FEDERICO CHIESA
Sbiancai, che cretino che ero stato. Stava andando dal suo ragazzo e io stavo per rovinare il suo incontro
"Oh scusa, pensavo che..."
"Non fossi abbastanza carina per avere un ragazzo?" mi chiese sorridendomi, ma fu un sorriso che non le arrivò mai agli occhi
"No ma che hai capito! Pensavo solo fossi seria, non volevo disturbarti col tipo" feci un occhiolino cercando di tirarmi fuori da quella situazione.
Rise e parlò "Sto scherzando, dai andiamo"
"Quindi non devi vedere il tipo?"
"Non esiste il tipo" mi rispose tranquilla "cioè, esco domani con uno ma nulla di che, non penso di interessargli veramente"
"Ti ha chiedo di uscire, certo che gli interessi"
"Sarà, mi è sempre andata male, forse ho solo paura. Tu piuttosto, oltre a ragazzine in preda agli ormoni?"
Mi fece sorridere quella domanda, già, qualcuna ce n'era ma non ero mica Harry Styles o qualche rockstar
"Esco con una ragazza da un po', mi ci trovo bene" risposi pensando a Vittoria, un bel viso e un culo ancor più bello. Tea invece non era particolarmente bella, aveva un naso piccolo e delicato, coperto da qualche lentiggine. I capelli neri cadevano mossi sulle spalle e facevano da contrasto con gli occhi verdi. Aveva le gambe muscolose, probabilmente dovute a tutti gli allenamenti di pallavolo e, ad occhio e croce una seconda, non che sia un maniaco guardone ma un po' di esperienza ce l'avevo.
"Come si chiama? Come l'hai conosciuta?" dopo la seconda domanda iniziai a ridere sovrastando il suo interrogatorio
"Sei un po' impicciona lo sai?" le sorrisi sinceramente
"Sì, lo so" non ricambiò il mio sorriso ma guardò per terra e accelerò il passo per raggiungere prima il tabacchino, la aspettai fuori e notai che le chiesero la carta d'identità, diciotto anni non li dimostrava molto bene, struccata, le unghie pulite e dei vestiti casual. Sorrise al tabaccaio e tornò soddisfatta da me.
"Il tuo nome è veramente Tea?"
"Perché me lo chiedi?"
"Potrebbe essere un soprannome, e poi Paradiso e Chiesa, sì insomma se diventassimo amici saremmo la coppia di cristiani migliore del mondo!" Appena aver pronunciato quella frase avrei voluto una cerniera per chiudeste quella boccaccia quando sparava minchiate; ma lei rise tanto che si fermò e si piegò in avanti aggrappandosi al mio braccio in cerca di stabilità
"Sei divertente, ogni tanto" disse ricomponendosi, Io sorrisi contagiato da quella risata
"Se facciamo la foto di dico il mio vero nome" mi propose appena entrammo in giardino
Tirai fuori il telefono e aprii la fotocamera, le passai un braccio attorno alle spalle e sorrisi allo schermo ma lei mi guardava contrita
"Se la fai con il tuo io non l'avrò mai"
"Dopo mi dai il tuo numero e te le invio, certo che non sei molto sveglia come tipa" scherzai, ma lei spalancò bocca e occhi prendendomi sul serio.
Non so perché ma le appoggia le labbra sulla guancia e scattai, poi guardai la foto, si era rilassata e sorrideva allo schermo, gli occhi verdi illuminati dal sole
"Così farai invidia a tutte le ragazzine" le dissi pronto a scattarne un altra dove sorridevamo entrambi. Mi prese il telefono e scrisse il suo numero senza scrivere il nome, quasi volesse che decidessi io che nome affidarle, ma io volevo sapere quello vero
"Ora dimmelo, insomma in una foto ti do anche un bacio!"
"Il mio vero nome è Dorotea. Non ridere Federico! Anche a me non piace ma a quanto pare ha un grandissimo significato: dono di Dio. A quanto pare era per restare in tema con il cognome... smettila di ridere o ti prendo a pugni!" Si morse il labbro inferiore e iniziò a colpirmi piano sul braccio
"Non faresti male neanche a una mosca" le sussurrai mentre la stringevo con entrambe le braccia per tenerla ferma, sembrava la brutta copia di un abbraccio. Lei si fermò e mi guardò un attimo decidendo se fosse meglio continuare a combattere o arrendersi. Decise di arrendersi e mise il broncio "Non dirlo a nessuno, e non chiamarmi mai così, o ti vengo a rompere un crociato"
"Il crociato no!" esclamai tenendola ancora stretta, la rottura del crociato è uno degli infortuni peggiori per i calciatori, non sai mai come torni.
Sentii il cancello aprirsi e mi girai lasciandola, era Gianmarco, il mio migliore amico
"Ehi Fede, sei pronto? Ho urlato venti minuti ma eravate troppo presi a discutere così ho suonato ai tuoi nonni. Ciao, mi chiamo Gianmarco, ma tu puoi chiamarmi stasera" disse facendo l'occhiolino a Tea e allungandole la mano. Lei rise ancora, quasi quanto aveva riso con me, un po' di dava fastidio, volevo essere io quello divertente che la faceva ridere, non il minchione di Gianmarco, sempre pronto a provarci.
"Sono Tea" rispose prendendo la sua mano e stringendola "forse voi dovete andare, ci vediamo allora, ciao" sorrise a entrambi e si allontanò senza guardarsi indietro, senza darmi il tempo di dirle che non c'era nessuna fretta.
"Se tu ti tieni Vittoria ci posso provare io?" mi chiese il mio amico guardandola andare via con fermezza
"Non penso sia interessata, domani esce con uno"
"E dopo domani con un altro" mi rispose con un occhiolino andando verso il portone dell'appartamento dei miei nonni per farmi capire che dovevo cambiarmi e andare a studiare; dopo tutto gli esami ancora non si fanno da soli."Quindi mi dai il numero di quella ragazza?" chiese Gianmarco mentre guidava verso casa
"No"
"Perché?"
"Non ti ricordi il suo nome"
"Si chiama Tea, ora me lo dai?"
"No"
"Perché?"
"Non ce l'ho" non avevo intenzione di darglielo, se poi l'avesse trattata male non avrebbe più voluto vedermi, e a me piaceva averla intorno qualche volta, mi faceva sentire leggero
"Non sei riuscito ancora a farti dare il numero eh? Sei un bravo calciatore ma a rimorchiare..."
"Ce l'ho il numero e non la voglio rimorchiare"
"Allora ci posso provare io, dai Fede se va male mica muore qualcuno" in quel momento il mio telefono squillò, era Vittoria
"Ehi Vitty, no, domani verso le sette okay?"
"Vittoria Federico non mi da il numero della sua nuova amica" urlò Gianmarco
"Non ti arrabbiare Vittoria, è un'amica di infanzia, perché può provarci con qualcun'altra, non voglio fare un
' uscita a quattro, no lei domani vede uno, ma cosa vuol dire che non significa niente! Okay, va bene, glielo do, ma se qualcosa va male... okay ci sentiamo dopo piccola" sospirai e attaccai
"Te l'ho inviato, non farmi pentire"
"Grazie, tu si che sei un'amico, giuro che le chiedo di uscire solo per uno spritz" mi rispose a trentadue denti giusto prima che scendessi dalla macchina e sbattessi lo sportello dietro di me.
In casa non c'era nessuno, mi buttai nel divano troppo stanco e accesi la TV, quasi sussultai al ricordo di non aver detto a Tea di Gianmarco. Recuperai la felpa che mi ero sfilato entrato in casa e ne tirai fuori il telefono.
A Tea
Gianmarco ha tanto insistito per il tuo numero, gli ho detto che uscivi con un altro ma non mi ha ascoltato! Se ti secca non rispondere
Da Tea
Tranquillo, me la gestisco da sola, inviami le foto smemorino
A Tea
Subito, ci vediamo presto 🚀
Da Tea
Buonaserata xx
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90° minuto || Federico Chiesa
FanfictionCosa succede quando il mondo anonimo di un'adolescente di città incontra quello luminoso e chiacchierato di un calciatore di serie a?