Sono le quattro. Non riesco a dormire. A dire il vero mi trovo ancora nell'angolino sotto la mia finestra, con il telefono in mano. Non riesco ancora a realizzare quello che ha fatto Andrew. Sono ancora in lacrime. È un colpo basso tutto questo. Mi alzo e apro la scarpiera della mia stanza. È enorme: è alta due metri. Contiene tutte le mie adorate scarpe. Prendo le converse e le allaccio. Sono strette ma non mi importa, voglio uscire. Non prendo neanche la borsa, mi limito a portare dietro il telefono. Cerco di uscire senza fare alcun rumore. Se i miei genitori dovessero svegliarsi sarebbe la fine, mi riempirebbero di domande e di sicuro non mi farebbero uscire. La mia "fuga" riesce. Scendo velocemente le scale e finalmente sono fuori. Sento l'aria fredda sulle guance, umide. Fa davvero freddo, ma non mi importa. Esco dal cancello. Non so dove andare ma ho bisogno di camminare. Il vialetto è buio tanto che devo fare luce con la torcia dell'iPhone. La strada è deserta ma è comunque illuminata. Mentre passeggio mi tormento con il testo dei messaggi con Andrew.
***
Sono esausta, sto camminando ormai da un'ora. Mi siedo su un marciapiede e mi accovaccio poggiando la testa sulle braccia, conserte sulle ginocchia.
Sento una mano che mi tocca. Salto in piedi spaventata. È Lucah. Rimango in piedi a fissarlo per un attimo; mi stavo quasi per addormentare perciò faccio fatica a realizzare dove sono e davanti a chi sono. Sono così felice di vederlo. Corro ad abbracciarlo e do sfogo alle lacrime. Lo cingo in vita con tutta la mia forza. Lui mi stringe al petto e mi accarezza i capelli.
<<Cosa ci fai qui a quest'ora? Cosa è successo?>> mi chiede.
Non rispondo. Sto singhiozzando. Non ricordavo la bellezza di questi abbracci. Ormai io e Lucah ci siamo un po' allontanati nell'ultimo periodo. Ci siamo allontanati anche da Dave. Anche lui è il mio migliore amico. Quando eravamo piccoli formammo un team, si chiama il Team 6. Non lo so il perché della scelta di quel numero. Siamo sempre stati tanto uniti, ma ora abbiamo davvero troppi impegni.
Sono ancora tra le braccia di Lucah. Non mi ero mai accorta che fosse così muscoloso. Mi sento al sicuro, vorrei stare così fino a domattina. Mi conduce alla macchina e mi fa salire. C'è odore di alcol. Credo sia perché stava tornando a casa da una serata delle sue. Avrà riaccompagnato i suoi strambi amici a casa. Anche lui è un po' strano in effetti, però è divertente da morire e mi fa sorridere. Tuttavia sa essere serio quando ce n'è il bisogno. Mi accarezza i capelli ancora una volta e mi sorride. Ricambio con un sorriso sforzato. Non ho voglia né di parlare né di sorridere, a maggior ragione.
<<Dove ti porto?>> mi chiede. La sua voce è morbida come il velluto. Non lo so dove voglio andare. Mette in moto l'auto e parte. Non mi interessa dove andiamo, sono troppo triste per pensare ad un posto dove vorrei essere. Arriviamo sotto casa e parcheggia.
<<Senti vuoi venire da me? I miei non ci sono. Puoi stare tranquilla e calmarti. Tanto non ho sonno neanche io>>
Annuisco. Ho assolutamente voglia di stare lontano da casa mia e da tutto ciò che mi ricorda Andrew. Sono ancora troppo scossa. Saliamo a casa sua. Mi guardo intorno e decido di andare nella camera. Conosco benissimo questa casa. Io e Lucah studiamo spesso qui e poi è da quando sono bambina che ci vengo. Mi metto sul suo letto e mi rannicchio sotto la sua coperta. Sono stanca, ed è bello stare qui. Si mette seduto di fronte a me, sulla sua sedia da scrivania. Mi chiede se ho voglia di raccontargli cosa mi è successo. Non ne ho perciò taglio corto.
<<L'ha baciata.>>
Non so interpretare il suo sguardo. Sembra quasi arrabbiato, ma poi si alza, mi da un buffetto sulla fronte e spegne la luce. Non so dove sia andato, ma mi addormento. Sono esausta per le lacrime versate e per la nottataccia trascorsa.
***
Un raggio di luce mi illumina il viso. Apro gli occhi. Mi stiracchio e mi metto a sedere. Mi guardo intorno e ricordo di essere da Lucah e il motivo per cui sono qui. Una vampata di tristezza mi travolge. Avrei voglia di rimettermi a letto. Cerco il cellulare nella tasca del jeans. Appena lo prendo spero di trovare dei messaggi di Andrew. Nonostante quello che mi ha fatto, continuo a sperare che lui mi cerchi. Trovo tre messaggi suoi e soprattutto trovo dieci chiamate perse di mia madre. La richiamo subito. Mi risponde una voce più preoccupata che arrabbiata.
<<Candice dove diavolo sei? Mi hai fatta preoccupare a morte! Vieni a casa?>>
<<Ciao Mamma...>> la mia voce trema. <<Scusa, io... avevo bisogno di fare un giro. Ora sono a casa di Lucah, mi ha ospitata>>.
Si rasserena. Sa che sono vicina e che sto bene.
<<Va bene... ma stai bene? Non fare tardi. Sono preoccupata>> la sua voce è tenera. È la stessa di quando mi raccontava le storie da bambina.
<<Ora sto bene. Scusami se ti ho fatta preoccupare. Non farò tardi>> rispondo e riattacco. Sono le otto. Ho dormito solo due ore. Decido di alzarmi. Mi siedo ai piedi del letto e controllo i messaggi.
Buongiorno. Oggi non vedo l'ora di vederti
Spero di poter chiarire con te
Ti amo
Mi scendono di nuovo le lacrime. Sono stanca di piangere. Non la smetto da ieri sera. Ma perché mi manda questi messaggi? Vuole prendermi ancora in giro? Vuole farmi soffrire ancora?
Esco dalla camera di Lucah e lo trovo addormentato sul divano. È gentile da parte sua aver dormito qui in salotto per far riposare me nel suo. Sono i gesti che dimostrano ad una persona l'affetto che si prova. A questo punto non lo sento più tanto distante, è comunque sempre il mio migliore amico. Mi scappa un sorriso. È carino mentre dorme.Mi infilo le Converse e senza svegliarlo esco. Voglio andare a casa. Ho bisogno di una doccia che mi schiarisca le idee e devo pensare a ciò che dovrò dire ad Andrew.
Una dedica speciale, ad un amico speciale che è stato presente nei momenti più brutti della mia vita.
-Martina.
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SAVE ME, if I become my demons
Teen Fiction[L'INTERA STORIA È IN REVISIONE]"Siete mai stati traditi dalla persona che amate di più al mondo? Avete mai confuso l'amicizia con l'amore?" Questa è la storia di Candice, una liceale confusa e insicura con un passato tenebroso da raccontare. La s...