Bad at love, Halsey

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TEA PARADISO
"Cosa voleva?" chiesi seccata e preoccupata a mia madre
"Non lo so, parlare con te. Era molto dispiaciuto che tu non ci fossi, e anche che tu non gli avessi detto che saresti andata dai parenti in Calabria" disse mia madre con rimprovero
"Non ci fu occasione" le dissi "ora devo andare, ciao mamma a presto" chiusi il telefono e tornai sul divano.
"Allora Tea, c'è qualcuno?" chiese maliziosa
"No nessuno" le risposi mordendomi il labbro inferiore. La guardai abbracciata al suo ragazzo persa nella tv, Francesco si accorse che li stavo guardando e mi mostrò il medio, eruppi in una risata buttando la testa all'indietro. Francesco era qualcosa di magnifico.
Uscimmo per una birra e due chiacchiere, passeggiammo per quel paese che, seppur distante, sarebbe stato sempre un pezzo di casa.
Tornammo a casa alla stessa ora in cui tornava da lavoro Marco, il fratello di Valeria.
"Buonanotte" disse a me e alla mia amica, che più che un'amica era una cugina. Tanto che i suoi genitori mi chiamavano nipote e io chiamavo loro zii. Mentre Valeria iniziava a dormire mi si illuminò il telefono, era Marco, mi scriveva di andare in terrazza. Mi alzai dal letto e non mi curai neanche di mettermi qualcosa ai piedi, il freddo sotto le piante mi teneva collegata alla realtà, contemplai un attimo il cassetto dove Valeria teneva le sue cicche, ma poi mandai al diavolo il pensiero di prenderle, se l'avessi svegliata avrei dovuto darle spiegazioni. E spiegazioni non erano da dare. Andai in terrazzo e Marco mi offrì l'altra metà della sua sigaretta, la consumai iniziando a parlare. Fuori pioveva e io avevo freddo ai piedi. Tremavo anche, ma mica per il freddo, tremavo per quel ragazzo.
Io e Marco avevamo un rapporto strano, che era arrivato al culmine quell'estate dove ci eravamo baciati, in stazione, dopo aver salutato Francesco. Era morto tutto là, lui aveva una ragazza con cui continuava a stare, e poi erano due regioni diverse, e ci consideravano cugini, e nessuno aveva mai parlato di sentimenti in qualunque caso.
Marco si avvicinava e io non avrei fatto niente per fermarlo. Dov'era Federico in tutto questo? Sparito, era una pausa la nostra? O una rottura? Non lo sapevo e sinceramente non avevo tempo da perdere dietro a un ragazzo che spariva nel nulla. Tutti uscivano dalla mia vita senza salutare, non lo avrei aspettati.
Ci baciammo, e in quei baci c'era tutto quello che non c'era stato d'estate. Il desiderio aveva preso il posto della paura, l'affetto quello della leggerezza, in quei baci c'erano le parole che non c'eravamo detti e che non ci saremmo detti mai, perché lui aveva una ragazza, abitavamo lontani, e tutto il cazzo di resto. Ma andava bene così, certe cose è meglio tenerle in sospeso.
Eda e Annachiara mi avrebbero ucciso, Giovanni mi avrebbe ucciso molto più violentemente.

"Perché rimani sempre così poco?" chiese Valeria dispiaciuta
"Tutta colpa della scuola" risposi sorridendole rassicurante "torno a luglio per il matrimonio di Giorgia"
"Fai buon viaggio" mi abbracciò e poi salutai Francesco
"Non bere troppo su" mi scompigliò i capelli
"Quando scendo ci risfidiamo"
Mi imbarcai con mio padre e tornai a Firenze.
Atterrata, senza pensarci, tirai fuori il telefono e aprii là chat con Federico per scrivergli che ero tornata. Mi diedi uno schiaffo in faccia
"Perché ti picchi?" Mi chiese Erminio che con mia madre era venuto a prenderci
"Sono stupida"
"Wow, e ci hai messo diciotto anni per capirlo!" esordì ironico
"Ti devo lasciare da Federico?" chiese mia mamma dal nulla
"Cosa?Perché?" esclamai allarmata
"Pensavo che volessi vederlo..."
"Si,dopo, ora andiamo pure a casa"

"Quindi sabato?" chiese Annachiara
"Nulla" sbuffai
"Perché nulla?"
"Non ho voglia di festeggiare, proprio zero. Se volete che ci troviamo noi va bene se no pacco"
"Sputa il rospo" incitò Annachiara
"Odio come mi conosci bene... Io e Marco ci siamo baciati" dissi velocissima
"Non ci credo"
"Faccio finta di non aver capito"
"È fidanzato Tea" mi ricordò, come se ne avessi bisogno, Annachiara
"Io invece vorrei ricordarti che tu sei fidanzata"
"Ah si? Perché mi sembra che il mio ragazzo sia spartito" controbattei
"Cosa provi per lui?" mi chiese Annachiara dopo che mi fui buttata sul divano con un lamento
"Niente, lo sapete. È solo che é sempre stato così quando scendo, dalla morte di Rio. Marco mi è stato vicino, molto vicino, e questo è il nostro modo per distrarci dal dolore. Ma non c'è nulla da parte di nessuno dei due. E ovviamente, se avessi ancora una storia con Federico, non sarebbe mai successo. Ma ero incazzata e triste, l'ho fatto entrare così tanto nella mia vita e lui mi ha abbandonata così. Se provassi qualcosa per Marco sarebbe solo un bene per me, magari mi dimenticherei di quel calciatore" ero sincera, dalla prima all'ultima parola
"Potremmo cenare insieme" propose Eda cambiando argomento
"Mi va bene qualsiasi cosa, ci penseremo sabato, manca ancora tanto" dissi girandomi nel divano e ponendo fine a quell'argomento, odiavo il mio compleanno, e odiavo la discussione di prima.
E per i diciotto anni mi avevano pure fatto una festa a sorpresa, tremendo.

"Lorenz!" urlai vedendo davanti alla porta un ragazzo dalla carnagione olivastra. Mi sorrise in maniera semplice. Io, d'altra parte, gli gettai le braccia al collo sommergendolo di domande.
"Lascialo respirare" mi ordinò mio fratello staccandomi dal suo amico
"Ermi, ma è vero che tua sorella sta con Chiesa?"
"Bah, lo sai che nessuno ci capisce mai niente di quello che fa lei" lo sentii rispondere, li seguii
"Attualmente no" risposi facendoli sussultare
"Allora cosa si dice in Irlanda?" domandai a Lorenzo
"Solito, ho gli esami come te, e poi College. Ma per fortuna arrivano i rinforzi" rispose battendo il pugno contro quello di mio fratello
"Come pensi di fare senza di lui l'anno prossimo?" continuò riferendosi a mio fratello. Anche Erminio sarebbe partito per l'Irlanda, non con tutta la famiglia come Lorenzo, ma avrebbe vissuto da loro.
"Come ho sempre fatto" risposi, Erminio purtroppo non era Massimiliano
"E tu l'anno prossimo?"
"Non so dove sarò, forse qui, forse a Trento, forse da un'altra parte. Non lo so" decisamente non lo sapevo, idee zero e poi non ero brava in niente a scuola. Inoltre come faceva uno a scegliere cosa studiare, era affascinante fare il medico come il giornalista.
"Wow, idee chiare" commentó il ragazzo ricevendo un'occhiataccia
"E Federico?" Intervenne mio fratello
"Non stiamo insieme" mi guardò con uno sguardo che diceva tutto il contrario ma era vero, non stavamo insieme.
"Manca ancora un po' di tempo dai" cercò di sdrammatizzare Lorenzo
"Io contavo di far dormire Lorenzo nel tuo letto e mandarti dal tuo ragazzo" commentó mio fratello che aveva chiaramente voglia di farsi picchiare
"Dormirò in mansarda" rispose, e come una cascata si abbatterono su di me i ricordi di quella notte con Federico. Chiusi gli occhi istintivamente per non vederli più, digrignai i denti e scossi la testa per mandare via quel pensiero
"Tea?" domandò preoccupato mio fratello
"Tutto apposto, rimani fino al mio compleanno?" chiesi a Lorenzo cambiando discorso
"Qualcosa in più" commentò divorando il panino che mio fratello nel frattempo aveva preparato "Quando mi raggiungi tu?" si rivolse a Erminio che stava facendo lo stesso col suo. Volevo bene a
Lorenzo, per come voleva bene a mio fratello, lo ammiravo come nessun'altro perché era straordinariamente intelligente, lo mangiavo con gli occhi perché era maledettamente bello
"Settembre, non so quando"
"Vedrai che vita ti farò fare, altro che qui" disse, e furono le ultime cose che sentii mentre mi alzavo e me ne andavo.

I'm bad at love
But you can't blame me for tryin'
You know I'd be lyin' sayin'
You were the one
That could finally fix me
Lookin' at my history
I'm bad at love

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora