Unsteady, X Ambassadors

12.8K 427 54
                                    

TEA PARADISO
Quel bacio divenne sempre più passionale, sentivo le sue mani iniziare a muoversi per il mio corpo. Accarezzare la guancia, scendere lungo il fianco, sulla pancia e intorno ai jeans. Sentivo che voleva scendere ma aveva paura perciò mi avvicinai ancora di più a lui, toccando il suo sesso, emise un gemito e porto le sue mani sul mio sedere, fui io a gemere questa volta.
Ci staccammo per riprendere fiato. Lo guardai, i capelli spettinati e le labbra gonfie. Ma era questo quello che volevo? Era lui che volevo? Forse era l'idea di voler sentire un battito.
Forse semplicemente scartavo l'idea che potesse esserci qualcosa perché lui era un calciatore pronto a sfondare e io una classicistà pessima a scuola. Cazzo, dovrei studiare, come la passo la maturità se no?
Oh, mi sta guardando anche lui, a cosa pensa? Non voglio affezionarmi. Se dovesse distruggermi come Francesco? O peggio ancora, andarsene come Rio? Non riuscirei a farcela questa volta. No, ho bisogno di un amico.
"Fe..."
"Non rimpiangerlo ti prego" sussurò
"È tutto okay, riusciresti a portarmi a casa?" mi guardò con disappunto, forse non era la miglior cosa da dire
"Certo"
"Non devo andare subito" precisai "però ogni tanto la mia famiglia si ricorda di me e vuole riunirsi a cena"
"Certo, andiamo un po' sul Ponte Vecchio intanto?"
"Accetto" gli dissi trascinandolo fuori dallo spogliatoio

"Beh, grazie mille per il passaggio, veramente!" mi lasciai la cintura non sapendo esattamente cosa fare, mi avvicinai e lo baciai all'angolo della bocca
"Tea.."
"Oh scusa io..." perché continuavo a sbagliare
"No, Tea, una signora ci guarda dalla porta di casa tua" mi girai e vidi mia madre sull'uscio
"Ci vediamo allora" gli sorrisi
"Presto" disse avvicinandosi per ricambiare il bacio nello stesso punto
Appena aprii la portiera sentii la voce di mia madre
"Invitalo a cena!"
Mi girai per dirgli di non accettare, mimai un no con le labbra, lui mi sorrise e disse "Dove parcheggio?"
"A casa tua?" gli risposi sorridendo speranzosa
"Vai dentro che fa freddo, arrivo" disse andando a cercare un parcheggio
"Tu lo tratti male e lui si prende cura di te" mi disse mia madre con un pizzico di rimprovero
"Beh non doveva accettare"
"Quando pensavi di farci conoscere il tuo ragazzo allora?"
"Quando ne avrò uno forse,mamma?"
"E lui chi è?"
"Un amico, per questo non doveva accettare"
"In realtà a me pareva foste molto intimi...Ciao, sono Monica" disse stringendo la mano a Federico che era appena entrato in casa
"Piacere signora, Federico" le rispose educatamente, fin troppo gentile
"No, non sa chi sei" gli dissi con un sorriso falsissimo
"Grazie Tea, ma il mio ego non è così grande da pretendere di essere conosciuto ovunque" mi disse di rimando, mia madre ci guardava confusa così Federico le spiegò "Gioco nella Fiorentina, ma sono ancora giovane"
"Ah sei tu quello di cui Tea mi parla sempre, ogni volta dice che..."
"Mamma, no! Andiamo Federico ti faccio vedere la casa e conoscere gli altri" lo strattonai per un braccio e me lo portai appresso. Odiavo che fosse qui, che conoscesse tutti e potesse andarsene da un giorno all'altro, odiavo anche quanto fosse beneducato, e gentile...dannazione
"Erminio, ti presento il nostro ospite di stasera" dissi aprendo la porta della camera del mio fratello minore
"Oddio, l'hai rapito veramente!" disse Erminio vedendolo. Non gli avrebbe mai chiesto un autografo, nè lo avrebbe mai elogiato, Erminio tifava Juve, non gli avrebbe mai fatto troppi complimenti anche perché Federico era molto giovane e lui pensavo dovesse crescere ancora molto
"Veramente significa che hai pensato di farlo?" mi chiese Federico ridendo e appoggiando un braccio sulle mie spalle
"No, antipatico!" Ma mio fratello gli alzò il pollice e lui rise avvicinandomi a sè
"Chi tocca mia sorella?" era senza dubbio la voce di Massimiliano
"Sei tornato!" urlai abbracciandolo
"Qualche giorno" disse dolcemente ricambiando e accarezzandomi la testa.
Massimiliano era mio fratello più grande, viveva in Danimarca da cinque anni ma si era sempre preso cura di me, soprattutto da due anni a questa parte. Era alto, più di Erminio, che con i suoi sedici anni era comunque superiore alla media, con i capelli ricci rossastri e gli occhi azzurri. Non era bello, ma affasciante. Le sue relazioni duravano meno delle mie, solo che nel suo caso era lui a troncarle.
"Lui è Federico, un mio amico " gli dissi  sottolineando bene l'ultima parola prima che Massimiliano si facesse strane idee
"Piacere" disse il giovane Chiesa stringendogli la mano con un po' di timore
"Ci siamo già visti?" chiese mio fratello ricambiando la stretta
"È Chiesa" rispose Erminio ancora intendo a studiare letteratura greca
"Quel Chiesa?" gli chiese Massi
"In carne ed ossa, e non l'ha rapito, dicono che sia qua di sua spontanea volontà"
"Ah ecco, Tea mi ha parlato di te, non credevo foste amici, non ti vedevo da quando eri un nano" disse mimando le virgolette sulla parola amici e ricevendo  una gomitata sulle costole da parte mia
"A tavola" urlò mia madre salvando un po' tutti. Scendemmo e feci vedere a Federico dove sedersi. Ero un po' fissata con i posti, nessuno prendeva quello di Massi, neanche quando non c'era.
"Papà lui è...beh sai chi è. Fede lui è mio padre" dissi a entrambi
"Federico, è da quando eri piccolo così che non ti vedevo! Come stanno i tuoi?"
"A proposito di questo" intervenni "nessuno di voi,dopo le mie lodi per questo calciatore, mi ha mai detto che da piccoli giocavamo insieme!"
"Non sarebbe cambiato nulla" disse pacato mio padre. Effettivamente era vero, ma almeno sapere di averci parlato era una piccola conquista,no?
"Tutto bene grazie, sarebbero contenti di rivedervi" disse Federico sedendosi
"Oh di sicuro ci sarà occasione se si sono riappacificati con i tuoi nonni" gli rispose mio padre " poi aggiunse "Sono andato al colloquio con il professore di ginnastica e mi ha raccontato che i tuoi sogni per il futuro sono sposare Federico Chiesa e divorziare per sposare un altro calciatore se si fosse fatto male" e rise, Federico no, anzi la sua faccia si scurì e parló solo per educazione, per fortuna presto Massimiliano monopolizzò la conversazione e ci fece due orecchie grandi di Danimarca.
Dopo cena vidi Federico più rilassato parlare con i miei fratelli, mi andai a sedere vicino a lui ma non mi degnò di uno sguardo, mi ignorò proprio. Non poteva essersela presa per quello che avevo detto al professore di ginnastica, stavo solo scherzando, non ero un'opportunista. Massimiliano se ne accorse e mi fece sedere tra le sue gambe abbracciandomi. Se parlavo io Federico non parlava.
"Io vado ragazzi, grazie. Salutatemi e ringraziate i vostri genitori da parte mia"
"Certo, alla prossima" gli disse Massi
"Ciao Federico, ci vediamo presto" disse mio fratello, e sperai che fosse vero
"Ti accompagno"
"Grazie" mi disse freddo, senza guardarmi
Quando fummo fuori mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia, che non rifiutò, ma non ricambiò neanche, era diventato così freddo da quando ci eravamo seduti per cenare.
"Tutto bene?"
"Sisi grazie, ciao Dorotea" Dorotea? Ma quando mai mi aveva chiamato così. Lo guardai partire e tornai sugli scalini
"Me ne offri una?" sentii parlare la voce di Massimiliano
"Scroccone" gli passai il pacchetto
"Sei sicura?" mi chiese
"Sì certo, è un pacchetto quasi nuovo"
"No, sciocca. Sei sicura di essere pronta?"
"No, non lo so, è così dura" gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime
"Lui mi sembra okay, ma è cambiato alla fine, forse per qualcosa che abbiamo detto, prova a parlarci Tea"
"Mi manca Rio" fu tutto quello che risposi e le lacrime iniziarono a rigarmi le guance
"Anche a me, se Rio fosse qui sarebbe tutto diverso"

Spazio autrice
Sono qui per sentire la vostra opinione. La storia di Federico e Tea mette in luce tutti i problemi adolescenziali, soprattutto per quanto riguarda Tea,una ragazza che le sta provando tutte per essere felice. Volevo sapere la vostra cosa ne pensaste se aggiungessi delle scene un po' spinte tra i due, se preferiste che le evitassi lasciando libero spazio all'immaginazione o entrassi più nel dettagli senza però eccedere.
Grazie mille 🚀

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora