Capitolo 5

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Sono le nove del mattino. Mi chiedo come io sia finita in mezzo a Chris e Paul. Entrambi non hanno il libro di italiano e perciò mi sono dovuta mettere in mezzo per permettere anche a loro di "seguire". Non stanno mai attenti alle lezioni in realtà. Paul si sta per addormentare con la testa poggiata sul banco mentre Chris sembra essere concentrato ma credo che sia altrove con i pensieri. Io mi impegno per prendere appunti, a differenza loro e della maggior parte dei presenti in classe. Stiamo leggendo L'Infinito di Leopardi, la trovo una poesia meravigliosa. Mentre scrivo, salto sulla sedia.
«Che diavolo...?» borbotto mentre Paul sghignazza.
«Ti sembra il momento di farmi il solletico?» lo minaccio con la matita mentre lui continua a ridere. Nel frattempo Chris si appresta a farmi il solletico sull'altro fianco e io faccio un altro salto. Mi giro e tento di picchiarlo. Sto ignorando la lezione che, mentre faccio la scema con questi due, va avanti! Sto per disperarmi per gli appunti persi quando la professoressa di italiano ci rimprovera e ci chiede di recarci fuori dall'aula se intendiamo passare la lezione a ridere. Sono stata sgridata? Io? Fulmino i miei compagni di banco con lo sguardo, ma loro scoppiano a ridere e io faccio lo stesso. E' una situazione nuova per me. L'anno scorso ero vicino a Grace. Durante i nove mesi passati con lei siamo diventate molto amiche. Ma ora è diverso. Quando sono a lezione non penso ai miei problemi. Chiacchiero tutto il tempo con Paul e Chris che fanno sempre ridere. Mi sento più serena grazie a loro. Ultimamente passiamo tutte le pause insieme fuori mentre di solito solito stavo in classe a lamentarmi con Emily e con Jane delle lezioni.

***

Quest'anno avremo un professore nuovo di storia dell'arte. Oggi però non ci sarà ancora perciò abbiamo un'ora libera. Dopo l'intervallo tiro fuori un libro e metto le cuffie. Ho voglia di rilassarmi ma non ho il tempo di selezionare una canzone dalla playlist del mio iPhone che Paul mi chiude il libro e Chris mi tira il filo degli auricolari così da farle cadere.

«Ma che...?!»

«Ma che fai? Vieni fuori va!» mi dice Paul.

«Che asociale. Usciamo» ribadisce Chris.

Che prepotenti... comunque decido di ascoltarli. Metto via libro e cuffie ed esco in giardino. Fa ancora caldo perciò si sta bene anche senza la giacca. Ci sono anche altri compagni con noi: Beth, Jude, Sally e Simone. 

«Ragazzi, verreste alla nostra festa di compleanno sabato sera?» chiedono Sally e Jude. Saranno anni che non vado ad una festa. In realtà non prendo neanche in considerazione l'idea di partecipare, non mi interessano le feste. Io e Andrew siamo sempre a casa ed è raro che usciamo perciò dico che ho un impegno. Paul e Chris mi chiedono se l'impegno si chiama Andrew. Annuisco senza dire nulla e Sally precisa che sarebbe invitato anche lui. 

Non lo so. Forse potrebbe essere utile andare ad una festa insieme. Insomma ci divertiamo. Forse è proprio questo il problema tra di noi. Non ci divertiamo mai assieme e non usciamo abbastanza. Chris e Paul mi supplicano di andare. Mi rimproverano il fatto che se Andrew dovesse dirmi che non gli va, anche io non andrò. Dicono che non devo dipendere da lui e che posso benissimo uscire da sola. Non avevo mai pensato a questo. In effetti lui esce spesso da solo con i suoi amici. Io invece mi limito a stare a casa a studiare o a stare sempre e solo con lui. Ho trascurato anche i miei migliori amici a causa sua o mia perché Andrew non mi ha mai chiesto di stare a casa e di non uscire con nessuno, oltre lui. Probabilmente hanno ragione. Devo riprendere in mano la situazione. Mi chiedo perché per ogni cosa che mi fanno notare questi due io non faccio altro che arrovellarmi il cervello. Non pensavo che mi importasse così tanto il parere altrui.

Questa sera chiamo Andrew. Gli chiedo di andare alla festa e lui mi risponde che se voglio andarci sarà felice di accompagnarmi. Mi sento entusiasta. Sono felice di uscire. Non vedo l'ora che sia domani per dirlo alle mie compagne ma, sopratutto, a Chris e Paul. Penso tutta la sera a cosa potrei mettermi e a cosa potrei regalare a Jude e Sally.

***

Sono tutti felici che ci sarò alla festa. Farò conoscere i miei nuovi amici ad Andrew. Sono certa che sarà divertente. Oggi le lezioni sono state particolarmente piacevoli perché siamo ancora all'inizio del lungo programma che ci aspetta e per ora non stiamo affrontando nessun argomento particolarmente impegnativo.
Mentre torno a caso canticchio le canzoni che ascolto nelle cuffiette del telefono. Sono proprio di buon umore. Il pomeriggio passa in fretta e io sono riuscita a portarmi avanti con lo studio. A scuola abbiamo programmato già l'interrogazione di filosofia e non voglio ridurmi all'ultimo giorno a studiare. Voglio rimanere al passo con le lezioni. Inoltre sembra che la litigata con Andrew non sia stata poi così importante. Non ne abbiamo più parlato. Non sono più tanto in pensiero per la nostra storia e poi ora che ha accettato di venire alla festa con me, mi sento molto più sollevata, sicuramente molto presto ritroveremo la serenità nella nostra coppia.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora