A little party never killed nobody, Fergie

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TEA PARADISO
"Dai Gio" sussurrai preoccupata
"Tirala fuori quella voce signorina" urlò Vittorio, che come avesse fatto a sentirmi non sapevo "Vai Giovanni, cazzo!!!!" urlò subito dopo seguito a ruota da Matteo
"Animo ragazzi, forza Violaaaa" si stava sbracciando più che poteva per incitare la sua squadra. Pietro era molto diverso da quei due, assomigliava più a Federico, neanche lui si sarebbe dimenato tanto.
Il primo tempo ormai era finito, e nessuno aveva ancora segnato.
"Te ne giro un'altra se vuoi" propense Pietro "tanto ne devo girare una per me"
"No, tranquillo, ho la mia roba" insistetti
"Prima che tu ne abbia finita una le avrò già rollate entrambe" commentó mentre lavorava
"Volete qualcosa al bar?" chiese Gian
"Una birra" disse Vittorio
"A posto" fu la risposta di Pietro
"No, grazie mille Gian" dissi sorridendogli, lui prese Matteo e dopo avermi stretto con affetto la spalla ricambiò il mio sorriso e si allontanarono. Vittorio si sedette vicino a noi, i colpi di fulmine esistevano sul serio, lo giuro.
"Non per essere indiscreto" mi disse "ma non era imbarazzante stare con Fede dopo essere uscita con Gianmarco?"
"Meno male che non volevi essere imbarazzante" bonfocchiò Pietro accendendosi la sua e aspettando che io facessi lo stesso
"Più che per me lo era per loro penso, Gianmarco è stata una breve parentesi, non che ci tenesse veramente a me" spiegai ai ragazzi ricordandomi il primo bacio con Federico
"Non è vero Tea" mi girai, Gianmarco era tornato "non è per quello"
Decisamente non avevo voglia di discorrere di quell'argomento e di sicuro non in quel momento, quindi non risposi e per mia fortuna Vittorio non si alzò neanche, quindi Gianmarco prese il suo posto.
"Sta giocando bene oggi" commentó il riccio
"Troppo bene" rimarcò Matteo
"Magari segna" sperai ad alta voce
"Se segna viene qua sotto, non che riesca a vederti, ma cercherà comunque noi" stavo guardando Pietro quando sentii Gianmarco urlare "Vai vai vai!"
Saponara aveva lanciato lungo per Federico che aveva accasciato la palla al volo e si stava preparando a tirare, gol.
"Ha segnato!" saltai in piedi, Gli altri ragazzo stavano urlando come pazzi. Corse verso la curva, li aveva di sicuro visti, uno li avrebbe riconosciuti ovunque, ci aveva di sicuro visti. Per un attimo il panico mi bloccò ogni parte del corpo, non doveva vedermi, Pietro fece una smorfia preoccupata, penso di essere diventata più bianca di una mozzarella, poi mi tirò a sè, sentii il suo respiro caldo sul mio collo, mi fece venire i brividi per tutta la schiena. Mentre con un braccio mi teneva stretta a lui per le spalle, agitava l'altro. Non riuscivo a vedere molto, la mia faccia era premuta contro la sua felpa nera che era davvero morbida. Poi mollò la presa, lo ringraziai e lui mi fece cenno che non aveva fatto nulla di che.
Alla fine della partita gli altri rimasero per salutare Federico, Gianmarco invece insistette per accompagnarmi fuori
"È ancora presto, ti va un gelato?" chiese
"Solo se lo offro io"
"Non ci pensare neanche"
"Gianmarco non vengo allora"
"Devo farmi perdonare!"
"Un gelato non mi comprerà" cantilenai
"Hai ragione, ma è pur sempre un inizio. Non volevo trattarti così, ma Federico non ammetteva il suo interesse verso di te, e poi sono stato un coglione, mea culpa"
"Tu si che sai come conquistare una classicista" risi
"Amici?" mi chiese porgendomi la mano
"Amici" la strinsi, non la lasciò andare, continuò a guardarmi negli occhi e io continuavo a pensare chiodo scaccia chiodo, chiodo scaccia chiodo. Poi però mi lasciò la mano e ci dirigemmo in gelateria.
Quando si fece una certa ora chiamai mio padre per farmi venire a prendere
"Dovremmo rifarlo" mi disse Gian mentre aspettavamo
"Fiorentina e gelato? Si, decisamente" risposi sincera, ero stata proprio bene
"Anche cinema magari" annuii "o potremmo fare aperitivo...insomma, ti andrebbe di uscire con me? So che è presto e che sono un pezzo di merda perché Federico è il mio migliore amico. Però insomma se è finita è finita,no?  Vorrei conoscerti davvero meglio Tea, nulla di serio se..."
"Va bene" lo interruppi "mi andrebbe di andare al cinema, sabato sera prossimo dopo la mia partita?"
"Certo, posso venire a vederti giocare?"
"Se proprio ci tieni.." gli risposi

"Esco con uno sabato prossimo" buttai là a Eda durante lo stretching
"Sono contenta per te, davvero" disse sincera
"Non pensi che sia presto?" le chiesi preoccupata
"Penso che ognuno abbia i suoi tempi, e al massimo se sarà troppo presto non ci uscirai più"
"Già, in realtà non so cosa sperare"
"Ma che tipo è? Dove l'hai conosciuto?"
"Eh, ti ricordi Gianmarco?"
"L'amico di Federico?"
"Lui" confermai
"No" sentenziò
"Cosa no?"
"No" replicò convinta
"Ti conosco e questa storia andrà a finire male"
"Invece se ci rifletti bene è normale, prima di uscire con Federico, frequentavo lui"
"Che ha messo la lingua in bocca ad un'altra mentre tu eri la sua accompagnatrice"commentò acida
"Lo so"
"Allora non ci provare nemmeno!"
"Va bene"
"Perché ho la netta sensazione che almeno una volta ci uscirai? E poi ti piacerà anche, e ci uscirai ancora" sembrava disperata
"Al massimo me la prenderò sui denti un'altra volta"
"Eh facci un abbonamento già che ci sei" mi fece ridere.

"E loro chi sono?" chiese Eda mentre facevamo il riscaldamento per la partita
"Chi li conosce quelli?" domandò una nostra compagna, trattenni un sorriso meglio che potei ma Eda se ne accorse
"Oh no, viene anche a vederti giocare" si lamentò sussurrando
"Io voglio quello con la felpa nera" esclamò un'altra
"Io quello riccio" dissi
"Paradiso pensa a scaldarti" disse il mio allenatore che proprio in quel momento ci passava vicino
"Paolo tranquillo, sono solo amici" dissi ridendo, io e Paolo avevamo ormai un ottimo rapporto, era il quinto anno che mi allenava
"Si...amici..." disse lui tirandomi un'occhiataccia.
Alla fine della partita mi avvicinai ai ragazzi sotto gli sguardi perplessi delle mie compagne
"La banda bassotti al completo!"
"Pietro è sulla buona strada sul serio" disse Matteo scambiandosi il cinque con Vittorio
"Dillo un altra volta e la prossima volta che vuoi che ci smezziamo uno spinello te lo fumo in faccia" rispose lui
"Ma no ma no, mi riferivo alla violazione di proprietà privata, danneggiamenti agli edifici pubblici..."
"Pietro" ero sbalordita
"Scusala, è una ragazza casa e Chiesa" intervenne Vittorio scoppiando a ridere, gli altri lo seguirmi, Gianmarco abbozzò un sorriso e ci scambiammo un'occhiata, se fosse successo qualcosa avremmo dovuto imparare a sopportare queste battute.

"Penso che ci sia sempre stata attrazione tra di noi" ansimò lasciando umidi baci sul mio collo, feci un cenno di assenso lasciandogli più pelle del collo. Non sapevo esattamente come mi fossi trovata a cavalcioni sulle sue gambe, ma non me ne importava molto.
"Era bello il film" mormorai cercando le sue labbra
"Sapevo che sarei andato sul sicuro portandoti a vedere un film storico"
"Ah si? E come mai?" non avevamo mica tutta quella confidenza
"Ho sentito molto parlare di te" meno male che non pronunciò il suo nome, ma capii subito che era per Federico
"Tutte cose belle spero"
"Quasi" rise e gli tirai un buffetto sulla spalla "c'è una specie di festa da Matteo, ti va se facciamo un salto, o sei stanca?" me lo disse con quella faccia che si vede che uno ha voglia di andare, probabilmente aveva anche già detto si a Matteo
"Tu vai pure, io mi faccio venire a prendere" gli dissi rassicurandolo
"Tea, sei sicura? Ti divertiresti per certo, ci sono Vittorio, Pietro e un po' di altri amici, e poi mi devo far perdonare per una certa festa..."
"Sono sicurissima, li rivedrò un'altra volta" ma in realtà non ero così sicura, perché poi mi convinse, con la promessa che non mi avrebbe mai lasciato sola.

At the end of the night maybe you'll find love

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora