Friend of Mine, Avicii

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TEA PARADISO
"Dove abiti?" chiese gentilmente Giovanni mentre metteva in moto la macchina "Tea?"
"Non voglio andare a casa..." sussurrai
"Sei sicura?"
Annuii debolmente, ai miei già avevo detto che avrei dormito fuori.
Partii e arrivammo davanti a un camioncino che faceva panini. Lo conoscevo bene, dopo una serata in discoteca, quando Giovanni e Benedetta studiavano ancora qui, andavamo sempre a prenderci un panino. Quanto mi mancavano quei ragazzi, più che amici cugini. Ma stavano tutti crescendo e ad uno ad uno mi stavano lasciando sola a Firenze.
"Lo conosco questo posto" esultai con gli occhi illuminati "lo adoro! Venivo sempre qui con dei miei carissimi amici!"
"Allora ho avuto proprio una bella idea" disse facendomi l'occhiolino "panino alla cotoletta?"
Annuii felice, nonostante di persona l'avessi conosciuto solo qualche ora prima Giovanni era simile a me.
Sembrava qualcosa che Dio mi aveva mandato allegando una frase del tipo Bella serata, di merda eh? Però ehi, tieni un Giovanni!
Nonostante mi fossi opposta in tutti i modi mi offrì il panino, tirai fuori il telefono e gli feci una foto, con lo smocking alle quattro di mattina davanti al paninaro faceva parecchio ridere. Per vendicarsi lui fece lo stesso e iniziò a seguirmi
"Tutta agghindata e poi ti fermi a mangiare un panino onto!"
Lo colpii debolmente sul braccio e mi appoggiai a lui
"Sei stanca?"
"Un poco"
"Dove vuoi andare?"
Non sapevo dove volevo andare, era troppo tardi per presentarmi a casa di Eda o Annachiara, Giacomo era proprio fuori discussione.
"Posso venire da te?" gli chiesi timidamente
Il suo volto si illuminò "Certo, sarà bello non dormire da solo una notte"
"Vivi da solo?" io non vedevo l'ora
"Eh si, i miei non sono venuti a Firenze"
"Potresti uccidermi, ma non ho altro posto" gli dissi alzando le spalle e facendolo ridere.

"Tieni, per dormire" disse porgendomi dei pantaloncini della Fiorentina e una maglietta
"È sempre stato il mio sogno"
"Cosa?" chiese corrucciando le sopracciglia ma divertito dalla mia reazione
"Avere un ragazzo che mi prestasse le sue cose per dormire. Ma se è un calciatore mi basta che sia un amico" dissi sorridendogli sincera
"E se quel ragazzo fosse Federico?" chiese dal nulla
"Non lo sapremo mai" sperai che il sorriso che gli riservai sembrasse vero e andai in bagno per cambiarmi
"Dormi pure tu sul letto" mi disse quando uscii dal bagno
"Ma scherzi! Ti invado casa e dormi tu sul divano non ci penso neanche!" e corsi verso la porta per accaparrarmi il posto per la notte. Giovanni mi seguii e finimmo entrambi sul divano, mentre cercavo di spingerlo giù lui rideva
"Sul serio ragazzina, fila a letto" disse con un tono semi-serio ma la voce gli si strozzò in gola per colpa di una risata
"Dormiamo insieme" gli dissi piano, guardandolo per decifrare la sua reazione. Alla fine il letto era un matrimoniale e due persone ci stavano comodamente.
"Ci tieni proprio a portarmi a letto" sussurrò malizioso al mio orecchio prima che entrambi scoppiassimo a ridere
"Buonanotte Giovanni, grazie di cuore" lo abbracciai imbarazzata prima di infilarmi sotto le coperte
"Buonanotte piccola Tea" e con questo spense la luce.

"Tea, svegliati, devo andare" dove mi trovavo? Di chi era quella voce? Ah si, Simeone, ero proprio fortunata a conoscere due giovani speranze del calcio. Aspetta sta ancora parlando, Tea ascoltalo
"Tea, puoi rimanere okay? Solo ti porto sul divano?" Un brivido mi percorse il corpo quando mi tolse le coperte, poi mi sentii sollevare e misi a fuoco che mi stava spostano veramente sul divano. Lo guardai ancora assonnata mentre mi buttava una coperta addosso "Rimani qui, non muoverti. Sto andando allo stadio, tra poco arriva mio fratello, aspettalo e se volete venite a vedere la partita. Sai come si entra? Sei mai andata per vedere Federico? Bene, questa è la mia chiave per la porta. A dopo" disse pizzicandomi le guance come una nonna, chiuse la porta di casa e mi lascio lì. Prima di girare la chiave la aprì e disse "Non rubare niente, non è che non mi fidi, è che non mi fido quindi la mia camera è chiusa a chiave. Per il resto...non c'è niente, a dopo" disse ridendo e richiudendo la porta. Prima che mi abituassi alla luce e mi svegliassi del tutto mi misi comoda sotto la coperta e mi riaddormentai.

"Cazzo, no, spegniti, come si fa! Aiuto, oddio non devo urlare la sveglio, ma sto bruciando la casa!" iniziai a sentire un allarme fastidiosissimo e una voce che potevo conoscere come no, i cinque minuti post svegliata sono i più devastanti. Mi misi a sedere e mi tappai le orecchie, il salotto e la cucina non erano divisi quindi dovetti solo alzarmi e arrivare alla penisola per vedere cosa stesse succedendo.
C'era un ragazzo alto e castano con il naso pronunciato. Il fratello di Simeone? Non mi ricordo di chi mi ha parlato sta mattina...
"Tu devi essere Tina" disse dopo essere riuscito a spegnere l'allarme cercando di scacciare la puzza di bruciato
"Già, però mi faccio chiamare Tea" gli risposi irritata, insomma, mi aveva svegliato e aveva anche sbagliato il mio nome!
"Cazzo,Tea, scusa, non sono bravo con i nomi. Oh merda, continuo a dire cazzo, scusa" iniziai a ridere e presto anche lui fu contagiato dalla mia risata.  E ridevo ancora più forte ridendomi conto della situazione in cui mi trovavo: a casa di un estraneo con un altro estraneo
"Aspetta, chi sei tu?" chiesi sospettosa afferrando un mestolo e puntandoglielo contro, la sicurezza prima di tutto
"Gianluca, il fratello di Giovanni, mi ha detto che ti ha avvisata e che se volevi potevi venire allo stadio con me"
"Ha la brutta abitudine di parlarmi mentre dormo" bonfocchiai ora che alcune sue parole mi tornavano alla mente
"Da quanto state insieme?"
"Chi sta insieme a chi?" chiesi
"Tu e mio fratello"
"Non stiamo insieme" dissi alzando le spalle
"Cioè io arrivo qua, trovo una che dorme nel divano con indosso la sua roba mentre lui non è in casa sua e dovrei pensare che non state insieme?"
"È una storia buffa ma siamo solo amici, ehi, perché stai facendo la pasta? É ora di colazione!"
"Veramente sono le quasi le due, belladdormentata"
"Ma io mi sono svegliata ora"
"Io alle cinque"
"Alle cinque sono andata a dormire!"
"Alle sei ho presto il treno!"
"Non alzare la voce con me!"
"No, tu non alzare la voce con me!"
"Mi stai simpatico, sai?"
"Anche tu, com'è che non stai con mio fratello? Aspettavi me?" Un sorriso giocoso gli comparve nel volto e fece sorridere anche me
"Apparecchio io, tu vedi di farci mangiare qualcosa" dissi cambiando argomento, leggermente imbarazzata anche se sapevo che stava scherzando.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora