo?» domando con un filo di voce. Non mi è venuto in mente niente di meglio.

«Si...» mormora.

In fondo glielo detto io stessa di rivederla per chiarirsi le idee.

«Dunque?»voglio sapere se finalmente ha preso una posizione.

«Non lo so... sono confuso.»

«Sei confuso? Allora non abbiamo niente da dirci.» 

Oggi ho tutto il coraggio di cui ho bisogno per dirgli quello che penso. Voglio mostrargli che posso essere forte, anche senza di lui.

«Ti rendi conto che così non mi aiuti? Ero convinto che mi saresti stata vicino e che avremo potuto risolvere tutto insieme!» sta alzando la voce. È impazzito? Dovrei stargli vicino dopo quello che mi ha fatto? Come se fossi una sua amica? E a me chi sta vicino? Lui?

«Sei uscito di senno? Dovrei starti vicino dopo che frequenti un'altra nonostante ci sia io, che si dal caso sia ancora la tua ragazza? Magari vuoi anche che ti aiuto a mettertici insieme?» Probabilmente è il mio cuore in pezzi ha parlare. Non mi sono mai rivolta a lui in questo modo. Quando litigavamo chiedevo "scusa" anche se pensavo di avere ragione e non dicevo mai niente di ciò che pensavo. Temevo che mostrando realmente quella che sono e dicendo quello che penso mi avrebbe lasciata. La paura di perderlo non mi abbandonava mai. Ora è come se mi fossi tolta questo terribile peso. Ho bisogno di dirgli quello che sento e quello che penso. Devo essere sincera con me stessa e con lui.

«Io ti amo Candice, voglio stare solo con te. Non voglio nessun'altra. Se dovessi scegliere lei non saprei cosa mi aspetterebbe, mentre tu... so che mi ami e so che non mi faresti mai del male. So che posso fidarmi di te, di lei non so nulla!» è esasperato. Capisco che anche lui stia soffrendo per tutta questa situazione. Non deve essere facile, ma non intendo compatirlo. Vorrei abbracciarlo e dirgli che andrà tutto bene, ma non devo farlo. Significherebbe confermargli che ci sono e che lo aspetterò, ma io non sono la seconda scelta di nessuno.

«Andrew dovevi pensarci prima. Hanno sempre pensato tutti e in fondo lo sapevi anche tu che tra di noi chi aveva il coltello dalla parte del manico, eri tu, ma non è più così» replico. Non intendo cedere, dovrà faticare davvero tanto per riconquistarmi.

«Io ho agito senza freni perché ero convinto che tu ci saresti stata nonostante tutto... mi dispiace di aver pensato questo di te...» si giustifica.

«Io ci sono sempre stata per te anche a costo di calpestare il mio orgoglio e la mia dignità. Ero ossessionata. Ora tutto questo finirà. Devi capire che non puoi usarmi a tuo piacimento.Tu prenditi il tempo di cui hai bisogno per schiarirti le idee e io mi prenderò il mio.>> Non verso una lacrima. Mi sento coraggiosa come mai lo sono stata. Sono fiera di come sto reagendo.

<<Va bene... ma mi aspetterai? Io ho bisogno di te, so che voglio te...>> mormora senza guardarmi in faccia.

«Cosa devo aspettare? Non è detto che dopo che avrai fatto i tuoi comodi io sarò ancora qui per te. Andrew mi stai facendo del male! Sto male, ogni volta che ti vedo mi si spezza il cuore. Sono stanca di piangere, non merito tutto questo! Io non sono la seconda scelta di nessuno, tanto meno di te. Mi hai messo al pari di quella stronza che conosci neanche da un mese!» le parole mi escono dalla bocca prima che possa fermarle. Oggi volevo essere più forte che mai, ma sto cedendo.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora