Sober, Blink-182

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FEDERICO CHIESA
Cosa significava che Simeone sapeva? Era sempre in mezzo dannazione, snervante.
"Sto venendo a sapere perché Tea ha dormito con Remie, non mi interessa dove sei, sto arrivando" dissi appena rispose al telefono
"Ok, sono a casa" rispose senza emozione nella voce, e riattaccando subito dopo. Finalmente vidi il condominio di Simeone, e irruppi in casa, troppo desideroso di una spiegazione
"Non è vero..." sussurrai appena Giovanni finii di parlare, lui annuii e basta
"Perché non me l'ha detto?" chiesi con la voce spezzata
"Non voleva farti preoccupare, pensava che ti importasse di lei"
"Anche se vado con altre non vuol dire che non ci tenga a lei"
"Non puoi farlo con Tea" disse Giovanni alzando la voce "non puoi farlo e basta, con nessuna ma cosa vuol dire? Federico ti giuro che se hai fatto altro con quella tipa..."
"Non avrei mai fatto altro lo sai" Gli ringhiai contro
"So solo che sei un cretino, e che sta volta ha baciato me ma la prossima volta chissà cosa potrebbe fare!" Sbottò e impallidì, cosa voleva dire che l'aveva baciato?
Mi alzai e lo afferrai per la maglia
"Non toccare quello che è mio" scandii guardandolo fisso negli occhi, Giovanni si stava maledicendo per esserselo fatto scappare
"Era distrutta, tu l'hai distrutta, voleva sentirsi solo un po' apprezzata, mi ha baciato per colpa tua, solo tua" rispose senza essere intimorito o arrabbiato per il mio comportamento, e aveva ragione, quanto ragione aveva "E non è tua".
Lo lasciai e mi buttai sul divano, poteva anche picchiarmi per quello che valeva, non mi interessava proprio nulla. Non capivo più cosa volevo, e cosa sentivo di strano dentro di me. Mi mancava anche quando ero arrabbiato con lei e mi mancava dormire con lei e svegliarmi accanto a lei. Mi mancava vederla fuori dallo stadio e guardarla negli occhi senza pensare ad altro.
"Ho scopato con quella" dissi dopo qualche minuto di silenzio
"Penso che lei già lo sappia" rispose "ma quindi cosa ci fai ancora qui? Già hai aspettato giorni prima di risolvere questa situazione" disse la voce di Giovanni riportandomi alla realtà "Dovresti già essere fuori a cercarla"
"Non mi risponde da giorni, non so dove andare, non penso neanche voglia vedermi..."
"Credevo che Tea fosse più importante di questo" disse allargando le braccia
"È più importante di questo" sibilai
"Allora vai"
"Non posso, festeggia la vigilia di Natale con i suoi parenti! Cosa faccio? Mi presento là e dico: Posso parlare un attimo con Tea? Buon natale comunque!?"
Giovanni alzò un sopracciglio e accennò un sorriso con le labbra chiuse
"Non posso credere che lo sto facendo" bonfocchiai tra me e me
"Se va male la mia porta è aperta" urlò facendo un lungo applauso.
Scesi le scale correndo, tirai fuori il telefono e chiamai Massimiliano, grazie a Dio avevo il suo numero.
"Pronto Federico, come stai?" rispose dall'altra parte del telefono
"Beh insomma..."
"Si, so dei problemi con mia sorella, cioè più o meno, più meno che più, diciamo che vedo come sta e non è stata a lei di dirmi perché sta così male...dovrei picchiarti?"
"Probabilmente, ma ti prego non farlo, ho bisogno di un favore prima"
"Spara" rispose curioso
"Devo parlare con Tea ora, cioè tra poco, dove siete?"
"Siamo da nonna, vuoi fermarti a cena, non è un problema per noi, più siamo meglio è! Ah no cazzo, Tea mi ucciderebbe se sentisse ciò... passa solo a parlarle okay"
"Si grazie, mi cambio e arrivo" grazie al cielo conoscevo anche sua nonna
"Per lei sei sempre bello" disse ridendo prima di riattaccare.
Camminai velocemente verso casa, mi cambiai e mi guardai velocemente allo specchio, le occhiaie erano sempre presenti da quando avevo combinato quel casino. Mi passai una mano tra i capelli e un lungo sospiro mi abbandonò le labbra. Probabilmente stavo facendo una cazzata, dovevo andare a festeggiare con Gio e la squadra, aspettare il 26 dicembre per risolvere la situazione. Probabilmente stavo facendo una cazzata, ma non mi sarei tirato indietro, poteva essere troppo tardi.
Parcheggiai dopo aver girato mezza città per trovare un fioraio aperto e suonai il campanello pregando la magia del Natale che non rispondesse lei
"Chi è?"
"Massimiliano, grazie al cielo, sono Federico" sentii le porte aprirsi e mi appellai a tutta la mia forza per arrivare a quella di casa sua, vidi Massimiliano a braccia incrociate aspettarmi fuori dalla porta
"Non sa che sei tu, nessuno lo sa" disse prima di girarsi e entrare in casa "Possiamo ospitare un nostro amico? È il piccolo Chiesa"
Entrai in casa e fui subito accolto dai genitori di Tea, poi salutai la nonna porgendole gli unici fiori che avevo trovato e che sembrò gradire, infine Massimiliano mi presentò tutti.
Non vedevo Tea da nessuna parte, Massimiliano si accorse che la stavo cercando con lo sguardo e mi disse "Vieni" conducendomi per l'appartamento. Mano a mano che ci avvicinavamo all'ultima stanza sentivo un chiacchierio sempre maggiore, riconoscevo la voce di Tea in un tono lamentoso, quella di Erminio e di un'altra ragazza piena di gioia.
"Tea, stai perdendo ancora?" chiese Massimiliano varcando la soglia
"Mi fanno perdere apposta Max!" si lagnò lei sorridendo però, poi i suoi occhi mi incontrarono e girò la testa mordendosi il labbro
"Ciao Erminio" dissi non sapendo cosa fare, poi mi presentai all'altra ragazza che scoprii essere un'altra cugina
"Ciao Tea" le dissi sottovoce, avendo paura di spaventarla
"Cosa ci fai qui? Vai via" disse dipinta di tristezza nel volto; mi aspettavo di trovarla arrabbiata invece quello che vedevo era quasi delusione
"Ceno qui, se non è un problema per te"
"È un problema" disse rivolgendomi uno di quei suoi sorrisi falsi
"Erminio, Beatrice, che ne dite se portiamo il gioco di là e sfidiamo Luca e Ale?" intervenne Massimiliano cercando di lasciarci soli
"Non vi azzardate" disse Tea ai suoi partenti, non volendo rimanere sola con me. Suo fratello e sua cugina si guardarono, lesti presero il gioco è fuggirono nel salone principale per ricongiungersi agli altri cugini, Massimiliano la guardo e disse "Devi risolvertela tu, tesoro" prima di andarsene soffiandole un bacio.
Tea rimaneva seduta sul letto matrimoniale avvolta in una coperta, senza guardarmi in faccia, e appena mi sentii farmi vicino sospirò "Lontano" disse
"Non so da dove iniziare..." confessai
"Non farlo allora, vai via e basta" mi interruppe lei guardandomi, ma non negli occhi
"Guardami negli occhi e dimmi che vuoi che me ne vada, Tea" dissi alzando la voce e accarezzandole una guancia con un dito, cercando di sollevarle il mento. Alla fine smise di combattermi e mi guardò negli occhi. Erano rossi e pieni di lacrime, il verde risaltava per il contrasto, per un attimo non capii più nulla, non credevo di poterla far piangere
"Tea.." dissi sedendomi accanto a lei
"Non mi toccare, okay?" disse cercando di trovare la sua forza, ma non potei non attirarla a me e nascondere la mia faccia nell'angolo tra il collo e la spalla per lasciarle una scia di baci.
"Non mi toccare con quelle labbra dopo quello che hai fatto" disse cercando di scansarsi, ma la tenni vicino a me perché avevo bisogno di lei
"Non credevo che tra di noi ci fosse qualcosa" dissi cercando di scusarmi. Lei smise di singhiozzare, si asciugò gli occhi, e sorridendomi dolcemente disse "Hai ragione, quindi dovresti andare"

I know I messed up and it might be over
But let me call you when I'm sober
I'm a dandelion, you're a four-leaf clover
But let me call you when I'm sober
When I'm sober

Come sempre sapete che tutti i vostri commenti mi aiutano tanto a continuare questa storia quindi non abbiate paura neanche di insultarmi 🌬

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora