Young, The Chainsmokers

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FEDERICO CHIESA
« Perché non sono uno di quei giocatori a cui é vietato fare certe cose per non infortunarsi? » chiesi a Gianmarco mentre la seggiovia saliva lenta tra la boscaglia
« Perché sei una sega » rispose lui con tutta la tranquillità del mondo
« Ehi » dissi mollandogli un pugno
« Vi prego non picchiatevi anche qui » esclamò annoiata mia sorella
« Non ho capito perché non sei salita con la tua amica se non ci volevi » rispose Gianmarco con lo stesso tono
« Perché é capitato così! Non pensare che l'abbia voluto io. Tua sorella e Lorenzo stavano perdendo un sacco di tempo »
« Siamo arrivati » dissi per fargli smettere « Adele di a mamma e papà che io e Giammy vi raggiungiamo in baita per pranzo"
"Posso venire con voi?" Chiese lei, i piccoli si divertivano sempre con noi infondo
"Questo pomeriggio sciamo insieme, promesso" le dissi dolcemente prima di girare gli scii e seguire Gian giù per la discesa.

"Val mi lasci una patatina?" chiese Gianmarco a sua sorella dopo aver divorato la sua porzione sporcandosi oltretutto di ketchup
"No" rispose lei continuando a mangiarsele, ah, di rado andavano d'accordo ma quanto c'erano l'uno per l'altro quando stavano male. Io per i miei fratelli come ero? Come li trattavo secondo loro? C'ero poco e quando c'ero spesso ero stanco, molto tempo ora lo dedicavo anche a Tea.
Adele allungò la sua porzione al ragazzo che considerava un cugino un po' annoiata per quello che era successo la mattina ma comunque facendogli quel favore
"Vorrei fossi tu mia sorella" le disse lui soffiandole un bacio
"A me piace essere la sorella di Fede" disse lei e per me fu naturale passarle un braccio intorno alle spalle e stamparle un bacio sulla testa che la fece sorridere entusiasta.
"Lori, come vanno gli allenamenti?" chiesi a mio fratello mentre ancora coccolavo Adele, i miei momenti preferiti erano quelli, quelli in cui eravamo una famiglia, tutti e cinque.

"Come mai Tea è a Copenaghen?" chiese ad un tratto Gianmarco disteso sul letto
"Da suo fratello, studia lì, è un tipo veramente simpatico" risposi infilandomi i boxer, vederci nudi non era un problema, ci conoscevamo dalla nascita insomma.
"E quest'altro chi è?" disse girando il telefono verso di me, mi infilai la maglietta e mi avvicinai; nella foto c'era Tea in un letto, chiaramente in reggiseno, che rideva in mezzo a due ragazzi, okay uno era il fratello ma l'altro? Controllai il tag, Remie, chi cazzo è Remie? Perché è nuda con lui? Tea che cazzo hai fatto?
Mi morsi il labbro mentre contemplavo quella foto e poi il profilo del tipo ripetutamente, nella storia c'era una foto di Tea che gli faceva il dito medio mentre reggeva una birra, era così bella anche quando era volgare, mi odiavo per pensare una cosa del genere
"Usciamo" dissi restituendogli il telefono
"Ho già il pigiama addosso" protestò Gianmarco che sperava di cavarsela e andare a dormire presto ma gli bastò guardarmi per capire che quella foto mi aveva davvero ferito
"Evvai, dove andiamo in questo posto dimenticato da Dio?" chiese fingendo entusiasmo
"Hai la patente ricordi?"
"Ti prego, guida tu almeno" implorò ma gli bastò guardarmi un'altra volta per sbuffare e andare a cambiarsi. Uscimmo dalla stanza, ci dirigemmo in camera della mia famiglia per avvisare e sentii Gianmarco bisbigliare a mia madre "Non sta molto bene, ci penso io, avvisa i miei per favore" per poi essere trascinato via da me. Gli passai le chiavi della macchina e ci avvicinammo al centro del paesino, adocchiammo un piccolo bar che ci sembrava abbastanza frequentato da ragazzi e prendemmo da bere.

"Venite domani! Fanno musica e si balla" esclamò la ragazza che Gianmarco aveva adocchiato e che era riuscito a portare al tavolo insieme a una sua amica. Erano due comunissime ragazze del posto, di piacevole conversazione, o forse erano le birre che lo pensavano, fatto sta che io mi trovai d'accordo e Gianmarco pure, che fossimo in città o in montagna una festa era pur sempre una festa. Così Gianmarco si fece dare il numero dalla ragazza e tornammo in albergo. Mi buttai a letto vicino a Gian e scrollai il telefono, aprii Instagram e mi parve davanti quella maledettissima foto. Tea, mi aveva scritto e ancora non le avevo risposto.
Tea: Mi manchi, stronzo

                   A me me mancano le tuetette

Tea: Serio? Davvero hai questa considerazione di me?

Non metto io iiin giro foto  in
               reggiseno, è nommale che ci
               pensi

L'alcol sentiva a farsi sentire per il corpo, avevo sonno e mi girava un po' la testa

Tea: Posso chiamarti?
                                            Chiama Remie
Tea sta chiamando
"Puttana" sussurrai lasciando il telefono sul comodino
"Dovresti parlarci" disse Gianmarco accanto a me
"Ti prego, si sta prendendo g-giocooo di me"
"Quindi ti piace, lo ammetti"
"No, no no no no,gli amici non si prendono gioco di te"
"Ma si possono scopare chi vogliono"
"Non se continui a baciare qualcun'altro" sbottai
"Idiota" replicò semplicemente lui spegnendo la sua luce e girandosi dall'altra parte
"Puttana anche tu" mormorai addormentandomi

Finalmente era arrivata sera, non vedevo l'ora di andare a ballare. Mi ero parecchio distratto dal pensiero di Tea sciando con la mia famiglia, anche se quando ci eravamo fermati per pranzare e avevo controllato il cellulare avevo trovato qualche sua chiamata e un po' di messaggi. Anche quando aspettavo che Gianmarco fosse pronto Tea mi aveva chiamato, ma avevo semplicemente guardato il telefono.
"Ancora fai il gioco del silenzio?" mi chiese il mio amico mentre si infilava le scarpe
"Mmh, qualcosa in contrario?"
"No, non qualcosa, tutto. Rispondile e stalla ad ascoltare, al massimo la insulterai dopo, ti giuro che dopo farai tutto quello che vuoi ma ora ascoltata"
"Ho letto i messaggi che vi siete scambiati prima" gli dissi tranquillamente "Non è una cosa da poco, non mi passerà come le hai detto, non voglio più vederla. Andiamo ora?" finii rassicurandolo con un sorriso.
Quando arrivammo incontrammo subito le due ragazze, ci presentarono ad un po' di amici e iniziammo a ballare insieme a loro. Gianmarco iniziò a bere e io lo seguii buttando giù un bicchiere dopo l'altro, come se non dovessi più vedere la luce dell'alba.
Ridevo e ballavo con Gianmarco e quelle sue ragazze, lui stava ballando con una avvicinandosi sempre di più alla sua bocca finché non iniziò a baciarla appassionatamente iniziando a toccarla senza vergogna. Risi, mi sentivo felice. L'altra iniziò a strusciarsi su di me, all'inizio cercai di respingerla anche se mi faceva piacere, poi iniziammo a ballare e poi mi fece eccitare sempre di più finché non la girai e iniziai a baciarla profondamente cercando un po' di sollievo per il mio bassoventre. Sentivo Gianmarco urlare e mi girai a guardare, aveva in mano il telefono e dal flash potevo intuire benissimo che mi stava facendo un video, l'unica cosa che feci, ancora, fu ridere e salutare mentre tenevo una mano intorno alla vita di quella ragazza.
Del resto della sera non mi ricordo troppo, solo che dormimmo in macchina e ripartimmo per l'albergo la mattina dopo.
Gianmarco girò la testa verso di me e sorridendomi disse "Bel colpo ieri sera, era una bomba quella tipa"
Mi si gelò il sangue, Oh cazzo fu tutto quello a cui pensai.

I'm calling you up
You tell me it's over
Say what you want
But it's hard when you're young

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora