Ciao ( mai piu la rivedrò ), Gian Pieretti

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FEDERICO CHIESA
"Abbiamo conosciuto Tea" disse allegro Vittorio
"Tea?" chiesi scettico, come diavolo avevano conosciuto Tea?
"Lea, ha detto Lea" intervenne subito Pietro
"No ragazzi, ha detto proprio.." Vittorio era convintissimo
"C'era confusione allo stadio e Vittorio ha capito male" aggiunse Matteo, ma lo stadio era un chiaro indizio a mio favore. Lea era Tea e Vittorio non aveva capito che non dovevo saperlo.
"Lea è una mia amica che è venuta allo stadio, per questo Gian ti ha chiesto un biglietto in più" spiegò Pietro
"Ah, quella che stavi abbracciando?"
"Esatto" sorrise più calmo di prima
"Come vi siete conosciuti?"
"Le ho chiesto un accendino una volta" Tea fuma
"Cosa studia?"
"Lettere antiche" che casualità che Tea faccia il classico,Pietro!
"Ti interessa?"
"No, stiamo diventando amici"
"Pietro tu non abbracci neanche le tue amiche, figurati quelle che lo stanno diventando" sbraitai
"Va bene mi interessa,problemi?" disse subito Pietro
"Si che ho problemi se ti interessa Tea!"
"Non è la tua ex"
"Cosa ci faceva la mia ragazza con voi quattro idioti?"
"Non è la tua ragazza..." biasicciò Pietro ma gli tirai un'occhiata così torva da farlo ammutolire subito
"Non capisco più chi sta mentendo" esclamò Vittorio tirandosi i ricci
"Matte ti ha detto di tacere" urlò Pietro
"Gian passa più tardi, meglio che ne parli con lui" disse Matteo, ma non mi avvisò mica il mio caro amico quando Gianmarco arrivò qualche ora più tardi.
Lo vidi che stava ballando con una; ecco perché non volevo che frequentasse Tea, quando non c'era era già con un'altra. Mi avvicinai a lui ma si stava divertendo troppo per rendersi conto di me, quando gli fui attaccato si bloccò. La ragazza seguì lo sguardo di Gianmarco per capire perché fosse immobile e con grande orrore scoprii che era Tea. L'afferrai per un polso con troppa violenza, ma lei non aveva uno sguardo di paura, era più orgoglio, senso di colpa e troppa tristezza.
"Tu ora vai da Pietro e gli dici che ti ho mandato io, chiaro?" le dissi, anzi urlai, aumentando la stretta al polso
"Vai da Pietro" scandii per poi spingerla via; grazie al cielo Pietro era già in fianco a noi e la prese con sè
"Quindi ti scopi la mia ragazza" mi rivolsi a Gianmarco
"Andate a litigare fuori" Matteo era incazzato nero, spinse me e Gianmarco in terrazza dove vidi Pietro e Tea seduti sul divanetto, Tea tremava e aveva una coperta addosso, ma faceva troppo caldo perché avesse freddo.
Entrò in terrazza anche Vittorio "Raga, ho portato le birre per lo show" disse porgendole ai ragazzi nel divanetto, Tea rise portandosi una mano davanti alla bocca e guardandola sorrisi anche io
"Dio mio, ti accorgi di come la guardi?" disse con esasperazione Gianmarco portandosi le mani tra i capelli, lei mi guardò a sua volta mordendosi il labbro
"Vuoi essere te a guardarla in quel modo?" urlai di rimando
"Potrei volerlo, ma ci sei sempre tu! Anche ora che vi siete lasciati"
"Ci siamo lasciati solo da due settimane!"
"Non mi sembra poco, è libera di andare con chiunque!"
"Non è proprio libera di andare con chiunque!!"
"Perché no? Perché vuoi che sia fedele a te anche se non sai tenertela? Perché la vuoi solo quando ti gira? Perché, Federico, perchè?"
"Io..."
"Non sai neanche cosa dire! Tea digli..."
"Lasciala fuori da questa situazione"
"Non l'ho lasciata io!" scandì, di sicuro i vicini ci stavano odiando ma era impossibile non urlare. Mi portai le mani tra i capelli e mi appoggiai al balcone
"Tu come stai?" chiesi rivolgendomi a Tea
"Bene, tu?" rispose lei senza emozione
"Bene"
"Ti manco?" Lei annuì "anche tu"
"Cosa vuoi fare?" continuai
"Tu?" mi chiese lei
"Birra, Fe?" propose Vittorio facendoci ridere tutti
"Ti interessa, lei?" chiesi a Gianmarco
"Sì, lo sai bene"
"Avete la mia benedizione allora, sto bene e va tutto bene" tesi la mano verso Gianmarco che la strinse
"Stai bene?" sentii Pietro sussurrare a Tea mentre guardavo il paesaggio e mi chiedevo se stavo facendo la scelta giusta. Con Gianmarco non avrebbe litigato come con me, ma se il cuore, quando si spezza, fa lo stesso rumore delle foglie secche quando uno le calpesta allora il mio si era appena spezzato.

Rimasi alla festa, rimanemmo tutti alla festa, e per un po' ballai anche con Gianmarco e Tea. Non mostrai nulla, per il bene di tutti, ma quanto dolore nelle mie vene. Vittorio era ubriaco, non che da sobrio fosse molto diverso, Pietro e Matteo stavano cercando di farmi divertire, per questo mi trascinarono al tavolo da biliardo, la casa di Matteo era pazzesca. Quasi più bella del Pompidou, posto in cui avrei potuto magari portare Tea, di sicuro l'avrebbe preferito al Louvre. Ma tanto lei al Pompidou ci sarebbe andata la settimana prossima, in gita con la scuola, magari questo l'avrebbe allontanata da Gianmarco, eccellente.
Quando tornammo in salotto Tea stava buttata su un divano con Vittorio, cercava di contargli le lentiggini ma non arrivava oltre al cinque, ubriaca anche lei. Gianmarco non lo vedevo, non dico che era in bagno a scoparsi una, ma quella era l'idea nella mia testa.
Quando Tea si accorse che li stavo guardando dallo stipite della porta si alzò dal divano e mi raggiunse.
"L'altro giorno ho segnato con te a FIFA" mi disse disinvolta
"Dal vivo sono molto più bravo"
"E anche più bello"
"Anche tu non scherzi" dissi facendola ridere
"Lo pensi davvero?"
"Mmh Mh"
"Anche che ti manco?"
"Si" mormorai, non ce l'avrei fatta a lasciarla andare una seconda volta la stessa sera
"Hai pensato a me?" chiese
"Tu?" non rispose
"Ero da Gil una sera di queste"
"Ho visto il tuo motorino"
"E non sei sceso"
"No" annuì "Come facevo?"
"Mettendo un piede dopo l'altro, scalino dopo scalino" sorrisi, e anche lei
"Tu volevi che scendessi?"
"Sono salita fino alla tua porta"
"Non hai suonato"
"Volevi che suonassi?"
"Però ti ho guardato andare via. Non credevo di farcela. Ancora non trovi mai le chiavi"
"Perdo sempre tutto, Gesù. Ho perso anche te"
"Tea, se non te ne vai ti bacio" rimase ferma, con aria di sfida "vai da Gianmarco"
"Ho perso anche te" ripetè, sulla soglia del pianto
"Se non te ne vai ti bacio, Tea" ero disperato
"Baciami, allora"
"Non posso"
"Non mi vuoi?"
"Lo sai quanto è dura per me? Resistere?"
"Vuoi tornare a casa con me?"
"Smettila di prenderti gioco di me" supplicai "ehi, perché piangi?"
"Perché non vuoi tornare a casa con me" la abbracciai per calmarla
"Vado a cercare Gianmarco"
"Ma io volevo te" gridò
"Quando?"
"Sempre finché non ho capito che non mi volevi" continuò a piangere
"Chi te l'ha detto?"
"Tu, non vuoi tornare a casa con me"
"Vedi Tea, stai rendendo la situazione difficile, circa un'ora fa ho lasciato la mia ragazza al mio migliore amico.."
"Sono la tua ragazza?" sentivo..speranza?
"Voglio la tua felicità, sempre, voglio qualcosa per te che io non posso darti"
"Io voglio te" sentii il mio cuore battere di nuovo finalmente "Felicità sei tu, quando sono con te io sono felice, anche quando te ne vai da me, tu sei il mio sinonimo di felicità. Qualsiasi sia la tua scelta" era così stanca, la trascinai in terrazza
"Non voglio ferirti ancora"
"Non mi interessa se tu sei veleno e rimedio, ma se è un rifiuto questo tuo silenzio mente ti parlo vai, starò bene"
"Torna a casa con me" le dissi con una voce così basa che ebbi paura non mi sentisse, ma rispose
"Quando?"
"Sempre" e la baciai "sempre" le ripetei e la ribaciai.
Sentii un applauso, erano usciti Vittorio, Pietro, Matteo e perfino Gianmarco che ci guardava sorridendo
"Ragazzi, era ora, torniamo a festeggiare" urlò Vittorio tornando dentro
"Dai andiamo" lo seguì a ruota Matteo con Pietro e Tea che stava ridendo
"Tutto a posto, fratello?" mi chiese Gian
"Quindi a te va bene?" Gli chiesi preoccupato
"È la vostra storia, io volevo essere guardato da lei come la guardi tu, ma lei guarda in quel modo solo te"
Lo abbracciai, il sole splendeva, anche in quella notte.

Ciao, tu come stai?
Ti ricordi la mia ragazza?
Mi ha lasciato proprio ieri
e non ce l'ho più,
non ce l'ho più,
non ce l'ho più.

Ciao, devi sapere
che vuol bene
ad un mio amico.
A lui ho detto:
"non farle del male"
e non lo farà, no,
non lo farà,
non lo farà.

Anche se è un bugiarda
e mi ha fatto del male,
io non voglio che soffra
ricordandosi me.
Lei non merita niente
e mi ha preso in giro
ma non voglio che pianga
e mai più la vedrò.

Lei non merita niente
e mi ha preso in giro
ma non voglio che pianga
e mai più la vedrò.

Ciao, se la vedrai,
io ti prego, non dirle niente.
Non le dire che tu mi hai visto,
pianger per lei

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora