Puoi toccarmi, Guè Pequegno

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FEDERICO CHIESA
Tea: Mi dispiace, è colpa mia
Il messaggio era arrivato da un paio di ore dopo che avevo riacceso il telefono arrivato a Firenze.
Non ce l'avevo con Tea, non sapevo con chi ce l'avevo.
Ma lei aveva capito perché c'è l'avevo.
E mi dispiaceva anche non averla vista, ma non ce la facevo.
Ovviamente però, appena era arrivata a Firenze, era andato Giovanni.
Giovanni è un tipo veramente pazzesco, ogni tanto mi chiedo cosa fa quando non è con me, perché veramente, non lo saprei.
E poi chi non vuole bene a Giovanni?
"Io capisco che tu non sappia leggere bene ma sei sulla stessa riga da quasi cinque minuti" mi disse proprio il mitico Gio, seduto ora al centro sportivo. Aveva le cuffie appese al collo ma non stava ascoltando musica, per mia sfortuna e per mia fortuna, anche se non l'avrei mai ammesso.
"Dormi che sei stanco e quando sei stanco blateri" lo zittii, ma in realtà volevo solo che continuasse, volevo che mi aiutasse a capire
"Va bene" disse invece mettendosi le cuffie. Sbuffai, e lo vidi sorridere, il bastardo, se le tolse "Dimmi pure tutto" esordì felice, ci avrei scommesso un rene che già sapeva che ero in uno dei miei silenzi stampa con la signorina Paradiso.
"Non so cosa voglio. Cioè, io ieri volevo condividere la mia felicità con lei. Volevo che corresse verso di me e volevo abbracciarla mentre mi riempiva di baci. Ma non volevo i giornalisti, e le foto, e le fan page...
Però poi è arrivata sul serio e quando ha detto che avrebbe voluto baciarmi io non ce l'ho fatta e cercando di coprirci il più possibile l'ho baciata" Giovanni si lasciò scappare una risatina che ignorai molto maturamente tirandogli un pugno sulla spalla "Però stamattina quando sono uscite le foto, in cui si vede solo che siamo seduti vicini e che l'abbraccio, mi sono incazzato. Non avrei voluto che scendesse, e che mi dicesse che voleva baciarmi, perché anche io volevo ma dovevo resistere. Non so, ora non mi va di risponderle..."
"Ora o da stamattina?"
"Da stamattina, non sono neanche passato nel suo albergo"
"Federico..."
"No Gio, non rimproverarmi, io non capisco più nulla"
"Hai presente che dicono delle donne che uno non le capisce mai?" mi chiese
"Si"
"Ecco, tu sei uguale!"
"Ma vaffanculo. Però hai ragione"
"Direi, prima mi insulti poi mi dai ragione... vedi che uno non capisce?"
"Da una parte vorrei che lo sapessero tutti, nel senso, non mi frega chi lo sa. Ma dall'altra... fanpage, pagine di gossip, far parlare di noi, la colpa che potrebbe ricadere su di lei per un mio periodo no, le sue azioni che potrebbero influenzare la mia immagine. Metti che fa una cazzata, la viene a sapere il mondo, tutti le daranno contro e si sentirà in dovere di lasciarmi. I motivi sono sempre questi alla fine, e io non so cosa fare"
"Lancia una moneta in aria, nel momento in cui è in aria saprai la risposta"
"E se va in aria e non so la risposta?"
"Se non sei sicuro, non farlo"
Non ero per niente sicuro di voler confermare la relazione.
Non è colpa tua, tranquilla
Tea: So che sei arrabbiato però...
Non sono arrabbiato...è qualcosa di diverso
Tea: vuoi che venga da te?
Sinceramente non penso di volerlo
Tea: va bene

"Quindi è ufficiale?" tuonò la voce di mia madre attraverso il telefono
"Mamma, mi hai svegliato" borbottai
"Scusa ma ho visto ora le foto"
"Non è ufficiale comunque"
"Ma era allo stadio"
"Si perché comunque è la mia ragazza" sbottai
"Capisco, capisco. Ma tu sei felice con lei?"
"Certo che sono felice, Perché questa domanda?"
"Non sembra dato che te la tieni per te"
"Ho i miei motivi per farlo. Mamma, ma a te piace?"
"Presto per dirlo...timida e riservata...Adele non me ne parla bene, Lorenzo si...ma se l'hai scelta immagino che sia speciale"
"Lo è, dalle tempo. Posso tornare a dormire?" odio chi mi sveglia
"Ci sentiamo dopo, ciao amore" riattaccò. Sperai che Tea però fosse un po' come mia madre con i nostri figli, poi realizzai la cazzata a cui avevo pensato e mi rimisi a dormire.

Che fai? scrissi a Tea solamente dopo cena, non feci neanche a tempo a mettere giù il telefono che rispose
Tea: Sento la tua mancanza
Davvero?
Tea:Tanto
Sicura?
Tea:Tanto
Vuoi vedermi?
Tea:Tanto
Scusa, perché stai con me non lo so
Tea:Mi fai perdere il fiato
A furia di litigare?
Tea: Anche
Passo a prenderti

"Però sono belle le foto" le dissi mentre le guardavamo insieme
"Mmh" ancora si sentiva in colpa
"Devo stamparne una" mormorai "quale ti piace di più?"
"Tu sei bello in tutte" le sorrisi malizioso
"Ma chi guarda me quando c'è una ragazza così bella al mio fianco" come al solito la feci arrossire e mi tirò un buffetto sulla spalla
"Puoi andare a prendere un po' d'acqua?" mi fece il labbruccio e dopo aver roteato gli occhi la accontentai. Quanto tornai avevo anche un'altra cosa in mano
"Cos'è?" mi chiese curiosa
"Un album di foto"
"Che foto?"
"Foto nostre" dissi insicuro, spalancò la bocca
"Hai stampato le nostre foto?"
Annuii "Mi piace riguardarle nei momenti in cui mi manchi o sono un po' giù"
"Posso vederlo?"
"Certo" iniziò a sfogliarlo
"Sono le prime due foto queste!" esclamò mostrandomele, annuii contento
"E siamo arrivati fin qua, ne è passato di tempo" commentò, quasi fiera
"E questa cos'è?"
"Quel giorno sul tetto"
"Non sapevo mi avessi fatto una foto..."
"Non so perché l'ho fatto, mi sembrava un bel momento" le risposi sinceramente
"Questa era il tuo compleanno"
"Eri bellissima" la guardai mentre lo dicevo e lei ricambiò il mio sguardo, era piena d'adorazione
"Il primo bacio"
"La tua prima cazzata" rispose dando un bacio leggero alla mia guancia
"La cosa migliore che potessi fare" scosse la testa sorridendo
"Questa te l'ho fatta io la prima volta allo stadio! E queste sono le nostre mani, e questa era in aereo, c'è anche quella in montagna, anzi ce ne sono un po', non le avevo viste, e poi queste al mare, il mio compleanno! Sono felicissima, è un album bellissimo! Non credevo che ci tenessi così tanto..."
"Non hai capito nulla allora" le dissi un po' dispiaciuto
"Avevo solo paura che tu...che io non fossi abbastanza, che ti vergognassi..."
"Tea, basta, ora hai capito cosa significhi?"
"Sì"
"Questo è importante"
"Fe?" mi chiamò dopo qualche secondo di silenzio
"Dimmi"
"Tu lo sai quanto significhi per me?"
"A volte ho paura che sia troppo poco" dissi piano
"Io non so come dimostrarlo, non sono brava..."
"Resta, e basta"
"Fin quanto vorrai" mi disse porgendomi il mignolo, e giurammo.

Abbiamo combattuto troppo
Per non meritarci un po' di rilasso
Adesso finalmente in questo letto
Come guerrieri feriti, provati
Sempre gli stessi ancora innamorati
Dopo anni di battaglie perse
Generazioni buttate via, disperse
A testa alta sempre, abbiamo combattuto
Siamo rimasti uniti senza un aiuto.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora