Chinata sul banco, con la testa tra le braccia conserte, ripenso a quel che è successo ieri. È stato stupendo, ma sono consapevole che è stato anche un errore. Prima di addormentarmi ho chiacchierato con i miei compagni di banco sul gruppo di Whatsapp. Gli ho raccontato di quello che è successo con Andrew e loro dopo avermi presa in giro mi hanno detto che sono un incoerente e che non capiscono le mie intenzioni. Mi feriscono le loro parole, ma so che è la verità perciò non posso replicare. Oggi non mi hanno degnata di un'attenzione. Stanno parlottando tra di loro, da ore. Cerco di origliare qualcosa, ma ogni volta che tento di partecipare al discorso Paul mi invita a farmi gli affari miei. Che gli prende per escludermi così? Ci rimango male e decido di non prestargli attenzioni. Sembra proprio che oggi mi detestino tutti. Lucah non mi ha rivolto la parola tutto il giorno, Andrew non mi ha mandato il solito buongiorno e Chris e Paul mi escludono.
Tornata a casa chiamo Chris, per organizzare il gruppo studio. Dobbiamo ancora cominciare a preparare quel progetto di storia dell'arte.
<<Ciao Chris>>
<<Candice... dimmi>> è freddo.
<<Senti dobbiamo incontrarci per confrontare i lavori di storia dell'arte che spero voi abbiate cominciato>> sono scostante.
<<Ah già... io non l'ho cominciato e neanche Paul, ma dato che tu ti sei portata avanti, puoi aiutarci. Ci vediamo a casa mia domenica ok?>>
<<Sì, va bene>> replico.
<<Bene, Ciao allora>> riattacca.
È strano oggi, non si era ancora mai comportato così. Decido di non dare peso a niente. Di sicuro avranno le loro faccende di cui occuparsi e probabilmente sono solo un'egocentrica a pretendere di partecipare ad ogni evento della loro vita.
Questa mattina ho chiacchierato con Emma al telefono. Mi ha invitata ad andare ad una festa sabato sera. Non sono molto convinta della mia scelta, ma ho accettato. Devo distrarmi il più possibile dalla vita di tutti i giorni e questa è un'ottima occasione, anche per vedere un'amica.
Questa giornata è noiosa, da morire. Non faccio nulla tutto il giorno e quando arriva la sera faccio fatica ad addormentarmi, dato che non sono stanca.
***
Questa mattina la partita di pallavolo è stata epica. Abbiamo perso all'ultimo, per colpa di Mary. Ha regalato una palla contesa alla squadra avversaria permettendogli di fare punto. È stata una partita combattuta, per un solo punto avremmo vinto. Sono euforica perché è stato bellissimo quello che c'è stato in campo tra me e i miei compagni: si è creato un legame indescrivibile. Sto prendendo un caffè con Chris, prima della lezione di letteratura italiana. Decido di chiedergli se c'è qualche novità.
<<No, nessuna, tu Candice?>>
<<Neanche io... sto provando a ricostruire con Andrew, ma nulla di che...>> mormoro. Raccolgo tutto il coraggio che possiedo e gli chiedo di Paul.
<<Ma cosa sta succedendo a Paul? Lo vedo insolitamente contento>> ci giro intorno.
<<Beh, sta frequentando Alison, però penso che non voglia dirti nulla perché desidera che tu ne stia fuori...>> mi osserva per vedere la mia reazione. Faccio un sospiro e sorridendo dico:<<Davvero? Ma è fantastico! Sono così contenta per lui... era il suo desiderio trovare una ragazza con cui creare un rapporto stabile no?>>. Riesco a mostrargli ancora il mio sorriso falso da ebete, anche se vorrei piangere dalla rabbia e dalla delusione. Non voglio assolutamente ammettere a me stessa che un po' mi... infastidisce.
<<Sicura di non essere gelosa?>> il suo sguardo cerca di indagare il mio, per capire se sto mentendo.
<<Sicurissima! Ti pare? A me ora interessa solo Andrew!>> ogni parola falsa che sto pronunciando è come un pugno dritto nel mio stomaco.
Chris mi rivolge un sorriso per poi darmi un abbraccio. È rassicurante. Sono certa che sa che mento, perciò sta tentando di consolarmi. Durante la lezione cerco di mantenere il sorriso e il buon umore. Non voglio che si scopra che sto male ancora, anche se non a causa di Andrew. In realtà mi sento solo infastidita, forse è solo una questione di orgoglio, in fondo io sono un'incurabile orgogliosa, me lo diceva sempre anche Dave quando litigavamo.
Appena torno a casa finalmente riesco a dare sfogo alle lacrime. Come diavolo ha potuto prendersi gioco così di me? Paul è davvero uno stronzo. Mi ha illusa e mi ha addirittura baciata. Mi ha trattata come una principessa e io gli ho aperto il mio cuore. Ha detto che voleva farmi felice e che mi avrebbe impedito di ferirmi ancora. Tutte le sue parole erano bugie, solo bugie. Lo odio per avermi trattata in questo modo, per avermi riempita di parole, solo parole, niente di più. Tutto ha perso valore, ogni cosa è stata solo un gioco, tutto un gioco, una perdita di tempo. Non voglio avere mai più a che fare con quell'individuo. Magari voleva solo arrivare a portarmi a letto, usarmi come un'amica con cui divertirsi. Certe persone meglio perderle. Tutto ciò in cui ho creduto fino ad adesso mi è crollato addosso, di nuovo. Non bastava Andrew, ora ci si mette anche Paul.
Oggi è il due dicembre, perciò decido di addobbare la casa con le decorazioni natalizie. Non ho voglia di attendere l'Immacolata e poi io amo il Natale e tutto questo mi aiuterà a distrarmi. Mi do da fare e porto su a casa, dallo scantinato, tutti gli scatoloni colmi di decorazioni. Sono tantissimi. Passo il pomeriggio a montare l'albero e ad appenderci palline e stelle luccicanti. Allestisco il presepe sul tavolo del salotto e posiziono qua e là per la casa candele e soprammobili natalizi. Tutto questo mi mette serenità, mi sento molto meglio. Continuo ad addobbare casa fino a sera tardi. Sono riuscita a tenermi occupata sino all'ora di cena, così non ho pensato a Paul. Dopo cena decido di chiamare Andrew e parliamo al telefono quasi un'ora. Gli racconto del pomeriggio passato tra le ghirlande e le luci e lui mi parla della sua nuova squadra di calcio. Forse stiamo ritrovando la felicità di un tempo... forse tutto sta per stabilizzarsi e finalmente smetterò di piangere. Voglio ritrovare la tranquillità, così non riesco più ad andare avanti. La sua voce è dolce al telefono, è la solita, quella che adoro ascoltare. Ho bisogno di rifugiarmi di nuovo nel mondo in cui vivevamo solo io e lui, senza nessuno altro. In quel modo non soffrivo, non dovevo avere a che fare con nessun'altra persona oltre lui e non ero esposta al resto del mondo, come lo sono ora. Sono sempre stata riservata proprio perché conosco cosa succede quando decido di aprire il mio cuore a qualcuno. È come se dipendessi da tale persona, come se avesse in mano il mio cuore e sarebbe davvero uno scherzo distruggerlo.
Un ringraziamento speciale ad un amico, che sì mi ha creato parecchi guai, ma mi è stato vicino in varie situazioni ed è riuscito a rendere un periodo orribile della mia vita, divertente e anche indimenticabile in senso positivo. Non ho mai speso troppe parole per dimostrargli la mia gratitudine, credo che in ogni caso lui sappia quanto io gli voglia bene e che gli sono grata all'infinito per non avermi lasciata sola e soprattutto per avermi insegnato a parlare del mio passato, della mia vita, senza paura e senza vergogna. È stata la prima persona dopo anni a cui ho raccontato davvero tutto quello che ho vissuto e per questo lo ringrazio di cuore. Infine, lo ringrazio per aver ispirato questa storia e per avermi regalato tanti eventi da narrare a voi, qui, in questo libro, in questa storia.
Ti voglio bene.
-Martina.
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SAVE ME, if I become my demons
Teen Fiction[L'INTERA STORIA È IN REVISIONE]"Siete mai stati traditi dalla persona che amate di più al mondo? Avete mai confuso l'amicizia con l'amore?" Questa è la storia di Candice, una liceale confusa e insicura con un passato tenebroso da raccontare. La s...