Capitolo 36

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Questa notte ho dormito pochissimo. Ho pensato e ripensato a tutto ciò che ho combinato in questo ultimo periodo e i sensi di colpa non mi hanno permesso di chiudere gli occhi. Sono le otto e mezzo e sono con Lucah in macchina. Stamattina abbiamo deciso di entrare un'ora dopo a lezione. Stiamo andando alla biblioteca civica della città per prendere del materiale per preparare la tesi di maturità. Gli servono dei libri di filosofia, anche se lui odia filosofia. Vorrebbe fare una tesi sul gioco d'azzardo. Tipico di lui. Io non ho ancora deciso il mio argomento, pensavo a qualcosa che riguarda la letteratura. Dobbiamo tenere alto l'interesse della commissione dell'esame orale. I professori ci hanno chiesto quasi in ginocchio di non portare qualcosa di classico, ma di innovativo.

Sono felice di essere con Lucah, ora. Sono un po' giù di morale, ma stare con lui mi fa star bene. Posteggiamo la macchina nel parcheggio enorme della biblioteca. È grandissima, tutta rossa. È un edificio particolare, curioso credo. Amo le biblioteche. Mi piacerebbe avere una libreria così grande anche a casa mia. Passerei ore a guardare tutti i libri posti sugli scaffali. Scegliamo dei manuali su Hobbes e il proibizionismo in America e usciamo. Ci dirigiamo a scuola che è poco distante. Durante il tragitto non ho nulla da dire. Sono soprappensiero mentre Lucah mi parla di cosa farà Sabato sera.

Quando arrivo in aula trovo Chris seduto al posto di Paul. Lo cerco tra i miei compagni, ma non lo trovo. Mi siedo e saluto Chris con un bacio sulla guancia. È strano, ma il cuore batte anche molto forte quando saluto i miei compagni di banco con un bacio, come la prima volta. Sembrerà esagerato ma è così che mi sento, non sono abituata a questi approcci, tuttavia mi fanno piacere.

<<Paul?>> chiedo a Chris.

<<È a Londra, ricordi?>>

Ah. Già... Londra. <<Me lo ero dimenticato.>>

<<Stai bene?>>

<<Benissimo, grazie>> sono nervosa.

<<Non sembra...>> mi fa notare. Non so se ho voglia di sfogarmi raccontandogli cosa mi passa per la testa o tirandogli un pugno, anche se non è lui che mi reca tutti i miei problemi.

<<Sono incazzata con Paul! Mi sta causando un sacco di problemi... mi ha confuso le idee... vorrei dimenticare tutto quello che c'è stato tra di noi...>> la mia voce si è ridotta ad un sussurro.

<<Ma si può sapere se ti piace o no?>>

Cosa ho appena sentito? A me dovrebbe piacere Paul?

<<No!>> grido. Sono stupefatta davanti a questa affermazione. Come potrebbe piacermi Paul?! La professoressa di filosofia si gira verso di me e mi guarda per capire la mia reazione. Sono in imbarazzo. Chris sghignazza.

Non posso crederci che abbia detto una cosa del genere.

<<Come diavolo puoi pensare questo? A me piace Paul? Ma non dire stupidaggini per favore!>> cerco di nascondere la vergogna.

<<Ma se sei tutta rossa!>> ride. Che figuraccia! Tuttavia rido insieme a lui che mi fa il solletico. È riuscito a tirarmi su di morale. Ricambio il solletico facendolo saltare dalla sedia.

Passo tutta la lezione a ridere con Chris, mi piace da morire stare con lui. Mi rendo conto di essermi occupata solo di Paul ultimamente, senza pensare a lui. Questi tre giorni in cui non c'è, potremo approfondire l'amicizia.

***

I successivi due giorni sono stati fantastici con Chris. Abbiamo riso tantissimo e ovviamente, abbiamo seguito pochissimo le lezioni. Gli ho rivelato in parte il significato del mio tatuaggio e chi rappresentano le rondini. Sto riuscendo ad aprirmi anche con lui. Devo dire che sono a mio agio, mi fa sentire protetta. Sono certa che diventeremo grandi amici.

In questi giorni io e Andrew ci siamo scambiati solo quale messaggio in cui ci mi dice che mi ama e che gli manco. Mi sono impegnata tantissimo sullo studio e non ho avuto il tempo di vederlo. Mi manca, ma non so se ho voglia di uscirci. Forse perché non mi va di litigare ancora o probabilmente perché il sentimento che provavo per lui è scemato, ma non riesco ad ammetterlo.

Sono stanchissima, la settimana è stata lunga e soprattutto non ho avuto tempo di fare niente oltre allo studio e agli allenamenti di pallavolo nella mia nuova squadra. Sono stati durissimi, ma la cosa positiva e che ho conosciuto le mie compagne e mi sono fatta delle nuove amiche. C'è anche la sorella di Dave, Alice. Sono felice, mi distrae tantissimo praticare questo sport e soprattutto mi aiuta a sfogarmi.

Oggi è venerdì e sono le otto e mezzo. Ho appena finito di studiare letteratura latina e muoio di fame. I miei genitori sono fuori per fare compere di Natale e io non so cosa preparare. Apro il frigorifero e non c'è nulla. Decido di uscire a comprare qualcosa. C'è un ristorante cinese nella piazza qui vicino, perciò mi avvio per comprarmi la cena. La porterò a casa, dato che devo badare al mio cane.

Appena giungo di fronte all'ingresso, tra le decorazioni di natale, vedo le luci del locale spente. Il negozio è chiuso. Cerco con il telefono un ristorante aperto e trovo un fast food a due chilometri da dove mi trovo e mi incammino senza pensarci due volte, sono troppo affamata. Ci metto dieci minuti. Ordino un hamburger e un toast e mi dirigo di nuovo verso casa. Infilo la busta con la cena nello zainetto e comincio a correre. Appena arrivo a casa, do da mangiare al cane e in seguito mi infilo il pigiama di flanella, mi metto a letto e accendo la tv. Mi merito un po' di relax dopo il pomeriggio trascorso sui libri, dunque mi gusto il mio panino sotto le coperte. So che mi sentirò in colpa domani per aver mangiato questo cibo spazzatura, ma ora non mi importa. Mentre addento l'ultimo morso dell'hamburger ricevo un messaggio. È di Paul.

Ciao Candice, tutto bene? Ti manco?

Che presuntuoso! Mi viene da ridere e gli rispondo.

Ciao Paul, bene grazie. Non mi manchi per niente!

Termino il messaggio con una faccina che fa l'occhiolino. Attendo una risposta ma non arriva. Fino a poco fa lo detestavo e ora rido davanti al suo messaggio, non mi capisco più neanche io. Questa mattina a scuola non c'era ancora, probabilmente ha deciso di restare un giorno in più a Londra o forse il viaggio di ritorno era questa mattina o questo pomeriggio. In ogni caso spero che domani ci sia a scuola.

Spero davvero che io e Paul potremo ritornare amici come prima, senza baci o rancori. Terminata la cena, mi addormento con la pancia piena, felice di aver sentito Paul. Voglio tornare di nuovo come all'inizio dell'anno scolastico, quando stavo scoprendo ancora la bellezza dell'amicizia, la loro amicizia.

N.B. Il nome scritto Alice si legge "Elis".
-Martina.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora