Capitolo 38

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Tutto è buio intorno a me. Fatico ad aprire gli occhi, sono assonnata. Il profumo delle lenzuola che mi avvolgono mi pare familiare. Dopo pochi minuti realizzo di trovarmi in camera mia, nel mio letto. Mi giro verso la porta e noto che la luce della cucina in lontananza è accesa. Come ci sono arrivata qui? Non ricordo nulla. A dire la verità i miei pensieri sono annebbiati e confusi. Ricordo solo il viso di Emma e Matthew mentre vomito nel parcheggio del locale e i miei zii che mi portano a casa. Mi immergo sotto il piumone, e non intendo alzarmi. Sono certa che i miei genitori siano furenti. Non mi hanno mai vista in questo stato e soprattutto non pensano che io possa bere tanto da svenire nel vialetto sotto casa. Cerco di riaddormentarmi ma non ci riesco. Accanto al mio letto intravedo una bacinella, rossa. Intuisco l'utilità e solo al pensiero mi viene di nuovo la nausea. Cerco il mio cellulare sul comodino e fortunatamente lo trovo. Di certo mia madre avrà svuotato la borsa in cerca di prove che mi incastrino come sigarette o altro, ma non avendo trovato altro oltre al portafogli e il cellulare deve essersi ricreduta. Le voglio bene ma è troppo impicciona. Sono le tre di notte. Mando un messaggio a Chris dicendogli che sto male e ho bisogno di lui e faccio lo stesso con Andrew. Gli dico che ho bisogno di sentirlo e che sono triste da morire. È come mi sento in questo momento e loro sono le uniche persone a cui sto pensando. Sento il rumore, che le pantofole fanno ogni volta che vengono poggiate sul pavimento, avvicinarsi verso camera mia. Mi giro dalla parte opposta della porta della camera, verso il muro, e chiudo gli occhi facendo finta di dormire. Il suono delle rotelle della mia sedia da scrivania che si sposta verso di me spezza il silenzio e la luce della abat-jour  fa scomparire il buio.  

<<Candice cosa ti prende ultimamente?>> è la voce di mio padre. Mi si blocca il respiro e il cuore batte forte. Improvvisamente ho paura. Non ho mai avuto un bel rapporto con lui, insomma in passato siamo stati parecchie volte in conflitto.

<<Lo so che sei sveglia, spiegami cosa non va Candice, non è normale che io ti abbia trovata sotto casa, che dormivi sul vialetto>> dal tono di voce sembra calmo. Decido di girarmi e di affrontare il discorso. Appena vedo i suoi occhi, preoccupati, mi scendono le lacrime che bagnano il cuscino, rosso, natalizio. Come ho potuto diventare una persona del genere?

<<Mi dispiace... non mi sono resa conto che stavo esagerando... come hai fatto a trovarmi?>> tento di giustificarmi.

<<Non mi interessa se hai esagerato Candice, capita a tutti prima o poi, è una cosa normale, ma voglio capire cosa ti prende ultimamente e cosa ti ha spinto a bere così. Ti vedo assente il più delle volte e io e tua madre siamo seriamente in pensiero per te. In ogni caso, ero preoccupato dato che alle due e mezzo ancora non eri rientrata a casa e mi sono affacciato alla finestra nella speranza di vedere la mia macchina parcheggiata qui sotto o fare il suo ingresso nel parcheggio almeno, invece ho visto mia figlia, sdraiata sull'asfalto del vialetto>> mi sento terribilmente in colpa. Mia madre sopraggiunge e si posiziona dietro a mio padre, poggiando la mano sulla sua spalla. Ha gli occhi lucidi. Non era mia intenzione spaventarli in questo modo.

<<Nulla, non mi succede nulla. È solo un periodo un po' difficile, ma passerà...>>.

Non ho il tempo di terminare la frase che vengo interrotta da mia madre:<<Oh! No, non ammetto un'altra risposta simile. Voglio sapere cosa ti tormenta, Candy, sono preoccupata! Sono tua madre e ho il dritto di sapere cosa accade nella tua vita.>> Guardo mio padre e gli chiedo cortesemente di lasciarci sole. Mi dispiace davvero per questo gesto, ma non riesco a parlare con lui, non mi va di farlo. È comprensivo. Mi da un buffetto sulla fronte ed esce dalla mia stanza, chiudendo la porta. Mia madre si siede accanto a me, sul letto, mentre io rimango ancora sdraiata. La testa non ha smesso di girarmi e ho ancora il senso di nausea. Le racconto tutto quello che è successo con Andrew, citando anche Chris e Paul. Inizialmente si infuria, non tollera il comportamento di Andrew, ma poi riesco a calmarla e a spiegarle che sono intenzionata a ricominciare con lui. Mi sgrida per aver baciato Paul, senza alcun motivo valido. Mi scappa una risata perché ripenso a quei momenti e sinceramente non lo trovo poi così scandaloso questo gesto, anzi. Avevo voglia di farlo e perciò l'ho fatto, perché dovrei pentirmene?

SAVE ME, if I become my demons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora