Capitolo 39

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Tutto tace. Sento solo il rumore del suo respiro, leggero, sul mio viso. Sembra tutto così assurdo. Siamo immobili, l'uno vicino all'altra, e quasi le nostre labbra si sfiorano. Il suo profumo è buonissimo, delicato. La luce è soffusa, mentre fuori è tutto buio. È sera. Le sue mani dapprima sfiorano le mie guance, ma si spostano poi sul collo. I brividi mi attraversano l'intero corpo e non posso fare a meno di tremare. Mi sfiora lungo i fianchi e mi stringe intorno alla vita. Sento il suo respiro sempre più vicino. Le nostre labbra si uniscono e si accarezzano, dolcemente. Non avrei mai immaginato che potesse succedere una cosa simile tra noi. Il cuore batte all'impazzata e comincio a sentire caldo. Non voglio sciogliere questo bacio. Lentamente mi tira giù la cerniera della felpa, posandomi le mani sui fianchi appena sotto la canottiera. I suoi baci si spostano sulle guance e intorno alla bocca, per poi dirigersi sul collo. Ad ogni bacio i brividi diventano aghi sulla mia pelle.Gli poso le mani sul petto. Non ho il coraggio di fare altro. Non riesco a rendermi conto di quello che mi sta succedendo, ho paura, ma lo lascio fare. Sono come impietrita mentre lui continua a baciarmi ovunque. Vorrei reagire forse tirandogli uno schiaffo o forse saltandogli addosso e baciandolo, ancora e ancora. In un attimo la felpa mi scivola dalle braccia e cade a terra. Ricambio sfilandogli via la maglietta. Il suo torso nudo spinge contro di me e in un attimo sono seduta, sul letto. Vorrei fermare tutto per un istante, per riflettere sul terribile errore che sto per commettere ma non ci riesco, non ne ho la forza. Ultimamente sto combinando un guaio dopo l'altro e sono riuscita a sconvolgere la mia vita al punto da non riconoscermi più. Non avrei mai fatto niente di questo genere prima. Ma prima quando? Quando ero sola? Quello che sto facendo è imperdonabile. Continua a baciarmi e io ricambio sebbene mi stia allontanando con il corpo, involontariamente. La mia schiena incontra il muro e non ho via d'uscita. Gli sfioro il collo e il petto muscoloso. Quando capisce la mia reazione ai suoi baci mi fa sdraiare e si sposta dal collo al seno. Mi scappa un sussulto e inarco la schiena. Mi sfiora la pancia e mi bacia ancora finché non incontra i jeans stretti in vita. Li sbottona con facilità e il mio respiro si fa sempre più affannato. Il cuore batte all'impazzata e sento che il sangue ribolle. È una sensazione forte, mi confonde e non capisco se sia piacevole o meno. È un misto tra l'attesa e la trepidazione. Voglio che faccia quello che sta per fare. Mi sfila i jeans e il freddo dell'ambiente mi punge le gambe nude. Fa passare le mani sotto la mia schiena e mi solleva, facendomi inarcare ancora. È una sensazione meravigliosa, i suoi baci e le sue mani sul mio corpo mi regalano delle emozioni indescrivibili. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare, lo bacio sulla bocca. Dopo poco mi sbatte con violenza sul letto e mi prende per i fianchi. Sembra esitante ma comincia ad esplorare con la bocca cosa c'è al di sotto della mia pancia. Non ho mai avuto troppa stima del mio corpo, sono felice che tutto sia buio intorno, così non può vedermi, ma purtroppo mi sta toccando ovunque. Sono certa che tra poco si rialzerà disgustato. Con le dita tenta di tirare giù l'intimo. "Ti prego fermati..."

***

Mi sveglio di soprassalto. Sono sudata. Cerco velocemente l'interruttore dell'abat-jour  sul comodino. Appena la luce si accende illumina la mia stanza. Tiro un sospiro di sollievo. Mi trovo a casa mia, da sola. È stato solo un sogno, anzi un incubo terribile. Ho ancora il respiro affannato. Come posso aver fatto un sogno del genere? Mi sento subito terribilmente in colpa. Ho sempre pensato che  per rendere effettivo un tradimento bastava anche solo pensarlo o sognarlo nel mio caso. Sono agitata e per questo mi scende una lacrima. Prendo il telefono e mi dirigo in cucina per bere qualcosa di caldo, magari mi aiuterà a calmarmi e a rilassare i muscoli. Metto l'acqua sul fuoco e mi siedo al tavolo. Accendo il telefono. È l'una e mezzo. Spero in qualche messaggio di Andrew ma non ne trovo. Abbiamo trascorso tutta la serata a mandarci sms. Mi ha chiesto di trascorrere il capodanno con lui. Gli ho subito dato una risposta positiva. Ho sempre passato l'ultimo giorno dell'anno insieme a lui e non intendo fare il conto alla rovescia senza la persona che amo. Staremo a casa di Stephan, con Antony, Dylan e altri due amici di Andrew, Lukas e Logan. Mi sono sempre divertita moltissimo con loro, soprattutto in questa festività, perciò sono certa che sarà un'occasione per ridere e soprattutto per riavvicinarmi ad Andrew. Decido di mandargli un messaggio.

Tesoro, non mi sento molto bene. Ho avuto un incubo. Mi manchi da morire, vorrei che fossi qui. Mi dispiace per tutto quello che è successo tra noi, ti amo e voglio ricominciare.

Credo nelle parole del messaggio con tutta me stessa. Sto cercando dentro di me i sentimenti forti che provavo per lui prima che Taylor entrasse nella sua vita, ma non li trovo. Si sono affievoliti, sono deboli e per questo i sensi di colpa fanno a botte nel mio cuore e nei miei pensieri che continuano a viaggiare alla velocità della luce nella mi testa, tanto da farmela girare. Mi preparo una tisana rilassante alla melissa e la sorseggio in attesa di una risposta di Andrew, ma non arriva. Mi dirigo in camera mia e mi siedo nel letto, rannicchiandomi. Sono triste e confusa da morire e il sogno che ho appena fatto mi ha destabilizzata. Tremo e ho freddo, nonostante le coperte indosso. Non piango ma ne ho voglia. L'unico pensiero che mi tormenta è di ferirmi. Non riesco a focalizzare la causa che mi spinge a pensare una cosa del genere ma ho voglia di farlo, forse per tornare alla realtà e rendermi conto di tutto o probabilmente per espiare i sensi di colpa o ancora per punirmi per aver fatto quel sogno. Esco dalle coperte e scendo dal letto per dirigermi verso la scrivania. Prendo le forbici, quelle rosse, quelle che continuano a marchiarmi da quando sono piccola. Mi rimetto a letto sotto le coperte. Sono esitante perché penso a Paul e a Chris. Ma cosa importa a loro di quello che faccio? Cosa importa a Paul se mi taglio o no? Tutte le parole che mi ha detto erano solo parole, non ci credeva. Nulla di quello che mi fatto provare era reale e non ha realizzato niente di quello che mi aveva promesso. Ora che c'è Alison nella sua vita il resto del mondo ha perso significato per lui. Lei mi piace e penso che formeranno una bella coppia, ma questo non cancellerà quello che c'è stato prima. Chris non conosce chi sono e ignora probabilmente le mie cicatrici perciò non si accorgerà di nulla. Mi sento sola, di nuovo. Ho paura di Andrew, temo che possa farmi del male. Sono incazzata con Paul che mi ha illusa e ha giocato con me e Chris... vorrei avere il coraggio di raccontargli tutto, ogni cosa, ne sento la necessità. Mentre tutti questi pensieri viaggiano nella mia mente, compio quel gesto imperdonabile che ormai sembra essere l'unica cosa che mi riconduce a me stessa, l'unico gesto che ho sempre fatto e che mi permette di riconoscermi davvero. Il polso pulsa, come i miei pensieri. Il freddo aumenta. Le lacrime scendono, ma il mio viso è inespressivo. Non provo nulla. Le emozioni e i sentimenti sono usciti dal mio corpo attraverso i tagli che mi sono inferta. Perché continuo a fare questo? Perché sono così? Perché non riesco più a distinguere le bugie dalla realtà?  Mi giro e mi volto nel mio letto disperata. Un giorno Paul mi disse che per sfogarmi potrei prendere un cuscino e poggiare il viso, affondandolo per poi gridare. "Non ti sentirà nessuno" disse. Prendo il cuscino e mi metto a supino. Affondo il viso e grido. Tutto tace. Non mi sento meglio, non è cambiato niente, anzi la testa mi pulsa ancora di più di prima. Stringo il cuscino a me e mi rannicchio. Vorrei scomparire e ci provo tra le coperte, coprendomi sino a sopra la testa. Ora vorrei gridare, più forte che posso. Riesco ad addormentarmi  e a non fare incubi, fino al mattino.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora