Photograph, Ed Sheeran

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FEDERICO CHIESA
"Vittoria, vai tu ad aprire per favore" dissi alla ragazza andando a salutare Giovanni Simeone e Gil Dias che erano appena arrivati
"Buonasera Vittoria...vorrei poterlo dire anche quando gioco la schedina..."
la voce di Gianmarco venne distinta subito nelle mie orecchie mentre parlavo con i compagni di squadra, e poi una battuta così squallida Chi altro poteva farla.
"Gianmarco!" esclamò lei "e tu sei?"
"Tea, piacere" disse un'altra voce femminile. Mi voltai di scatto verso la porta. Cosa era saltato in mente a quello scemo, perché cazzo l'aveva portata qui. Non le avevo detto niente della festa, non volevo che facesse parte di quel mondo in cui io ero un calciatore e non un ragazzo qualsiasi. Lo sfarzo non faceva per lei e io non volevo pensarla ancora.
"Sei la ragazza di Gianmarco?" chiese Vittoria mentre tendevo le orecchie per ascoltare meglio, ormai facendo finta di sentire quello che i miei amici stavano dicendo
"No" esclamarono entrambi, lei forte e chiaro, lui più tranquillo
"Ah, beh prego accomodatevi pure. Federico è in giro" e sentii la porta chiudersi. Cambiai stanza volendo evitare i due. Mi fermai a parlare con i miei amici di scuola e chiunque altro incontrassi per la mia strada, tutto per tenermi occupato.
"Fede è arrivato Gianmarco" disse Vittoria raggiungendomi ma io la ignorai cercando qualcosa di indefinito "perché non vai a salutarlo? È Gianmarco, il tuo migliore amico da una vita, hai presente,no?"
"Dopo vado, Vittoria" le risposi brusco mentre mi allontanavo.

Il dj aveva attaccato con pezzi che avevano portato tutti nella pista da ballo ma c'era ancora qualcuno che stava nella sala principale a ridere. Mi avvicinai piano perché sentivo chiaramente una voce femminile e una maschile, per non essere visto uscii nel terrazzo e percorrendolo arrivai alla porta finestra che dava nella sala. Erano Tea e Giovanni. Parlavano animatamente e ridevano, soprattutto Simeone. Lei era sempre sorridente con un drink in mano. Era truccata intorno agli occhi, non l'avevo mai vista truccata, e forse lo preferivo. Aveva un abito lungo dorato attillato al corpo, con una scollatura molto pronunciata dalla quale si notava chiaramente che non aveva il reggiseno. I capelli erano sciolti, solo due ciocche erano tenute su dietro la testa da una molletta.
Lui le prese il drink dalla mano e lo posò su un tavolo la vicino per farle fare qualche piroetta e farla danzare. Doveva essere una canzone che le piaceva perché mi sembrava cantasse.
Sembrava così leggera in quel momento, senza quei lampi che le passavano negli occhi quando stava con me. Li guardai ancora un attimo prima di tornare nell'altra sala e sedermi su in divanetto. Vittoria mi vide e mi raggiunse subito per accomodarsi sulle mie gambe e iniziare un discorso sulla festa e come il suo fosse il vestito migliore, quando io avrei votato quello di Tea all'infinito. Vittoria era truccata esageratamente, come sempre, il suo vestito arrivava molto più su delle ginocchia, molto più su, e non pensavo esistessero tacchi così alti. Mentre mi parlava del nuovo rossetto che aveva acquistato solo per il mio compleanno entrarono ballando Tea e Giovanni.
Tea indicò un punto della folla, lui l'accompagnò e vidi che raggiungevano Gianmarco che si stava dimenando con Gil Dias. Quando Tea si avvicinò al mio migliore amico lui la prese per i fianchi e iniziarono a muoversi a tempo di musica. I miei occhi erano incollati sulle mani di lui avvinghiate ai fianchi di Tea. Piano piano scesero fino al sedere e lì mi alzai di scatto mormorando uno scusa a Vittoria, non stavamo insieme insomma, non doveva starmi attaccata tutta la sera. Quando Simeone mi vide mi trascinò con lui a ballare ma io continuai per la mia strada verso quelle mani che stavano nel posto sbagliato.
"Tea, potresti vinile un attimo con me?" le chiesi toccandole una spalla scoperta
"Federico Chiesa si degna di farsi vedere finalmente" urlò per sovrastare la musica. Sorrise e mi seguì nel terrazzo, nella parte più lontana dalla pista da ballo. Non sembrava impaurita o nervosa, solo curiosa.
"Ti ha baciato?" le chiesi appena mi fermai
"Stasera no" rispose titubante e sperai che anche lei si riferisse a Gianmarco
"Bene, perché odierei sentire il suo sapore sulle tue labbra" e rapido feci scontrare le mie e le sue. Rimase ferma per un momento, poi portò le mani sulla mia faccia per accarezzare le guance e la mandibola mentre la stringevo vicina a me, cercando con la mia lingua la sua. Le mie mani smisero di vagare sul suo corpo quando trovarono il suo fondoschiena e lo strinsero facendola genere leggermente, Gianmarco non lo avrebbe più toccato. Poi mi staccai e posai la fonte sulla sua recuperando il fiato "C'è Vittoria" le dissi
"Siamo amici" rispose tremando
"Gli amici non si baciano"
Mi guardò non sapendo cosa dire, probabilmente stava pensando al perché l'avessi baciata o a quanto stupida fosse perché io me ne stavo andando, lasciandola lì sola su quel terrazzo.
La vidi poco dopo essere tornata avvicinandosi timida a Gianmarco e Simeone che stavano ballando con altre ragazze. Beh, Gianmarco ne stava baciando appassionatamente una.
Vittoria deve smetterla di mettersi in mezzo alla visuale. Tea era lì pietrificata, avrei voluto andare lì e prenderla con me, ma con che coraggio l'avrei fatto dopo averla lasciata senza dire niente poco fa?
Giovanni si accorse che Tea se ne stava andando e la seguii appoggiando in modo protettiva un braccio intorno alle sue spalle e portandola in bagno. Tea era china su se stessa, come se cercasse di nascondersi. Li rividi dopo aver tagliato la torta e aver aperto i regali, quando stavano per andare via. Gianmarco probabilmente era ancora con l'altra ragazza, quindi pensai che si fosse offerto Giovanni di accompagnarla a casa. Mi avvicinai a loro con l'intenzione di proporre a Tea di riaccompagnarla io una volta che se ne fossero andati tutti, sarebbe stato imbarazzante ma almeno sarei stai sicuro del suo ritorno a casa; ma quando arrivai vicino a loro Tea mi porse un pacco regalo e mi sorrise con quel sorriso triste delle prime volte che l'avevo vista. La ringraziai e iniziai ad aprilo ma lei uscì. Giovanni mi salutò velocemente e mi ringraziò prima di raggiungere quell'abito dorato che scendeva già veloce giù per le scale.
Aprii il regalo e trovai una cornice verde con un collage delle due foto che avevamo fatto e Il piccolo chimico.
Iniziai a sorridere come un ebete scuotendo la testa. Non mi ricordavo neanche di averle detto che volevo studiare Chimica invece di Scienze Motorie, giuro che quello era il regalo più bello che qualcuno potesse farmi. E l'aveva fatto proprio quella ragazza che mi faceva girare la testa ogni volta che la vedevo.
Volevo andare da lei e scusarmi, per essere così incasinato, per averle fatto quello, per Gianmarco. Ma lei era con Giovanni, lui l'avrebbe trattata nel modo giusto. Di lei a me restava solo una foto.

Spazio autrice
Non so bene cosa dovrei scrivere, ma un grandissimo grazie ve lo dico con il cuore.
Mi piacerebbe ricevere qualche commento, sia negativo che positivo, così giusto per sapere cosa ne pensate di Tea e Federico.
Detto questo vi saluto e vi ringrazio ancora imbarazzata.
🚀

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora