Bye bye beautiful, Piper

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TEA PARADISO
"Ti giuro che alla prossima chiamata rispondo" Giovanni stava seduto davanti a me e ad un caffè dentro il mio bar preferito, un maglione rosso come la punta del naso, mi venne quasi da sorridere, quasi però. Girai il telefono rivolgendo lo schermo al tavolo e gli sorrisi.
"Anche se lo giri so che ti sta chiamando"
"Da che parte stai?" domandai scioccata
"Da nessuna! Siete due bambini"
"Dillo a lui, io sto trascorrendo la mia vita tranquilla, ho più tempo per studiare ora" sorrisi amichevolmente sorseggiando un po' del mio the
"Quante volte ti ha chiamato in quanto? Tre giorni e mezzo?"
"All'inizio chiamava poco!" ribattei indignata, il numero di chiamate cresceva con i giorni che passavano senza una mia risposta
"Ti scrive anche?" mi chiese curioso
"Qualcosa,poco" gli risposi sincera, i messaggi erano davvero pochi e quasi tutti arrabbiati
"Non vuoi sapere la sua versione della storia?"
"Volevo sapere la tua ma non mi aiuti"
"Tea, te lo giuro che non ricordo niente!" esclamò esasperato
"E purtroppo mi fido.." mormorai tra me e me. Allungò una mano per accarezzare la mia e riservarmi un sorriso "Rispondi" disse tentando di fare gli occhi dolci
"No" dissi ritirando la mano "sono stanca...di tutto questo" risposi e lo guardai, aveva uno sguardo apprensivo, desolato, quasi rassegnato. Dopo aver sorseggiato un po' senza dire nulla presi il telefono e aprii Instagram per fare una foto a Simeone da mettere nella storia, poi notai che Federico ne aveva pubblicata una nuova nel suo profilo. Eravamo io e lui in aereo. La mia faccia era coperta dal cappuccio che avevo in testa, solo i miei amici più stretti potevano riconoscermi, infatti non ero neanche taggata. La descrizione diceva From nervous touch and getting drunk
To staying up and waking up with you. C'erano alcuni che commentavano volendo sapere il mio nome e se stessimo insieme. Pensava che pubblicando una nostra foto avrebbe risolto tutto? Si sbagliava di grosso.
"Eh? Cosa? Scusa mi ero incantata"
dissi sentendo finalmente la voce di Giovanni che mi chiamava
"Ho detto, perché non esci con Simone Lo Faso? Così vediamo come si comporta Federico"
"Non mi sembra giusto usarlo solo per il mio scopo, non vorrei ferirlo in nessun modo"
"Ci parlerò io Tea, ma di sicuro ti ha già dimenticata, parola di calciatore" disse sorridendomi prima che ci alzassimo per uscire dal locale.

Giovanni mi aveva scritto che era tutto a posto per quanto riguarda l'operazione SLF, infatti presto mi scrisse anche il diretto interessato facendomi morire di vergogna. Nonostante l'imbarazzo che provavo nel chiedere aiuto a un semi sconosciuto venerdì, dopo il mio allenamento, mi presentai fuori il loro stadio per aspettare Simone, ero pazza.
Il freddo di inizio dicembre mi entrava nelle ossa e per scaldarmi continuavo a saltare incurante dei pochi passanti.
Iniziai a vedere i ragazzi uscire, salutai i pochi che conoscevo, Biraghi si fermò accanto a me per capire con chi avessi sostituito Federico "Non è mai una bella cosa uscire con un compagno di squadra" mi disse abbastanza serio
"Ne sono sicura, ma io non sono uscita con nessuno" dissi tirandogli un occhiataccia alla quale lui rispose annuendo
"Tea" esclamò Giovanni venendomi incontro "ti sta dando fastidio?" chiese accennando a Biraghi
"Stando a quello che dice lui, mi passerò presto tutta la squadra"
"Non l'ho mai detto"
"No, ma l'hai pensato"
"E questa riunione?" disse la mia voce preferita, e sapevo che se mi fossi girata gli avrei sorriso
"Io stavo andando, ciao ragazzi" disse Biraghi captando il pericolo e prima di andarsene mi sussurrò "Gil Dias o Lo Faso?"
"La curiosità ti ucciderà" risposi bisbigliando di rimando stizzita, poi rivolsi la mia attenzione a Giovanni pregandolo mentalmente di non andarsene prima che Simone arrivasse
"State andando via anche voi?" ci chiese Federico
"Oh si, tra poco" rispose Giovanni nervoso, è vero che il piano era farsi vedere con Simone, ma non con Federico così vicino "ti offro qualcosa Fede, ti va?"
"Sì certo, solo se va bene anche a lei però, non voglio rovinare la vostra uscita"
"Non dovevamo uscire tranquillo"
"Tea, perché sei qui allora? Non è per me e non è per lui.." iniziò Federico
Mi presi il labbro inferiore tra i denti e corrugai la fronte cercando di pensare velocemente a cosa dire ma presto sentii un braccio posarsi sulle mie spalle e delle scuse per il ritardo. Era Simone. Federico lo guardò e mi guardò, poi lo guardò e riguardò me ancora serrando la mascella.
"Penso proprio che voi dobbiate andare" disse poi "trascorrete un buon appuntamento"
"In realtà.." cominciò Simone, preoccupato che il compagno l'avesse presa troppo male, ma fu interrotto da Giovanni "Andiamo al Madrid per il caffè okay?" che cercava di calmare Federico mentre si allontanavano.
"Mi odierà" disse sconsolato Lo Faso
"Nah, gli passerà" risposi più a me stessa che a lui "grazie comunque, non doveva andare proprio così ma vedremo cosa succederà, no? Se ti va comunque ti offro qualcosa, almeno ti guadagni una bevanda calda"
"Certo, ma lascia che te la offro io, infondo me lo devi un vero appuntamento" rispose sorridendomi.
In realtà, no.

"Cosa ho fatto?" dissi buttandomi nel letto e premendo la faccia contro il cuscino
"Un casino, come al solito. Perché non potevi parlargli come le persone normali?" rispose Eda calma, seduta sul pouff verde nella mia stanza
"A te è mai capitata una situazione del genere?"
"No. Però tu Tea sai cosa vuoi? Sai cosa stai facendo?"
"Mi manca, sai, ogni giorno" dissi accarezzando una foto sua accanto al letto "Era tutto così perfetto, sembrava che la storia fosse scritta in un libro.
Lui adorava le nostre uscite a quattro, quando lo aspettavo dopo lezione, quando di notte lo abbracciavo. C'erano poche cose che Rio non adorasse, era una ventata d'aria fresca in piena estate. Chissà dove sarei ora, se fossi stato ancora insieme.."
"Sai che sarebbe così, non ti avrebbe lasciata mai, come tu non avresti lasciato lui" intervenne Eda distendendosi vicino a me "Rio mi ha fatto ridere quando ero giù, mi ha portato a casa dalle feste quando ne avevo bisogno, mi ha aiutato con Giulio.Rio ha insegnato molto anche a me, e io ho imparato anche, dal modo in cui ti guardava, che sarebbe stato innamorato di te per sempre. Ma Tea, il fato è beffardo tesoro, prenditi il tuo tempo ma vai avanti, ti prego, vai avanti, lui vorrebbe la tua felicità"
"È lui la mia felicità"

Spero che possiate passare un buon Natale, e nel caso in cui il vostro natale faccia schifo, sappiate che con un messaggio troverete sempre conforto in me 🎄

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora