Happy birthday, Kygo

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FEDERICO CHIESA
"Tanti auguri, amore" e rimpiansi subito, subito, quello che avevo detto. Amore. Una come lei non la chiamavi amore, non la chiamavi come le altre. Non c'era una parola per chiamarla.
E lo sguardo che mi rivolse... terrore, disgusto, incredulità. Non sapevo se ridere o piangere, probabilmente avrei dovuto fare entrambe le cose. Cercai di aprire la bocca per parlare ma non uscì nessun suono, lei deglutì "Grazie mille, amore?"
"Scusa Tea, mi è uscito e..."
"Va bene, se vuoi chiamarmi così va bene. Non è così terribile, posso farlo" non sapevo se stava convincendo me o sè stessa
"Non farlo per me, non è importante, davvero"
"Posso pensarci un po'?" disse e sperava di non ferirmi, lo capivo
"Tutto il tempo che vuoi, non è importante, davvero"
"Mi dai un bacio?" mi chiese dal nulla, come non fosse successo niente di brutto tra di noi. Mi sporsi evitando di strozzarmi con la cintura e appoggiai delicatamente le labbra sulle sue, respirandola per un attimo. Ma lei era vorace e subito catturò le mie labbra, mi mise una mano sulla guancia quasi per tenermi. Non volevo che finisse ma il telefono continuava a vibrarmi nella tasca e sapevo che erano le sue amiche.
"Dobbiamo andare"
"Sei cattivo, continua a baciarmi, non mi vuoi?" sembrava quasi dispiaciuta, ma in realtà lo faceva solo per non farmi fare quello che volevo. La guardai per un'ultima volta scuotendo la testa "Potrei baciarti fino a consumarti le labbra"
"Fallo, il mio regalo di compleanno" disse e più che dirlo, lo comandò, ma non l'ascoltai e ripartii, lei mise il broncio e guardò fuori dal finestrino tutto il tempo, la portai a casa mia anche se in realtà ci saremmo fermati da Gil.
"Devi fermarmi un attimo da Gil, vieni" dissi aprendo la porta
"Tanti auguri Teaaaa" urlarono delle voci che a Tea parvero indistinte, poi però mise a fuoco Gil, Annachiara, Eda e Giulio e si portò le mani al petto spalancando la bocca.
"Grazie ragazzi" esclamò baciando uno per uno, poi si girò e venne a baciare me, con un signor bacio
"Fuori i bicchieri, Anny" urlò Gil andando a recuperare una bottiglia di spumante, Eda e Giulio intanto avevano tirato fuori quattro pacchetti. Mi sedetti su una sedia e feci sedere Tea sulle mie gambe, Gil ci versò da bere e brindammo.
Avevo chiesto ai suoi amici di prenderle un pensiero, Gil le aveva preso un cartello con scritto do not disturb per quella volta in cui Tea aveva rovinato il momento  in cui lui e Annachiara si erano messi insieme, Annachiara le aveva regalato un quadernetto dove scrivere, Giulio il suo EP e Eda un calendario con le loro foto. Raccolsi tutto e ripartimmo.
"Dove stiamo andando?"
"Da Gio"
"E poi?"
"E poi basta" risposi "è l'una, non è che possiamo andare a svegliare persone"
"Hai ragione, grazie mille" disse sinceramente contenta. In realtà altre persone le avremmo viste domani ma era una sorpresa. Parcheggiai e salimmo in casa Simeone, Tea gli si fiondò tra le braccia e dovetti scollarli per evitare che passassero così il resto della serata
"Ma questa casa è un albergo, ciao Simone" la sentii dire mentre tiravo fuori la torta dal frigo, guardai scettico Giovanni che disse "Lo Faso, dorme qui stanotte" ma prima che potessi parlare sentii ancora la voce di Tea "Ciao, io sono Tea" disse e non volevo immaginare chi ci fosse, ma tanto Giovanni era già pronto a cavarmi ogni dubbio "Nikola Milenkovic"
"Giovanni!"
"So che sei geloso, e credimi anche io lo sarei di Milenkovic, ma quella ragazza ha occhi solo per te" mi rassicurò con una pacca sulla spalla
"Almeno ho preso un dolce grande" sospirai
"Uuh il dolce" disse Tea felice "per me che hai preso?"
"Questa tortina alla nocciola, la signora mi ha rassicurato che ti tiene bassa la glicemia" prese contenta il suo dolcetto e si sedette invitandoci a fare altrettanto
"Candelina?" chiese Giovanni, Tea annuì "Accendino per favore Tea"
"Non ti scomodare faccio io" disse Nikola tirandone fuori uno e ricevendo un bellissimo sorriso da Tea, un occhiata mortale da me e una risata soffocata da Giovanni. Cantammo tanti auguri, lei soffiò la candelina e chiacchierammo allegramente davanti al dolce. Avevo superato così bene la gelosia per Lo Faso che non mi sedetti neanche vicino a Tea. Era un bravo ragazzo, e poi si era fidanzato.
Giovanni tirò fuori il pensierino per Tea che era più un pensierone: due biglietti per gli Arctic Monkeys, ovviamente ci sarebbero andati insieme, io rimanevo fuori. Simone si scusò "Non ti ho preso niente mi spiace, non sapevo saresti venuta e neanche che fosse il tuo compleanno in realtà" Tea lo abbracciò e lo rassicurò, non aveva nessuna colpa, invece quel simpaticone di Nikola disse "Puoi tenere l'accendino se ti va, così ti ricordi della prima volta che ci siamo conosciuti ufficialmente"
"Certo, grazie mille, vado a provarlo per festeggiare" esordì lei andando a recuperare il materiale per girare. Nikola al seguit. Già, aveva iniziato a girarsi le sigarette, ed era davvero divertente quando lo faceva: lingua tra i denti, sopracciglia corrugate, massima attenzione ed estrema lentezza. Estrema lentezza.
"Non ti azzardare a metterti vicino alla porta per origliare" tuonò Giovanni
"Non solo oso, lo faccio proprio" dissi posizionandone davanti una sedia dove mi sedetti
"Io sto dalla sua parte" commentó Lo Faso "quando troverai una tipa forse capirai, o forse ti andrà bene e non sarai ultra geloso"
"Scommetto che sarà la seconda"
"Abbassa la voce che non sento" mormorai
"Non dovresti fumare" stava dicendo Tea fuori in terrazza
"Fumo pochissimo, davvero" le risponde il suddetto calciatore
"Come ti trovi a Firenze?"
"Non male, sento l'appoggio della squadra e dei tifosi, spero di migliorare giorno dopo giorno"
"Mi piace come giochi" gli disse Tea e sbuffai, a me non l'aveva mai detto e io giocavo molto meglio
"Grazie, non credevo fossi una vera appassionata, cioè ti ho visto un paio di volte allo stadio ma.."
"E invece lo seguo abbastanza. Tra una partita della Fiorentina e un mio allenamento ovviamente preferisco ancora il mio allenamento, ma se riesco guardo la partita, tipo posso tirare pacco ai miei amici" disse ridendo
"Fede?" chiamò Giovanni
"Taci un po' tu" risposi ma mi ero perso la sua risposta
"In realtà non è che stiamo proprio insieme, ma non ci siamo neanche proprio lasciati. È un gran casino..." sentii parlare la mia ragazza
"Ci stai male vero?" chiese Nikola
"Abbastanza, mi ha fatto parecchio soffrire" grazie per le splendide parole Tea
"Era il periodo in cui ha ricominciato a sentire la sua ex?"
"Come scusa?" chiese lei incredula e potevo giurare che aveva gli occhi spalancati, come i miei
"Federico, stai bene?" chiese con un pelo di preoccupazione Simone
"Merda, cazzo, merda" lo ripetei un po' di volte, con lo sguardo fisso nel vuoto, neanche mi accorsi che la porta si era aperta
"Gio, resto qui a dormire" sentenziò Tea senza degnarmi di uno sguardo.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora