Sono le sei e mezzo del mattino e sono sveglia ad ammirare i miei regali. Ieri sera seduta sul divano, con il pigiama rosa di flanella, di fronte alla stufa ho scartato ben sette pacchetti. Mia madre adora farmi tanti piccoli regali in modo che ho più oggetti da scartare. Fissavo quella maledetta busta viola con il fiocco rosso da settimane. Appena l'ho aperta mi si è disegnato un sorriso da ebete in faccia. All'interno c'era quel completino intimo rosso che ogni volta che passavo davanti alla vetrina di Tezenis mi faceva tirare un grido innamorato. Nella busta rossa, con i brillantini e un fiocchetto giallo sullo spigolo, c'era una scatolina bianca. All'interno due orecchini, bellissimi. Sono lunghi, con una pietra azzurra attaccata ad una catenella. Li trovo molto eleganti; mamma dice che quelli li ha scelti papà. Li ho indossati subito e li adoro. Negli altri pacchetti trovo il seguito di After, una matita nera per gli occhi, una trousse di ombretti, il CD nuovo di Taylor Swift e con mia meraviglia un set di penne colorate. Amo le penne colorate. Anche loro sono stati felici dei regali che hanno ricevuto. Mio padre un CD di un vecchio cantante che adora, Zucchero, e un profumo, One Million, mentre mamma ha ricevuto un libro della sua autrice preferita, Sveva Casati Modignani, e un orologio a pendolo della Thun.
Oggi sarò a pranzo da mia nonna materna e nel pomeriggio verrà a trovarmi Andrew; Oh mio Dio, Andrew! Mi sono completamente scordata di comprargli un regalo. Non era nei miei piani a dire la verità fargli un regalo, ma decido di vestirmi e catapultarmi al centro commerciale. Sono le nove e mezzo e ho un'ora di tempo prima che i miei partano di casa, diretti da Nonna Tessa. Ci metto mezz'ora per togliere il ghiaccio dall'auto di mio padre per poi scoprire che è possibile riscaldare il vetro dall'interno. Durante il tragitto ascolto Jingle Bells Rock alla radio; sono di buon umore. Con mia sorpresa il centro commerciale è aperto. Temevo seriamente che fossero chiusi i negozi il giorno di Natale. In effetti non deve essere piacevole lavorare il 25 dicembre; Andrew ne sa qualcosa. Lavora ogni festività, anzi durante questi giorni c'è più lavoro del solito. La gente compra una marea di dolcetti. Non ci sono molte persone in giro. Appena faccio il mio ingresso nella galleria mi dirigo direttamente nella gioielleria dove Paul ha acquistato la collana di perle per Alison. Dopo cinque minuti che cammino tra i negozi mi rendo conto di stare cercando Paul e Chris tra la gente. Mi mancano, sebbene siano solo due giorni che non li vedo. Nel negozio di gioielli do un'occhiata alla vetrina degli accessori fatti di perle. Fisso la collana di Alison. Se fossi la mia ragazza te la regalerei io mi ricorda la mi coscienza. Scaccio Paul dai miei pensieri e chiedo alla commessa di poter vedere l'anello; mi pare di conoscere questa ragazza. È bassa, ha dei lunghissimi capelli castani, lisci. Il viso è limpido, senza trucco, con le guance rossate.
Uh. Ora ricordo... il cuore comincia a battermi forte e il respiro mi si mozza in gola. Cosa diavolo ci fa qui?
***
Sono in macchina sulla strada di ritorno e sono le dieci e venti. Fortunatamente sono in orario e ho con me il regalo per Andrew. Speriamo che gli piaccia. Cerco di scacciare l'immagine della commessa del negozio, per non rovinarmi il Natale.
Salgo di fretta le scale sino a casa. Devo ancora vestirmi. Indosso lo stesso abito di ieri. È ancora umido, dato che appena tornata a casa, l'ho lavato per poterlo indossare anche oggi. Opto per i miei amati Dr. Martens bordeaux e indosso un cardigan nero, semplice. Oggi preferisco essere comoda.
Durante il tragitto in auto, racconto a mia madre dei miei progetti per Capodanno. Passeremo la serata a casa di Stephan. Ognuno cucinerà qualcosa per la cena e poi tutti insieme, giovedì andremo a comprare gli alcolici e le varie schifezze, come patatine e dolci. La notte la passerò a casa di Andrew. Arrossisco al pensiero. Sono emozionata, non vedo l'ora, ma ora preferisco godermi questo giorno speciale. Sono sempre tanto felice di andare da Nonna Tessa e Nonno Tom. Mi hanno cresciuta loro quando ero piccola, dato che i miei genitori erano sempre impegnati con il lavoro. Sono la mia seconda casa. Ogni volta che sto male mi rifugio da loro; ogni oggetto e ogni stanza della loro abitazione mi infonde serenità. Quando ero piccola e scoprii di essere bipolare decisi di trasferirmi per un po' di tempo qui. Pensai che magari i miei attacchi di panico notturni sarebbero andati via se avessi avuto accanto i miei adorati nonni. Ne ero convinta. Ma non accadde. Peggiorai la situazione andandomene di casa mia; mi sento ancora in colpa per non essermi sentita a mio agio in quella situazione e nonostante i vizi e le coccole della nonna, non sono riuscita a guarire, perciò tornai a casa.
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SAVE ME, if I become my demons
Teen Fiction[L'INTERA STORIA È IN REVISIONE]"Siete mai stati traditi dalla persona che amate di più al mondo? Avete mai confuso l'amicizia con l'amore?" Questa è la storia di Candice, una liceale confusa e insicura con un passato tenebroso da raccontare. La s...