Bella Vita, Dj Antoine

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TEA PARADISO
Sentii il cellulare suonare e lo afferrai per leggere il messaggio inviato dalle mie amiche "Grazie per averci scritto" diceva, me ne ero completamente dimenticata ma ma le avevo sentite quando mi ero persa non sarebbero mai state troppo in pensiero "Vi siete addormentate subito dopo la mia chiamata sta notte, non mentite"
risposi inviando il messaggio nel nostro gruppo. Stiracchiai braccia e gambe e guardai il soffritto. Quello non era il mio soffitto, no quella diversamente non era la mia camera. Federico. Girai la testa ma la sua parte di letto era vuota, perché? Finalmente sentii la sua voce, stava parlando al telefono, ma che ore erano? Le nove? Non avevo dormito neanche sei ore, va be che con le nottate a studiare ci ero abituata ma almeno la domenica volevo dormire. Cercai di origliare il più possibile "Mister come faccio a vedere se c'è un posto in più? Se occupassi io quello che lei vuole sempre vuoto vicino a se? Non è possibile? La prego è la mia unica speranza. No, non viene mio padre. Ho bisogno di un posto, le giuro che giocherò bene, il mio ospite porta fortuna. Va bene grazie, grazie mille davvero. Cosa? Va bene ma non mi faccia stancare troppo, grazie ancora!" e sentii silenzio. Mi rintanai sotto le coperte e girai la faccia in modo da dargli la schiena se fosse entrato nella stanza.
"Ehi bella addormentata" disse con la voce ancora roca dal sonno, non mi mossi neanche un po', "So che sei sveglia, fammi un po' di posto" risposi con un lamento ma mi spostai più verso il muro per farlo stendere accanto a me e quando sentii la sua mano accarezzarmi i capelli mi girai verso di lui che mi fece cenno di appoggiare la testa al suo petto.
"Cinque minuti poi dobbiamo alzarci, vieni a vedermi giocare?"
"Domani giocate fuori casa" mugolai beata dalle sue carezze sul mio corpo
"Salti un giorno di scuola per me? Dai dai dai" cantilenò coprendomi di baci su tutta la faccia poi disse "Non mi hai ancora dato un bacio"
"Sei tu che mi baci di solito" risposi guardandolo, certo che avrei voluto farlo anche io, lo sentivo come un istinto ma avevo fatto una promessa a Rio, dopo lui, mai nessuno. E già avevo lasciato entrare un altro nel mio cuore, che l'aveva rotto lasciandomi al suo posto paure e insicurezze. Ormai pensavo che tutti i ragazzi tradissero, e Federico di certo non scacciava questo pensiero. E poi non avrebbe mai voluto una come me, lui poteva avere chiunque.
"Baciami" disse e lo baciai. Salii a cavalcioni su di lui piegandomi per raggiungere le labbra, le sue mani viaggiarono sui miei fianchi fermandosi prima del sedere, non sicuro se potesse scendere. Ripreso fiato, appoggiai la fronte alla sua e respirai. "Tea" disse piano dopo qualche secondo "La maglia è così larga che si vede tutto se ti sporgi in avanti..."
portai subito una mano al petto per far aderire la maglia al mio corpo e non lasciargli vedere, poi mi infilai sotto le coperte "Guardone" gli dissi fingendomi indignata
"Alzati sciocca, fai colazione, poi ti porto a casa a cambiarti e partiamo. Spero che tu sia contenta, viaggerai vicino a Giovanni" aggiunse l'ultima frase con un po' di disprezzo
"È da un po' che non lo sento in effetti non vedo l'ora di vederlo" poi notando la sua espressione triste aggiunsi "ma ci sarai anche tu vicino a me vero?"
"No, ho il posto vicino a Pioli se no non riuscivi a venire. Dai alzati" dissi dandomi un bacio sulla testa.

"Fede, un altro poco di ritardo e Pioli ti uccideva" disse Astori, capitano mio capitano
"Lascialo perdere Davide, era impegnato" disse Biraghi dandogli una gomitata e facendogli l'occhiolino
"Prima che qualcun'altro spari cazzate" disse lanciando un'occhiataccia a Biraghi che alzò le mani in segno di difesa "vi presento Tea, una mia amica"
"Che é sua amica ci crederai tu" sussurrò Biraghi ad Astori, un po' troppo forte
"Tea!" la voce di Giovanni era musica per le mie orecchie, gli corsi incontro gettandogli le braccia al collo "Sei un po' spartita eh"
"Sono stati giorni intensi ma ti ho pensato sempre" dissi dandogli un bacio sulla guancia
"Vedi che non sta con Federico, sta con Giovanni allora!" esclamò Astori guardando Biraghi
"No ragazzi, è un'amica, guai a chi la tocca" rise Giovanni
"Un piacere rivederti" disse Dias avvicinandosi
"Ehi Gil, tutto apposto?" Gli domandai ma non mi rispose mai, era ora di prendere l'aereo
"Seguimi" disse Federico avvicinandosi a me. Una volta saliti in aereo presi il posto di Federico, vicino a me c'era Giovanni e alla sua destra Simone Lo Faso
"Mi spiace che Fede debba stare con il mister, forse dovrei andarci io, alla fine l'ho conosciuto" dissi a Simeone
"Tranquilla Tea, hanno tanto di cui parlare" disse trattenendo una risata
"Quindi da quanto frequenti Fede, da quando ha cominciato a giocare male?" chiese Simone
Arrossii e mi sentii in colpa "Non frequento Federico" sussurrai "Giovanni te lo può confermare"
"Confermo, confermo" disse Giovanni stringendo la mia coscia per rassicurarmi
Una volta decollati mi appoggiai a Giovanni e cercai di addormentarmi, dovevo avere ancora delle occhiaie tremende per il poco sonno
"Gio" sentii la voce di Simone e fingendomi addormentata volli origliare la conversazione
"Ma per davvero non sta insieme a Chiesa?"
"Che io sappia no, Simo"
"Dici che ci posso provare? Cioè mi piacerebbe conoscerla e se non è impegnata.."
"Vedi tu" fu tutto quello che Giovanni ebbe da dire, poco dopo mi addormentai. Quando mi svegliai non ero più appoggiata a Giovanni ma contro il finestrino e sentivo un peso addosso a me. Mi girai piano e vidi una figura addormentata sopra di me, era Federico. Gli passai una mano tra i capelli, era così tenero, ma purtroppo lo svegliai
"Bentornata tra di noi" mi disse guardandomi negli occhi
"Quanto manca?"
"Ancora un po', non hai dormito tanto. Chiudi gli occhi" rispose tornando anche lui a dormire su di me.
Mi risvegliai con Federico che stava guardando una foto sul telefono, eravamo noi addormentati.
"Sbavi" disse quando si accorse che stavo guardando anche io
"Ehi! Si ma non qui!" Risposi indignata
"Scherzavo Paradiso, scherzavo. La vuoi?"
"Sì per favore, siamo proprio due brutti addormentati"
"Parla per te" rispose ridendo

Fede aveva pagato di tasca sua una camera per me, in un b&b vicino al loro hotel, volevo almeno dividere le spese ma a detta sua ero un'ospite.
Sapevo che avevano una cena comunitaria perciò mi cambiai e uscii cercando un posto economico per mangiare qualcosa, poi me ne sarei tornata a letto a dormire.
Ero appena uscita dalla doccia quando sentii bussare. "Chi è?" chiesi un po' spaventata
"Sono Simone, Lo Faso" gli aprii "oh scusa" disse notando che ero ancora in accappatoio
"Tranquillo" risposi sorridendogli e cercando di rassicurarlo "qualche problema?"
"No assolutamente... mi chiedevo, ecco, se...volessi cenare in compagnia invece che da sola"
"Volentieri, mi vesto e arrivo. Vengo a bussare alla tua stanza quando sono pronta?"
"Ti aspetto qui, o giù se ti da fastidio"
"No tranquillo, faccio veloce!" dissi correndo in bagno
"Ma la cena?"Chiesi ripensando un attimo, se lui poteva uscire perché Federico o Giovanni non volevano cenare con me?
"Ho chiesto di saltarla" lo sentii rispondere da dietro la porta
Ah.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora