Capitolo 26

505 25 6
                                    

Tutto intorno tace. La sua mano gioca con i miei capelli. Il suo corpo, nudo, riscalda il mio. Non ci siamo ancora detti una parola. È stato meraviglioso. Sebbene la rabbia, ho provato un'emozione indescrivibile. Mi rendo conto che anche fisicamente continuo a pendere da lui. Se fosse per me, resterei qui, tutta la notte. È come se nessuno potesse interferire. Siamo nel suo letto, sotto il piumone, stretti l'uno all'altra, chi mai potrebbe separarci, adesso? Improvvisamente inizio a dare tutta la colpa alla ragazza rossa. È lei che ha interferito tra di noi. È colpa sua se ora siamo in questo guaio. È tutta colpa sua. Lo guardo e lui mi rivolge un sorriso, uno di quelli che mi hanno sempre fatta sciogliere e fatto venire il batticuore. Mentre cerco di abbracciarlo, poso lo sguardo sull'orologio che ho al polso. Sono le due. Scatto subito in piedi, disfando il letto.
<<Devo andare! Mia madre mi uccide!>> dico in preda al panico mentre tento di rivestirmi. Dopo essermi messa il vestito due volte al contrario, riesco finalmente a ricompormi. Usciamo di casa e scendiamo velocemente le scale. Saliamo in auto e ci dirigiamo verso casa mia. Andrew preme sull'acceleratore più del solito. Gli è sempre piaciuta la velocità e le macchine sportive, a volte ho paura quando siamo nella sua; talmente va veloce che sento i vuoti nello stomaco. Durante il tragitto parliamo di quanto è stato bello stare a casa sua, insieme. Avevo bisogno di un momento così, per sentirmi vicino a lui. Forse non è tutto perduto.
<<Senti Candice, Taylor parte. Va a stare a Parigi per lavorare e io ho deciso di lasciarla andare>> sussurra a bassa voce. Cosa significa? Perché me lo dice solo adesso e in questa situazione? Ha rovinato il bel momento che era riuscito a creare! Gli chiedo spiegazioni.
<<Mi ha detto che se voglio, rimarrebbe qui per me, ma io le ho consigliato di andarsene perché voglio stare con te>> conclude.
<<Vuoi che ti faccia un applauso? Vuoi che ti dica che sei stato bravo perché l'hai lasciata andare? Se desideri fermarla e starci insieme io non te lo impedirò. Sembra che tu la stia lasciando andare solo perché vuoi dimenticarti di lei per poterti infine accontentare di me, ma io non accetterò mai una cosa simile>> la mia voce è fredda e pungente. Non capisco perché, ma non mi stupisco di tutto questo anzi non mi ferisce neanche. Ormai ho già il cuore in pezzi e peggio di così non può andare. Insiste ancora sul fatto che l'ha lasciata andare, per me. Conosco i suoi occhi e conosco lo sguardo che ha in questo momento. So che una parte di lui è con lei e so che questa parte vorrebbe farla restare e vorrebbe correre da lei, adesso, in questo preciso momento. Immagino la scena di loro due insieme e mi si contorce lo stomaco. Faccio un sospiro.
<<Andrew fai chiarezza con te stesso. Io non voglio essere la seconda scelta di nessuno, tanto meno di te. Vorrei però che tu seguissi il cuore, non la ragione>> mi si strozza la voce in gola.
Mi prende per mano. Non ho più voglia di litigare e di soffrire perciò ricambio la stretta. Mi pento di essere andata a letto con lui stasera. Ho peggiorato solo la situazione, soprattutto nella mia testa. Sono confusa. Non so più cosa voglio e questo mi fa sentire spaesata. Saluto Andrew e scendo dalla macchina. Mentre mi dirigo verso il vialetto, mi volto per guardarlo, prima di salire a casa. Abbassa il finestrino e mi chiede di promettergli che ci vedremo presto. Annuisco sorridendo e apro il cancelletto.
Cerco di entrare in casa facendo meno rumore possibile. Nessuno mi sente così mi infilo velocemente sotto le coperte. Penso a tutto quello che è successo questa sera. Sto combinando un disastro dopo l'altro. Mi addormento, nonostante le tante emozioni che ho indosso.

***

Mi sveglio in ritardo e mi preparo di fretta. Corro giù per le scale e incontro Lucah sul vialetto, fortunatamente siamo scesi insieme. Lo saluto con un bacio sulla guancia e saliamo in macchina. Mi racconta della serata che ha passato ieri sera tra il fumo, credo non di sigaretta, e l'alcol a casa sua. Non sono il tipo di ragazza che si diverte così, ma in questo momento forse potrei azzardarmi di provare qualcosa del genere. A lezione sono assorta nei mie pensieri. Non ho salutato neanche Chris e Paul appena arrivata in aula. Cerco di prendere qualche appunto durante la lezione di chimica organica, ma non sto seguendo granché. Durante la pausa decido di uscire con i miei compagni di banco a fare un giro. Restiamo in corridoio a chiacchierare con Ralph e Lucah. Non ascolto attentamente quello che dicono, ma credo che stiano organizzando una serata in discoteca.
<<Candy, ti svegli? Ci sei fra noi?>> mi scuote Paul.
<<Si, scusa..>> mormoro.
<<Mi dici cosa ti prende? Come è andata la serata con Andrew?>> mi chiede.
<<Abbiamo litigato a cena... gli ho chiesto di prenderci una pausa>> rispondo.
<<Oh finalmente! Ora potrai decidere con calma e potrai riflettere su tutto quanto>> dice. Sembra fiero di me, ma ancora non sa quello che è successo dopo.
<<Però poi siamo andati da lui... e non so come, ma prima che potessi fermarlo, siamo finiti nel suo letto...>> sussurro imbarazzata.
<<Scusa? Stai dicendo sul serio?>> mi chiede Chris stupefatto.
<<Sì. È stato bellissimo, come se fossimo tornati a qualche tempo fa. Forse non avrei dovuto farlo, infatti ora sono pentita perché mi sento ancora più confusa>> ammetto con uno scintillio negli occhi. Pensandoci sento le farfalle nello stomaco... nonostante tutto. Sono confusa, da morire.
<<Candice ma come puoi fare una cosa di questo genere dopo quello che ti ha fatto? Io non ti capisco...>> sbotta Chris.
<<Sei un'incoerente. Prima vuoi lasciarlo, poi ci finisci a letto>> Paul è schietto e la sua accusa mi arriva dritta nello stomaco. Non rispondo.
<<Non riesci proprio a stare senza... Brava!>> continua, sghignazzando maliziosamente e Chris fa lo stesso. Rimango a bocca aperta e poi rincorro Paul per picchiarlo. Cerco di dargli uno schiaffo sulla schiena, ma lui mi prende il braccio. Provo a liberarmi, ma mi tira a sé per abbracciarmi. Improvvisamente il mio respiro si blocca. Devo ancora abituarmi a questo tipo di gesti.
Durante l'ora di filosofia guardiamo un film. Chris mi fa sedere al suo posto così mi trovo in mezzo ai miei due vicini di banco. Guardiamo un documentario sulla prima guerra mondiale. Mi metto a gambe incrociate sulla sedia e presto attenzione allo schermo della lavagna elettronica. Dopo qualche minuto Paul poggia la sua mano, aperta e con il palmo rivolto verso l'alto, sul mio ginocchio. Vuole che gli dia la mia? Non capisco questo gesto, ma spontaneamente gli poso la mano sulla sua. Lo guardo in attesa di capire cosa ha intenzione di fare. Mi stringe e comincia a coccolarmi. Le sua dita esplorano lentamente le mie. Gioca con la fedina che mi ha regalato Andrew. È una sensazione piacevole, ho i brividi. Ricambio anche io i suoi gesti. Traccio dei cerchi intorno alle nocche e passo con i polpastrelli tra le sue dita. Trovo due anelli sull'anulare. Sono grandi e uno ha un teschio sopra. Glieli sfilo per poi rimetterglieli. Continuo a giocare con la sua mano. Non so cosa ci sia di interessante, ma è rilassante. Ci teniamo per mano fino alla fine del film. È l'ultima ora della giornata perciò appena suona la campanella usciamo. Mentre camminiamo per il corridoio Paul mi fa notare che ho delle mani stupende. Non è un gran complimento, ma lo ringrazio comunque. Non capisco come mai questa cosa di tenerci per mano. Non smetto di pensarci per tutto il giorno. Ho paura di ammettere a me stessa che mi è piaciuto approcciarmi così con lui. Ultimamente ho paura di quello che provo quando siamo insieme. Cerco di non dare troppa importanza ai brividi che mi provoca ogni volta che mi abbraccia o che mi sfiora. Oggi trascorro il pomeriggio a leggere filosofia poiché tra poco tempo ci sarà un test orale. Spero che Andrew non mi scriva alcun messaggio, ho bisogno di stargli lontana per un po' di tempo sebbene quello che c'è stato ieri sera. E poi mi sento in colpa per quello che sto pensando di Paul; è come se lo stessi tradendo.

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora