River, Conor Maynard

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FEDERICO CHIESA
"Non viene Tea stasera?Ha fatto tante assenze? Poteva fare uno strappo alla regola, è il giorno dopo il suo compleanno!" mi chiese mio padre mentre aspettavo di imbarcarmi e raggiungere Torino
"Non viene Tea, papà" a mio padre raccontavo di Tea, non che gliel'avessi mai presentata ma da quando aveva parlato con i miei fratelli lui aveva voluto sapere tutti gli sviluppi della storia
"Quando la porti a casa? Non per metterti fretta ma sono passati parecchi mesi e vorremmo sapere con chi passi così tanto tempo.."
"Mai probabilmente"
"Come? Non la conosceremo mai?"
"Diciamo che ormai il tempo per conoscerla è finito"
"Come?perchè?"
"Non è che ci siamo proprio lasciati...però insomma...più o meno..."
"Vi siete lasciati"
"Già"
"Mi raccomando però, testa in campo stasera"
"Concentrato solo sulla partita, come sempre"
"Bravo, bravo. Senti ora devo fare delle commissioni ci sentiamo più tardi"
"Certo, salutami tutti, ciao babbo"
Riattaccai e smisi di giocare con un pezzo di plastica che avevo trovato per terra, sollevai lo sguardo e mi trovai Biraghi
"Che hai?" gli chiesi
"Hai lasciato Tea?" chiese sorpreso
"Mai sentito parlare di conversazioni private?"
"Diciamo che urli, amico. E gli altri hanno mandato me ad avvicinarti ma hanno sentito tutto" mi sporsi oltre Biraghi e vidi i sorrisi complici dei miei compagni, e il dissenso di Simeone ovviamente
"Pazzi siete, dei pazzi"
"Sai che si sa sempre tutto in squadra! Ora dicci perché l'hai lasciata, non sembrava male"
"Non l'ho lasciata io" dissi sulla difensiva
"Ah ti ha lasciato lei, ora si spiegano tante cose"
"Non mi ha lasciato lei!" replicai con una smorfia
"Ma se nessuno ha lasciato nessuno che cazzo è successo?" chiese confuso
"È stata una decisione presa di comune accordo, litigavamo spesso e sembrava non ci fosse nulla in comune"
"Ma..."
"Ma io non ho smesso di pensarla da quando ho aperto gli occhi stamattina"
"E che fai? Non la chiami mica?"
"Che senso avrebbe esserci lasciati, allora?" sbraitai
"Calma, amico. Cercavo di aiutarti, andiamo a imbarcarci, e inizia a pensare solo alla partita"
"Sto pensando solo alla partita" dissi a denti stretti sollevando il borsone

"Sei stato fenomenale, Federico!" ululò Giovanni entrando in spogliatoio
"Da quando sei così forte?" gli fece eco Gil tirandomi un coppino
"Bravissimi ragazzi" esplose Simone
"Chissà che aver lasciato la tipa gli abbia fatto bene" sussurrò Jordan a Riccardo, li sentii lo stesso ma ignorai il commento. Avevo giocato benissimo, queso era l'importante.
"Domani andiamo a festeggiare" se ne uscì Gil, dovevo aver giocato proprio bene se lo proponeva lui
"Accettate un vecchietto?" chiese Vitor
"Direi più di uno" intervenne Riccardo
"Mi sa tanto che diventerà una cosa di squadra..." mormorò Lo Faso
"Magari è l'occasione giusta che diventiamo amici" dissi a Nikola, ero così felice che potevo superare anche quella, lui mi sorrise e mi tirò una pacca sulla spalla.
Mi sentivo vivo e libero.

Gianmarco mi stava stracciando di brutto alla play, fortunatamente era l'ultima partita, poi avremmo visto i vecchi amici per una pizza e dopo sarei andato in un locale con la squadra. Unico dettaglio, a Gian non avevo ancora detto di Tea, certo sapeva che si litigava spesso ma non avrebbe mai immaginato che ci saremmo lasciati.
"Gian" dissi mentre uscivamo da casa sua per raggiungere casa di Matteo "come la vedi la storia con Tea?"
"Bene, perché?"
"Nulla, voglio sapere la tua opinione"
"Che penso sia una bella ragazza lo sai, un po' strana questo si, ma simpatica senza dubbio. Poi da quello che mi racconti penso che abbia un certo caratterino, ma anche un lato addomesticabile parlando per esperienza personale"
"Ci siamo lasciati"
"Poi mi sembrate abbastanza in sintonia, cioè niente cavolate femminili, non so se mi spiego, ma.."
"Gian, per l'amor del cielo, ci siamo lasciati" ripetei interrompendolo
"Ritiro tutto. Era una stronza, brutta, antipatica e tanto strana. Non c'era storia tra voi due" cercò di rincuorarmi
"Non insultarla ora però"
"Scusa, credevo vi foste lasciati male"
"No no, assolutamente. Vero ora non ci sentiamo più, però se ci incrociamo per la strada ci salutiamo"
"Perché vi siete lasciati scusa?"
"Bah, litigavamo tanto, non abbiamo trovato un equilibrio e questo può far male a due persone... Non so se abbiamo fatto la scelta giusta, ma pensiamo che per il momento sia giusto così"
"Grande tigre, torni in piazza"
"Non ne sento il bisogno, niente impegni per adesso, solo divertimento" dissi sorridendogli.

"Noi" disse Gian al citofono quando Matteo rispose. Salimmo e salutammo tutti. Era bello rivedere gli amici di sempre tra un impegno e l'altro.
"Matte, l'hai chiamato il fattorino?" urlò Vittorio
"Non è che se per una volta non sei tu, devi fare il simpatico" gli urlò di rimando
"Non siamo nati tutti calciatori" replicò
"Ma giocatori del giovedì sera si" disse Gianmarco stappando una birra
"Puoi dirlo forte amico" intervenne Pietro che era appena entrato dal balcone "ciao ragazzi"
"Pie'" dicemmo all'unisono io e Gianmarco
"Sono arrivate le pizze" urlò Vittorio "Matteoooooo, le pizzeeeee"
"Coglione, vivi qui praticamente e ancora non sai aprire" disse Matteo spazientito
"Non è che non lo so fare, è che non voglio" commentó divertito Vittorio ricevendo uno scapelotto sulla nuca che fece ridere noi altri
"Ragazzi, offro io" dissi tirando fuori il portafoglio
"Smettila di fare il calciatore ricco, ognuno si paga la sua come sempre" rispose Pietro
"Si, Fede, come sempre" sentenziò Gian
Mi arresi e ci sedemmo tutti a tavolo, e tra birre e risate il tempo mi sembrò volare. Mi stavo divertendo così tanto che non volevo più incontrare gli altri ragazzi della squadra, ma il locale non era così distante quindi salutai tutti e uscii.

"Un long island" ordinò Nikola
"Nik, non ti ubriacare mica, che poi Pioli..." disse Riccardo
"Tranquillo Ricky, Questo non lo sento nemmeno" rispose lui facendoci ridere.
Dopo qualche drink, analcolico e non, iniziammo a ballare tra di noi, a raccontarcela e a scherzare.
Dopo qualche altro drink eravamo tutti pronti a scatenarci.
Vitor Hugo era un mostro, micidiale, mai visto nessuno ballare così bene, Cristiano un mostro pure, ma perché ballava malissimo. Però ci faceva tanto ridere, Gil era piegato in due dalle risate e si teneva la pancia per evitare che scoppiasse.
A Nikola bastava sorridere che qualche ragazza iniziasse a sculettare per attirare la sua attenzione. L'avevo rivalutato, era antipatico si all'inizio, forse in realtà era solo introverso e io l'avevo interpretato male, ma avevamo chiacchierato e dovetti ricredermi anche su di lui. Comunque mi ricredetti più su di lui che su Lo Faso, non mi aveva mai convinto del tutto.
Nikola mi trascinò insieme a Giovanni a ballare con lui e alcune ragazze.
Ero felice, stavo proprio bene. Una ci stava provando spudoratamente con Nikola ma lui mi aveva già detto che non ci sarebbe stato con nessuna, mi dispiaceva un po' per la tipa perché era davvero carina, si stava divertendo anche lei però perché lui le stava reggendo il gioco.
Una sua amica si avvicinò a me, era una ragazza molto bella, e non era neanche svestita come molte delle sue amiche. Mentre ballavamo chiacchierammo anche un po', scoprì che aveva la mia età, faceva la fotomodella e studiava scienze della formazione.
Lei ci provava e io ci stetti, non facemmo nulla di particolare però pomiciammo un poco.
Mi lascio il suo numero prima che tornassi dagli altri, ancora non sapevo se l'avrei chiamata o no.
"Ecco la tigre di ritorno" urlò Vitor che non aveva smesso di ballare neanche cinque secondi, Nikola era al suo fianco con il suo solito sorriso. C'erano anche Gil, Ricky, Simone sembravano divertirsi tutti, poi incontrai lo sguardo di Giovanni, sul momento non lo seppi decifrare, ma chiaramente non era felice, prima che gli potessi chiedere cos'avesse, però, Cristiano e Vitor mi trascinarono con loro a ballare un ultima canzone prima di levare le tende e non arrivare all'allenamento di domani spompati.
In quel momento era tutto perfetto.

I've been a liar, been a thief
Been a lover, been a cheat
All my sins need holy water, feel it washing over me
Well, little one, I don't want to admit to something
If all it's gonna cause is pain
Truth and my lies right now are falling like the rain
So let the river run

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora