Capitolo 59

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Dopo la chiacchierata al telefono con Andrew mi sento molto più sicura di me stessa. Ho la certezza che qualcuno che mi ama davvero mi aspetta a casa perciò devo tenere duro ancora un po'. Siamo nella piazza principale di Praga e ci stiamo dirigendo al Vicolo D'Oro. Non avevo idea di cosa sia perciò cercando su internet, ho scoperto che è una via in cui sono costruite delle tantissime casette colorate risalenti al 1597 in cui abitavano gli alchimisti. Durante la passeggiata mi sforzo di rilassarmi e di non pensare ai miei "demoni". 

Mentre chiacchiero con Chris, sento qualcuno correre alle mie spalle e in seguito saltarmi addosso facendomi quasi cadere a terra. 

<<Ahia...!>> mugolo. Appena mi volto vedo Alison che si appende al mio collo, stringendomi con tutte le sue forze. <<Ehy...>> balbetto e la stringo a mia volta. Non me lo aspettavo... non siamo poi così amiche, ci conosciamo a malapena, e già mi mostra così tanto affetto? É dolce da parte sua, mi fa molto piacere.

<<Alison, sei... molto forte, stavi per uccidermi>> le faccio notare e lei replica ridacchiando. 

<<Come stai?>> mi chiede.

<<Bene, grazie. Tu? Ti stai divertendo?>> 

<<Sì, moltissimo!>> mi mostra un bel sorriso che io ricambio mentre noto la bellezza dei suoi occhi. Sono azzurri, anzi verdi. Il riflesso del sole sembra cambiare il loro colore. Rimango incantata a fissarli; mi ricordano quelli di Andrew. 

Intanto sopraggiunge Paul, che abbraccia la sua amorosa, e continuano a passeggiare insieme. Staremo poco a contatto con la sua classe, perciò li lascio soli a godersi il breve giro. 

È tutto meraviglioso intorno a me. Ci sono molte case antiche, alcune delle quali con splendidi murali. Il professore di storia dell'arte ci fa notare i vari richiami a numerose correnti artistiche come l''art nouveau, il barocco e il gotico. Continueremo a girare per la città e a visitare musei sino alla sera. 

***

<<Ragazzi, sorridete!>> alzo il mio iPhone verso il cielo e cerco di fare un selfie. 

<<Che palle con queste foto, Candice ne avrai fatte almeno una cinquantina>> piagnucola Austin.

<<Dici in totale?>> 

<<Sì>> sbuffa.

<<Ah, allora, aspetta che controllo... 789 foto!>> 

<<Che?>> grida Jane sorpresa. 

<<Perché? Sono tante? Abbiamo visitato tantissimi posti...>> 

<<Sì, ma sei esagerata!>> ridacchia Cam.

<<Cam, grazie a me, potrai rivivere la gita attraverso le foto quando saremo a casa... non è splendido?>> 

<<Sì, bellissimo>> mi prende in giro Austin con il suo sarcasmo. 

<<Ma come siete simpatici questa sera!>> dico saltellando.

Sono molto felice di essere con loro. I professori hanno deciso di farci trascorrere l'ultima sera in giro per la città, da soli. Mi trovo con le persone con cui mi sento più a mio agio e con cui posso essere me stessa. 

Chissà dove sarà Chris e cosa starà facendo. Mentre passeggiamo lo cerco tra la gente con lo sguardo nella speranza di incontrarlo.  

<<Perché non entriamo lì?>> indico un locale. Ci sono dei tavolini fuori, bianchi con affianco degli strani apparecchi in vetro con all'interno una fiamma; non capisco se sia vera o finta, ma in ogni caso quando mi avvicino ad uno di essi noto che emana calore. Entriamo e chiediamo, in lingua inglese, se possiamo sederci, ma la barista, bionda e dagli occhi di ghiaccio, ci chiede prima le carte di identità. Che c'è? Sembriamo dei bambini? Gliele mostriamo a quando legge che abbiamo diciotto anni, inoltrati per quanto mi riguarda, ci fa accomodare e ci offre i menù. 

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora