Capitolo 42

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Dopo una settimana passata sui libri e una simulazione di terza prova andata malissimo, oggi niente potrebbe far terminare in modo peggiore la settimana. Martedì sono stata con Andrew tutto il giorno ed è stato meraviglioso. Non abbiamo litigato e ne sono molto felice. Abbiamo riso tantissimo e chiacchierato come facevano un tempo, quando ci eravamo appena messi insieme. Questa giornata è stata l'unico lato positivo della settimana.
Oggi è sabato e Chris mi ha chiesto, dopo la scuola, di andare a mangiare fuori e di accompagnarlo a fare i regali di Natale. Sono così felice di uscire con lui, sono certa che mi divertirò un mondo. Le ultime due ore del sabato abbiamo educazione fisica. Ci alleniamo in vista della partita contro la terza sezione B, nonostante siamo già certi di non passare il turno. Le prime due partite sono state un fallimento totale perciò la possibilità di passare alla prossima mance assieme alla quinta sezione B è minima, se non inesistente. Al termine della lezione il professore ci concede venti minuti per organizzare le attività che preferiamo. Io e Sally cominciamo a fare dei passaggi di pallavolo e ci raggiungono anche Jude, Grace, Mary e altri compagni.

<<Cos'hai fatto Candice? È stato il tuo cane?>> mi chiede Sally, prendendomi il polso. Mi ritraggo immediatamente e comincio a respirare più velocemente. Non sono abituata ad affrontare tali situazioni. Ho l'affanno.

<<Sì, è stato lui, mentre giocavamo>> la mia voce trema e il sorrisetto che ho stampato in faccia tradisce il mio reale stato d'animo. Sally sembra convincersi e torna al suo posto, per continuare a giocare. Il mio cuore batte ancora fortissimo. Non voglio che scoprano quello che faccio quando sto male. Indossando solo una t-shirt però è facile che durante l'ora di educazione fisica vedano i tagli, o quel che ne resta. In ogni caso porto dei braccialetti sopra, quindi spero non siano troppo visibili. Mi vergogno da morire, ma non posso fare a meno di sfogarmi così. Le parole di Paul mi avevano frenata nel fare questo gesto, ma ora, ho la via libera. Mi sento una bambina pensando che ho bisogno di qualcuno che mi "rimproveri" per non fare una cosa, o meglio questa cosa.

Mentre sono in spogliatoio a cambiarmi, Chris bussa alla porta.

<<Candice, muoviti>> urla.

<<Si!>> canzono. Sono emozionata, non vedo l'ora di uscire con lui.

<<Dove andate?>> mi chiede Mary.

<<A fare shopping per Natale>> rispondo, fiera. Mi sento figa ad uscire con Chris a fare spese, non so perché. Esco correndo e fischiettando dallo spogliatoio e trovo Chris ad aspettarmi. Mi ricompongo e lo seguo sino alla sua auto. Poso la tracolla e la borsa della palestra nel cofano e salgo davanti.

<<Allora, centro commerciale? Facciamo pranzo e poi andiamo a comprare i regali, perché sto morendo di fame!>>.

<<Va benissimo, sono pronta!>> la mia voce mostra a Chris quanto sono euforica.

<<Sei la solita entusiasta>> ridacchia.

<<Palese, sono pur sempre io!>> replico, felice.

Appena accende l'auto si accende la radio. La canzone che comincia è di un cantante, degli anni dei miei genitori, che neanche i miei genitori ascoltano però. La musica lenta o troppo sdolcinata e triste non gli è mai piaciuta.

<<Ehm... Chris questa canzone... che cos'è?>> ho un'espressione stranita.

<<Ma come? Non ti piace?>> gli sembra strano che non mi piaccia della musica simile.

<<In realtà è terribile...>> ho lo sguardo basso, sono in imbarazzo. Non voglio offendere i suoi gusti musicali, ma sono terribili se ascolta musica del genere.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora