Capitolo 22

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Questa mattina rimango nella doccia più del solito. L'acqua che scende sembra lavare via dal mio corpo tutte le colpe. Ho ricevuto vari messaggi di Andrew questa mattina. Mi ha dato il buongiorno e mi chiede dove sono finita, dato che non mi faccio sentire da ieri sera. Dopo ciò che ho visto non voglio sentirlo più, mai più. Devo voltare  pagina e ho deciso di cominciare da oggi. Il sapone mi brucia sulle ferite. Penso a quello che ho fatto e mi sento terribilmente colpevole. Sono caduta così in basso? Ieri sera ho provato di nuovo delle sensazioni che avevo dimenticato. È stato un sollievo, come se in quel momento stessi espiando tutte le mie colpe, come se tutto quello che sta succedendo nella mia vita sia colpa mia. Se è colpa mia allora perché non punirmi in questo modo? Conosco solo questo sfogo per potermi sentire meglio. Erano 4 anni che non affrontavo situazioni che ai miei occhi appaiano ingestibili, per questo motivo non ho più avuto motivo per ferirmi. Ora, sono sola, perciò sono ritornata quella che ero prima di conoscere Andrew. Indosso il mio maglioncino a maniche lunghe, giallo. Devo nascondere quello che ho fatto. Tuttavia spero davvero che questo non sia l'inizio di un ciclo, che mi porti a toccare di nuovo il fondo.
Stamattina vado a scuola con Lucah, come al solito. In macchina non dico una parola. Appena sono scesa di casa, mi ha abbracciata forte. So di averlo vicino e questo mi rasserena un po'. Durante il tragitto dice che è arrabbiato con Andrew e che non sopporta vedermi in questo stato. Sono felice di sentirgli dire queste parole. Non ricordavo fosse così protettivo nei miei confronti.

Arrivo a scuola e saluto Paul e Chris come se non fosse successo nulla. Ho deciso di stamparmi un sorriso falso in faccia, anche se con Lucah non ci sono riuscita. Non voglio che nessuno veda in che stato è il mio umore e soprattutto non voglio che nessuno veda i segni che mi sono fatta ieri sera. Paul e Chris si guardano attoniti, ma non mi fanno domande. Gliene sono grata. Oggi le prime due ore di lezione sono di letteratura italiana e latina. Cominciamo con letteratura italiana leggendo D'annunzio. Mi piace da morire il movimento esteta. Nonostante ciò non riesco a seguire, sono stanca per aver passato la notte a svegliarmi e riaddormentarmi. Ho fatto tantissimi incubi e mi doleva il braccio, era come indolenzito. Mentre sto per addormentarmi sul libro, Chris mi tocca e Paul cerca di farmi spaventare chiamandomi. «Candice? Candice!!»

Salto sulla sedia. Sarei dovuta rimane a casa, mi sarei riposata almeno. Non so cosa o chi mi ha spinta ad alzarmi dal letto oggi. Probabilmente questi due. Sapevo che avrebbero fatto qualcosa per tirarmi su di morale. Li fulmino con uno sguardo. Potrebbero utilizzare modi più docili per svegliarmi. Mi stropiccio gli occhi e cerco di restare sveglia. Sono a pezzi, devo dormire la notte perché non reggo la giornata altrimenti. Intanto non mi accorgo che la manica del maglione che indosso si è alzata quasi sino al gomito mostrando il polso. Guardo Chris e Paul che fissano qualcosa. Stanno fissando il mio braccio? Ricompongo subito la manica e guardo Paul. Improvvisamente ho l'affanno, il cuore comincia a battere velocemente. Lui fa finta di nulla e Chris abbassa lo sguardo. Sono un completo disastro, in questo momento vorrei sprofondare. Spero ancora che non si sia visto nulla. Devo distrarmi, se no finisco per piangere di nuovo, davanti ai miei compagni e non voglio. Sono a terra oggi, come al solito.

Durante l'intervallo esco in giardino con Paul e Chris. Oggi è una bellissima giornata. Ho rubato la felpa a Chris ed esco solo con quella indosso. È bellissima e soprattutto enorme, mi arriva fino a sotto il sedere. Mi avvolgo nella sua felpa e sento il suo profumo, è buonissimo. Infilando la felpa i braccialetti che porto si sono incastrati l'uno con l'altro. Mettendoli a posto noto di avere ancora quello che Paul mi ha dato in palestra. Non voglio separarmene. Mi piace moltissimo ed è come se avessi lui accanto, anche quando non lo è. Mentre chiacchieriamo anche con gli altri compagni, mi avvicino a Paul, e lo abbraccio. Ho bisogno di affetto, quello che Andrew mi dava e che ora non mi dà più.

«Ma? Candice che ti prende oggi?» sussurra sorridendo. Non è da me abbracciare senza un motivo particolare, in realtà non è da me abbracciare nessuno che non sia il mio fidanzato, ma credo che Paul e Chris stiano cambiando le mie abitudini. È meraviglioso stare tra le sue braccia. Mi avvolge e mi stringe a se. Mi sento a disagio, ma allo stesso tempo al sicuro. È indescrivibile l'emozione che questi abbracci mi regalano. Rimarrei così, ma la campanella rompe l'abbraccio. Dobbiamo tornare in classe, per la lezione di matematica.

***

Sono appena tornata a casa. Oggi le ore a scuola sembravano non finire mai. Il tempo scorreva lento. Non ho fame, perciò decido di fare una passeggiata con il mio cane. Durante il tragitto per arrivare nella piazza, vicino casa, vedo la macchina di Paul parcheggiata. È una FIAT 500 bordeaux. Probabilmente starà mangiando in pizzeria. Spero di incontrarlo.
Oddio.
Mi stupisco dei miei pensieri. Perché voglio incontrarlo? Sono confusa, non so più quello che provo e che voglio. Non so più nulla, non mi riconosco neanche più.

Mentre sono immersa nei miei pensieri qualcuno mi tocca la spalla. Dopo essermi presa uno spavento, mi giro per vedere chi è e vedo Paul. Per un attimo il cuore mi si ferma nel petto per poi ricominciare a battere all'impazzata. Gli sorrido. Sono felice di vederlo.
«Cosa ci fai qui?», mi sento in imbarazzo.
«Ho pranzato in pizzeria e ora aspetto mio fratello che esce da scuola fra poco».
Ha ancora un po' di tempo prima che debba andarlo a prendere, perciò passeggia insieme a me. Mi chiede come sto e gli racconto della discussione con Andrew e quello che ho fatto ieri sera. Non so dove ho trovato il coraggio per confidarmi, ma alla fine ci sono riuscita. Tuttavia ho paura di quello che potrebbe rispondere.

«Paul, aiutami...» sussurro mentre tento di non piangere.

«Candice tu non hai bisogno di essere aiutata!» afferma sorridendo.

Eh?

Resto a guardarlo, in attesa che continui la frase.

«Hai solo bisogno di essere riempita di affetto. Hai bisogno che qualcuno venga a prenderti per portarti dove non ti aspetti, che qualcuno ti faccia sorridere, che ti sorprenda» dice soddisfatto.

Sono pietrificata. Nessuno mi aveva mai detto nulla del genere. Sta parlando di sé? È lui che potrebbe portarmi dove non mi aspetto? Sono confusa, da morire. Non so cosa rispondere, sono imbarazzata, perciò diventa paonazza.

«Candy, io voglio renderti felice in modo che tu non debba più rovinarti il braccio. Tu devi avere rispetto per te stessa, devi amarti: questa è l'unico modo per smettere» conclude. Sono senza parole. Le lacrime scendono, ma non credo siano di dolore. Forse Paul ha ragione. Abbasso lo sguardo perché non so cosa rispondere. Continuiamo a camminare e io sono tentata di prendergli la mano e intrecciare le mie dita alle sue, ma non ho il coraggio di fare una cosa del genere.

Sono le due del pomeriggio perciò lui deve andare. Lo saluto con un bacio sulla guancia e lo ringrazio per le bellissime parole.

«Tu che dai un bacio sulla guancia? A me per giunta?» mi prende in giro. Gli tiro uno schiaffetto sulla schiena e mi volto, dirigendomi verso casa. È proprio un cretino.

***

Dopo un pomeriggio sul libro di filosofia, finalmente posso rilassarmi a letto. Leggo tutti i messaggi di Andrew, ma non gli rispondo. Racconto a Chris quello che è successo ieri e lui mi parla di Maggie. Dice di averla risentita e che gli manca. Questa sera è giù di morale anche lui. Siamo nella stessa situazione perciò riusciamo a sostenerci a vicenda. Continuiamo a mandarci messaggi fino a tardi. È sempre bello parlare con lui. Sa sempre come farmi sentire meglio. Mi ha anche proposto di uscire domani pomeriggio. Sono felice, così non penserò ad Andrew.

Gli mando l'ultimo messaggio: Grazie di esserci Chris, per me è importante.

Gli sono grata di essermi vicino, come sono grata a Paul. Senza di loro non so cosa avrei fatto. È bello poter contare su qualcuno che ti vuole bene davvero.

Grazie a te. Se non ci fossi tu sarei ancora più solo. Ti voglio bene.

È bellissimo sentire queste parole. Mi riempiono il cuore di gioia. Sono sicura che giorno dopo giorno, io e Chris, impareremo a prenderci e a capirci fino in fondo. Ora non mi sento ancora di confidarmi con lui, ma ci riuscirò. Voglio che la nostra amicizia diventi sempre più forte. Gli do la buonanotte e vado a dormire. I miei pensieri sono rivolti sempre ad Andrew, nonostante ciò mi addormento e lo sogno. In fondo lo amo, ancora e ancora, nonostante tutto quello che sta succedendo.








Ringrazio, qui per la prima volta, i due ragazzi che hanno ispirato questa storia. Mi hanno aiutata  a non cadere in un periodo orribile che non dimenticherò mai. Grazie di cuore.
-Martina.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora