I miss you, Blink-182

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FEDERICO CHIESA
"Ancora non capisco perché siamo qui" le ripetei mentre parcheggiavo davanti a un cimitero di un paese vicino a Firenze.
Ci avevamo messo 40 minuti per arrivare ma ne era valsa la pena. Tea era così felice in macchina mentre cantava le canzoni e sembró rilassarsi quando le mi si la mano sulla coscia.
"Per una volta puoi non rompere le scatole?"
"Stai insinuando che io rompo le scatole?" la stuzzicai
"Assai" rispose e le tirai un buffetto sul sedere
"Ahia" si lamentò
"Ma se non ti ho neanche toccata"
"Stai zitto ora" tagliò corto guidandomi sicura tra le tombe.
Si fermó davanti a una di queste e vi mise dei fiori che aveva comprato prima di entrare, ce ne erano già altri freschi, dovevano esserci molte persone che lo amavano. La tomba era bianca e priva di decorazioni, incisi c'erano solo i dati anagrafici e la scritta grazie.
Guardando la data di nascita e di morte notai tristemente che erano troppo vicine e che quel ragazzo aveva un solo anno più di me.
"Rio ti presento Federico, un mio... amico? Federico, ti presento Rio, il mio ragazzo...cioè insomma..." parló e si morse subito il labbro giocherellando con le sue dita
"Piacere?" dissi titubante ma pensai che le facesse piacere, infatti sorrise
"Sono certa che anche lui è felice di conoscerti, tutti gli vogliono bene" disse acquistando un po' di sicurezza
"Rio era un amico di Max, studiavano insieme qualche progetto, non so bene in realtà, era una cosa da cervelloni, e diventarono amici. Poi Rio iniziò a frequentare casa nostra e a volermi bene, una cosa ha tirato l'altra e abbiamo iniziato quella relazione.
Rio aveva e forse ha, non so esattamente come siamo in paradiso" disse farneticando" due occhi azzurrissimi e i capelli biondi come il miele, un po' troppo lunghi per un ragazzo, e ogni volta che ne discutevamo diceva che potevo tagliarmeli io così avremmo fatto la coppia al contrario e bla bla bla" sospiró "Rio veniva ad ogni mia partita di pallavolo, anche quando non volevo" sorrise "era amico di tutti i miei amici e penso che preferissero lui a me, ma andava bene così, non erano da biasimare, io amavo e amo Rio. Mamma e papà lo adoravano, piaceva perfino a Erminio, lui che odia chiunque gli presenti, anche tu non gli andavi a genio all'inizio ma se l'è fatta passare presto. Prendeva ottimi voti, sapeva un sacco di cose, aiutava tutti. E poi iniziò a drogarsi" per la prima volta mi guardò e i suoi occhi erano pieni di lacrime, sapevo che stava combattendo per riuscire a parlare senza esplodere "Non so perché abbia iniziato, non lo sapeva neanche lui. Sai, all'inizio non era niente, qualche spinello come me, come molti dei nostri amici. Poi cambiò giro, LSD, cocaina, dio, cose che non so neanche nominare. Ho provato così tanto a farlo smettere, l'ho minacciato, l'ho lasciato, ho parlato con quelli che chiamava nuovi amici ma è stato tutto inutile. Il suo braccio era pieno di buchi sai, ed era blu, sembrava un cielo pieno di stelle. L'ultima sua notte io ero lì con lui, nel suo divano. Una parte di me sapeva che quella era l'ultima volta in cui mi avrebbe stretto, che avrei sentito il suo profumo, che mi avrebbe fatto ridere e innamorare, come ogni volta che lo vedevo. Ma l'altra parte di me non voleva ammetterlo, non voleva lasciarlo andare. Mi riaccompagnò a casa e gli preparai la colazione, come fanno le persone che si amano, poi doveva andare a lezione e lo accompagnai alla porta, lo baciai un ultima volta e lui mi guardò come mai mi aveva guardato prima. Ti chiamo più tardi. Ti amo. Lo sai? mi disse e io annuii, l'avevo sempre saputo. So che mi ami anche tu disse ed era vero, l'avevo sempre amato.
Ti amo disse, e io gli risposi Ti amo. Per la prima volta. Iniziò a sorridere come non aveva mai fatto prima, però l'ha sempre saputo che l'amavo. Mi prese la faccia e mi baciò piano e a lungo, lo sentivo sorridere nel bacio. E così se ne andò, sorridendo. Non aveva mai detto di amarmi prima, non c'è n'era stato bisogno, ma sapeva che quella sarebbe stata la nostra ultima opportunità. Non mi chiamò mai, mi chiamò la polizia, e il resto sai, non lo ricordo bene" le lacrime cominciavano a cadere per le sue guance, ero come paralizzato, non sapevo se potevo toccarla o, troppo fragile, si sarebbe rotta.
Mi avvicinai un po' e le presi la mano, accarezzandola, poi fece tutto lei. Si mise a piangere contro il mio petto stringendo la giacca come se fosse la sua ancora di salvezza
"Mi manca così tanto" disse tra un singhiozzo e l'altro
"Mi dispiace Tea" dissi e non seppi cos'altro aggiungere, esistevano parole per un fatto simile?
Si calmò poco a poco "Devo parlargli prima di andare via, se vuoi puoi sentire" feci un passo indietro per darle il suo spazio, ma rimasi
"È uno okay sai, fa il calciatore. Sì so che a te non frega niente ma sii felice per me. Anche i suoi compagni sono tipi simpatici. Mi vuole bene e credo di piacergli" mi venne da ridere, eccome se mi piaceva "ogni tanto lo sorprendo a guardarmi, anche il sedere, ma faccio finta di niente"
"So che stai dicendo queste cose solo perché sono qui" le dissi
"Non ascoltarlo Rio, è più pazzo di me.
Abbiamo avuto alti e bassi, lui mi ha fatto stare male, ma anche io un po' l'ho ferito, meno di lui ovviamente. Ti saluta Maxi comunque, anche se tra qualche settimana torna e te lo dirà lui in persona. Eda e Annachiara stanno bene, anche Giacomo se la cava nonostante la scuola non ci vada proprio bene, ecco. Giovanni e Benedetta sono ancora via, ma torneranno presto. Ieri é passata per casa tua mamma, abbiamo preso un te, c'era anche la mia. È ancora molo bella sai, e sembra un po' meno distrutta del solito, le ho detto che le voglio bene prima che se ne andasse e lei ha pianto. Ora vado che già gli ho rotto le palle troppo e magari poi pensa che sia pazza e mi lascia, cioè non stiamo insieme ma hai capito. Ti voglio bene, Rio" aggiunse qualcos'altro a voce ancora più bassa e con questo si girò, gli occhi rossi avevano smesso da poco di lacrimare e camminava stanca verso la macchina, ma sorrideva tra sè e sè.
"Aspetta devo chiedergli una cosa!" esclamai tornando indietro "puoi ascoltare se vuoi" le dissi e lei mi raggiunse piano
"Rio, posso chiederle di essere la mia ragazza? Chi tace acconsente, vero? Grazie" mi girai verso Tea che stava ridendo con gli occhi
"Magari non è il posto più bello del mondo ma cos'è stato perfetto tra di noi? Tea Paradiso, vuoi essere la mia ragazza?" dissi solennemente
Lei guardò a lungo la tomba, mise una mano sul nome del ragazzo e sorrise, poi si alzò "Ne sarei onorata, Federico Chiesa" rispose prendendomi per le guance e lasciando un bacio sulle mie labbra
"Ti porto a casa"

Hello there
The angel from my nightmare
The shadow in the background of the morgue
The unsuspecting victim of darkness in the valley
We can live like Jack and Sally if we want
Where you can always find me
And we'll have Halloween on Christmas
And in the night we'll wish this never ends
We'll wish this never ends
I miss you, I miss you
I miss you, I miss you
Where are you and I'm so sorry
I cannot sleep I cannot dream tonight
I need somebody and always

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora