FEDERICO CHIESA
I giorni erano passati e io ero quasi arrivato all'accettazione del lutto.
Le cose non sarebbero più state le stesse, la vita di un ragazzo era stata tranciata e quella dei suoi conoscenti per sempre modificata.
Ma tutto scorre, che tu stia bene o meno, e per questo dovevo scorrere anche io."Hai finito di studiare?" chiesi a Tea dal divano
"No" rispose lei senza degnarmi di uno sguardo.
Erano le sei di pomeriggio, il sole splendeva ancora fuori e io non avevo voglia di fare nulla.
"Se dovevi studiare tutto il giorno potevi rimanere a casa" le dissi
"Mi hai invitato tu" replicò lei "io ti ho detto che dovevo studiare"
"Studi da un sacco di ore"
"Tra due giorni ho un'interrogazione su tutto il programma di inglese"
"Hai ancora un sacco di tempo tesoro" le dissi
"Tesoro" replicò lei "finisco di studiare qui o vado a casa?"
"Pff, rimani, però facciamo un gioco" la sfidai, avevo qualcosa di interessante in testa
"Devo studiare, Federico Chiesa"
"Questo gioco è mirato allo studio tesoro"
"Hai finito di chiamarmi tesoro?" chiese fingendosi infastidita
"No, e so che ti piace" sbuffò "vuoi sentirlo il gioco o hai paura di perdere?"
"Avanti dimmi" rispose
"Io ti interrogo, se sbagli ti togli un indumento" spalancò gli occhi
"Fuori discussione" constatò
"Fifona" la stuzzicai
"Non è vero" si difese "ora smettila"
"La mia ragazza è paurosa, ma non ti preoccupare c'è il tuo principe azzurro a difenderti" cantilenai; sapevo che avrebbe attaccato, non avrebbe mai perso qualcosa senza provarci.
"Tieni" disse alzandosi e consegnandomi il libro
"Chi ha scritto Middelmarch?" le chiesi aprendo a caso il libro
"George Eliot" rispose sicura
"Mmh brava"
"Chi sono i pre raffaelliti?"
"Ehi! Se io faccio giusto ti togli qualcosa tu" esclamò indignata
"Non me lo faccio ripetere due volte"
"Sempre il solito" borbottò tra sè e sè, guardando con avidità i ben definiti muscoli del torace
"Guardami negli occhi quando ti parlo signorina" le dissi scherzando, lei ricambiò con una linguaccia.
Presto rimanemmo in intimo
"Ti sei avvicinato a me, l'ho notato" disse
"Tu continui a guardare il mio amico, ovvio che è interessato a te!" ribadii ovvio "ora togliti...Mmh... il reggiseno" se lo tolse solo perché era sicura di avermi in pugno a questo punto, appena se lo sfilò le squillò il telefono
"Ciao Gio, come stai?" Simeone ovviamente, sempre nei momenti più opportuni "no, niente di che, sto studiando" mi avvicinai ma le mi respinse con un piede "sono da Federico, se vuoi ceniamo insieme" la riattaccai iniziando a baciarle la pelle nuda "Mmh...no scusa una fitta" mi lanciò un'occhiataccia, ormai ero vicino al seno "vieni pure qua da noi, Lo Faso, Gil, è indifferente, mmh, devo riagganciare, fai quello che vuoi, vieni per le otto"
"E mezza" urlai facendole spegnere il telefono
"Vedi di finire quell che hai iniziato" sorrise prendendomi le labbra tra le sue."Questo posto puzza di sesso!Ragazzi!"
si lamentò Giovanni appena entrato
"Scusa, la prossima volta tu arriva quando ti dico io" risposi
"Otto, otto e mezza, che differenza fa" disse lui, gli tirai un occhiataccia e lui girò gli occhi al cielo
"E non hai portato neanche nulla"
"La mia presenza basta e avanza" rispose fingendosi offeso
"Ciao Gio!" esclamò Tea uscendo dal bagno e venendo a salutarlo, la intercettai per strada spingendola in camera
"Vatti subito a vestire"
"Ma devo salutare!" frignò lei
"Quando avrai degli indumenti addosso" le urlai dal salotto
"Fidanzato geloso modalità attivata"
"Si chiama educazione" sottolineai
"Si Federico, come vuoi tu. Chi è?" disse sentendo il rumore del citofono
"Serena, l'ha invitata Tea"
"Oh si, è l'amica di Tea che preferisco" ammiccai nella sua direzione "non farti strane idee, per il momento" disse lui facendomi scoppiare a ridere."Lasciami passare il resto della vita qui" disse Tea dal terrazzino dove aveva steso un materassino per prendere un po' di sole
"No, andiamo, alzati" le ordinai
"Ti prego, sto così bene"
"Saremo in ritardo"
"Il sole mi scalda e sto per addormentarmi" continuò lei
"Come sempre quando ci sei di mezzo tu..."
"Stenditi con me"
"Ma mi stai ascoltando? Sto parlando da solo..." allungò le braccia verso di me muovendo le dita per farmi avvicinare a lei, ma continuavo a guardarlo a braccia incrociate
"Almeno mi tiri su?" chiese sporgendo il labbro inferiore e facendo gli occhi grandi, sbuffai e la presi in braccio
"Mio eroe"
"Adulatrice" la rimproverai
"Dammi un bacio"
"No, impara a fare le cose per tempo"
"Devo solo cambiarmi Fe', dai, un bacio" la baciai e nel momento in cui mi staccai lei mi riprese e approfondì il bacio
"Un altro" mormorò
"Quando sarai pronta, muoviti"
"Si padrone" sbuffò lanciandomi addosso la maglietta che si era tolta
"E ricordati il regalo""Tea, dove l'hai messo il regalo?"
non riuscivo a trovarlo nei sedili posteriori quindi chiusi la portiera e guardai oltre la macchina
"Tea? Il regalo?" le chiesi, lei spalancò la bocca ma non riuscì a emettere nessun suono, si portò una mano al viso
"È mai possibile che ti dimentichi sempre qualcosa? I pantaloni per sciare, il tabacco, la tessera sanitaria...
e ti scrivi anche le cose sul dorso della mano! Pensa se non lo facessi. Cosa devo fare con te? Io non ci credo, veramente" ero disperato
"E fai bene sciocco, apri il bagagliaio" Tea scoppiò a ridere
"Inutile che ridi per l'unica cosa che ti sei ricordata negli ultimi vent'anni" le dissi non riuscendo a trattenere un sorriso, fece una linguaccia.
Giovanni aveva organizzato, a detta sua, una piccola festa in occasione del suo compleanno. Il posto era, a detta di Tea, stra bello con tre punti esclamativi, bastava che ci fossero delle lucette stile natalizio e i suoi occhi illuminavano il posto
"Facciamo sesso qui, ti prego"
"Tea, a volte mi chiedo se tu non sia una ninfomane repressa"
"Stavo scherzando"
"No, non è vero, non mentire"
Ci incamminammo verso Giovanni e Gli altri invitati, ci ringraziò del regalo e salutammo tutti
"Quella ragazza è bellissima, chi è?" chiesi a Gil
"È Clara Fede, l'abbiamo già conosciuta"
"È cambiata un sacco" commentai allibito, non era mai stata così bella
"Tea, la tua ragazza, chiama Federico, ehi ti ricordi di me?"
"Tea però devi ammettere che è davvero bella" le disse Annachiara
"Mi passeresti una salvietta? Dovrei pulire la bava che esce dalla bocca del mio ragazzo" ridemmo tutti, ma Tea era un po' annoiata da quella storia, e mi piaceva, mi piaceva saperla gelosa. Le sorrisi, lei ricambiò e si allontanò con Annachiara per andare a parlare con Lo Faso e la sua ragazza
"È un po' che state insieme o sbaglio?" mi chiese Biraghi avvicinandosi
"Hai ragione"
"E ancora il mondo non sa di voi due"
"Non c'è bisogno che lo sappia" gli risposi
"Non sto dicendo che devi gridarlo ai quattro venti, solo che la puoi tenere per mano quando camminate per strada"
"Cri, non parliamone" lo misi a tacere seccato e mi girai verso Gil, dietro di lui vidi una delle scene più brutte della mia vita.
Tea stava parlando con Clara.
Perché mai? Perché?
"Gil, secondo te perché stanno parlando?" Gli chiesi facendo un cenno verso le due ragazze
"Tea le starà chiedendo consigli di bellezza"
"Stupido"
"Ciao Nik" era arrivato anche Nikola
"Ogni tanto indossi qualcosa che non sia un giubbotto di pelle?" Gli chiesi perplesso, ce l'aveva sempre
"No, mi valorizza troppo per toglierlo" Gil era piegato in due dalle risate
"Ecco, Federico vero che ti ricordi di Clara? Accompagnala a prendere da bere per favore" era tornata anche Tea insieme all'altra ragazza; la guardai confuso ma lei mi fece cenno di andare sorridendo.
"È simpatica tua cugina" dimmi disse Clara mentre ci avvicinavamo all'angolo bar
"È fantastica, davvero"
"Pensavo fosse la tua ragazza perché siete arrivati insieme, però poi mi ha spiegato la storia"
"Come scusa?" ero molto più che confuso, pensai di aver capito male
"Che lei e tua cugina e sta con quel tuo compagno di squadra col giubbotto di pelle, scusa ma non seguo il calcio, ma so benissimo chi sei tu. Ho sempre voluto rivederti" disse sorridendo un po' sorniona
"Così mia cugina sta con Nikola..."
"Perché non lo sapevi? Ho detto qualcosa che non dovevo dire?"
"No no, tranquilla, sono una bella coppia, vero?"
"Si vede che c'è del sentimento dal modo in cui lui la guarda" disse teneramente, non doveva avere una buona vista "magari troverò qualcuno un giorno" disse guardandomi, le sorrisi e decisi di accettare la sfida che Tea mi aveva lanciato.'Cause girls like you run 'round with guys like me
Till sundown when I come through
I need a girl like you,
Girls like you love fun, and yeah, me too
What I want when I come through
I need a girl like you
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90° minuto || Federico Chiesa
FanfictionCosa succede quando il mondo anonimo di un'adolescente di città incontra quello luminoso e chiacchierato di un calciatore di serie a?