Tre mesi più tardi
Mi sto pavoneggiando da due ore di fronte allo specchio, in reggiseno. Il tatuaggio che ho fatto a gennaio mi dona tantissimo. Le mie amate rondini mi fanno amare un pochino il mio corpo. Ha fatto davvero malissimo dato che il costato è la parte del corpo più dolorosa per fare un tatuaggio, ma ne è valsa la pena.
<<Ti piace?>> chiedo ad Andrew seduto sul mio letto mentre mi osserva.
<<Molto, sei bellissima>> mi sorride. Amo quel sorriso. Sono due mesi circa che non litighiamo più e ora siamo felici insieme. Quello che provo per Chris non è scomparso, ma ho cercato sino ad ora di soffocarlo. Comunque domani finalmente è il famigerato giorno in cui partiremo tutti insieme per andare in gita, sono emozionata. Ho atteso questo giorno per mesi.
<<Candice?>>
<<Sì? Che c'è mamma?>> faccio in fretta a rimettermi la maglietta.
<<È tutto pronto? Chiudi la valigia e ricordati di mettere nello zaino i documenti necessari.>>
<<Giusto! I documenti! Me li stavo dimenticando...>>
<<Senti, ma poi l'avevi più rifatta fare la carta d'identità?>>
<<In che senso? No, è sempre la stessa>> la guardo accigliata.
<<Sei sicura? Perché ti ricordo che quella che avevamo fatto insieme, non era valida per l'espatrio perché papà non è venuto con noi al comune e non ha firmato dato che era impegnato con il lavoro quel giorno e tu eri minorenne ancora.>>
Il sangue mi si gela in tutto il corpo, anzi divento un iceberg. Rimango congelata a fissare mia madre per due minuti. Quando realizzo quello che mi ha appena comunicato tiro un grido che fa scappare il mio cane dalla stanza e fa correre mio padre, allarmato, in camera mia.
<<Che diavolo succede? Qualcuno sta male?>> grida in preda al panico.
<<Non ci posso credere... questa è una bugia...>> le ginocchia cedono e mi lascio cadere a terra. Andrew è immobile e guarda la mia reazione.
<<Domani devo partire per la maledetta gita e non ho un documento valido per attraversare il confine? Insomma, devo rimanere a casa?!>> grido, isterica, ridendo. Sì, sono pazza, sto impazzendo.
<<Dovevi pensarci prima! Come hai fatto a dimenticartene?>> mi sgrida mia madre.
<<Come potevo ricordarmene? E poi perché mai mi hai fatto un documento non valido per l'espatrio? Mi prenderanno per una delinquente in stato di fermo!>> sono al limite della follia e sto farneticando.
<<Calmati...>> Andrew mi mette una mano sulla schiena.
<<Come faccio a calmarmi? Come? Tutti i miei amici partiranno e io dovrò starmene una settimana qui, a casa, da sola!>>
<<Beh... non da sola... ci sono io!>>
Ignoro la sua risposta e comincio a disperarmi. Sto tremando e sono in preda al panico.
<<Candice l'unica soluzione è telefonare alla tua docente e dirle tutta la verità, sono certo che lei troverà una soluzione>> mi consiglia mio padre.
<<Sì, hai ragione...>>
<<No! Dille che te l'hanno rubata e rimani a casa. Non mi fido a mandarti all'estero con un documento non valido per l'espatrio. Immagina se dovessimo venirti a recuperare in Germania o in Austria, o che so io! Sarebbe una catastrofe>> Mia madre ha sempre avuto l'abitudine di andare in panico.
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SAVE ME, if I become my demons
Teen Fiction[L'INTERA STORIA È IN REVISIONE]"Siete mai stati traditi dalla persona che amate di più al mondo? Avete mai confuso l'amicizia con l'amore?" Questa è la storia di Candice, una liceale confusa e insicura con un passato tenebroso da raccontare. La s...