La terre est ronde, Orelsan

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TEA PARADISO
Iniziavano bene questi diciannove anni.
"Tea" iniziò il numero 25 della Fiorentina
"Cosa c'è adesso?"gli chiesi cercando di calmare i miei nervi
"Non è che ho riniziato a uscire con Alice eh"
"Immagino che sia quella ragazza che era con te al bar"
"Esatto"
"Beh, eri sparito, di certo non pensavo che ti stessi disperando. Cosa che invece facevo io, ma non è importante. Io dormo qua, tu te ne vai. E salutami Alice" cercai di spingerlo fuori premendo le mie mani contro il suo petto, ma ovviamente non si muoveva che di pochi millimetri
"Penso che tu dovresti uscire" disse la voce di Nikola, e concordai con lui assolutamente
"Non esco, e soprattutto non lo faccio se lo dico tu" rispose invece Federico. Giovanni e Simone non sarebbero mai intervenuti e comunque speravo non lo facessero perché sarebbero stati dalla parte di Fede, un compagno di squadra è sempre un compagno di squadra.
"Non penso.." iniziò Nikola che si stava arrabbiando
"Nikola, grazie, ma non voglio che tu venga trascinato dentro questa storia. Ci finiscono già troppe persone. Non ti preoccupare per me, risolviamo tutto okay?" gli dissi stringendogli il bicipite
"Tea" sospirò Federico esasperato, e sapevo che era per farmi lasciare la presa sul braccio del ragazzo. Ormai conoscevo tutti i toni in cui lui poteva pronunciare il mio nome. C'era quello preoccupato, quello ammonitorio, quello estasiato, quello carico di affetto...
Nikola uscì, "Esci anche tu" gli dissi sedendomi sul letto, lui si sedette accanto a me e disse "Possiamo parlare da persone normali?" Annuii
"Mi stava aiutando per il tuo regalo" mi prese la mano, e cercai di riprendermela ma se la portò alla bocca e ne baciò il dorso. Stavo lottando con tutta me stessa per non sfogare il mio dolore su di lui, che ne era la causa.
"Ti giuro, siamo amici, non ha funzionato perché per me era un'amica, un'amica e nient'altro. Non potevo chiamarti in quel periodo e dirti che avrei visto una mia ex; avremmo dovuto parlare del bimbo di Eda e a me fa paura, tanta paura" aveva intrecciato le sue dita tra le mie, e il pollice accarezzava pigro la pelle, con l'altra mano accarezzava la coscia, mi faceva venire i brividi alla schiena quel ragazzo.
"Non puoi fare così, lo capisci? Teoricamente sono ancora la tua ragazza" dissi e le mie parole trasudavano dolore
"Non l'ho mai fatto te lo giuro, é che con te è tutto così.."
"Sbagliato" conclusi
"Diverso" mormorò
"Complicato?" chiesi
"Complicato" confermò, dopo un respiro profondo. Si passò una mano tra i capelli e mi guardò negli occhi. Sapevo che stava pensando a quello a cui stavo pensando io. Che forse stavamo portando avanti una storia che era morta già da tempo, che non era neanche nata anzi. Forse dovevamo essere solo amici, o forse era tutta attrazione fisica, perché forse eravamo troppo diversi, e forse il problema ero io.
"Forse dovremmo prenderci una pausa. Intendo un'altra" dissi ridendo piano
"Forse non siamo fatti per stare insieme" forse siamo fatti per evitarci, avrei voluto aggiungere
"Mi sembra assurdo lasciarti andare ora che ti ho ritrovata" disse stringendo la mia mano, continuò a stringere, a un certo punto si era perso nei suoi pensieri.
"Magari non sarà per sempre" dissi, e quanto lo speravo. Quanto speravo che non si trovasse un'altra. Quanto speravo di svegliarmi un giorno con lui accanto, in un attico di Firenze. Quanto volevo sentire la sua mancanza durante una trasferta.
"Domani, quando avremmo finito di festeggiare andrò via" disse e nessuno parlò "okay?"
"Okay" risposi, e volevo dirgli di non andarsene mai, ma proprio mai. Speravo non mi dicesse per sempre, ma mi dicesse a domani sempre.
"È necessario?" mi chiese dopo che ebbi appoggiai la testa al suo petto
"No"
"Lo faremo lo stesso?"
"Ho paura di sì. Ti mancherò?"
"Non sai immaginare quanto. Io ti mancherò?"
"Non sai immaginarlo neanche tu"
"Mi scriverai?"
"Mai. Tu mi chiamerai?"
"Neanche una sola volta"
"Ci vedremo da Giovanni?"
"Io ci starò quando non ci sarai tu e viceversa"
"Dormi con me stasera?"
"Anche se tu non volessi" mi baciò sulla testa, poi si alzò e andò in salotto, lo sentii mormorare qualcosa e poi chiamarmi. Lo raggiunsi e i tre ragazzi mi diedero la buonanotte, abbracciai Gio e lui capì che qualcosa non andava, ma non fece domande.
Fede aprì il divano letto, ci buttò sopra un lenzuolo, due cuscini e una coperta molto velocemente e molto a caso e spense tutte le luci, tranne la piccola abat-jour. Poi iniziò a baciarmi le labbra, le sue mani si posarono sulla parte bassa della mia schiena e mi avvicinò a sè, le mie mani cercarono i suoi capelli mentre iniziava a lasciare umidi baci sul collo
"Devi fare silenzio" disse mentre succhiava un punto del collo particolarmente sensibile, mi morsi il labbro inferiore per reprimere ogni rumore ma non era abbastanza e alcuni gemiti si facevano strada per la mia gola
"Vorrei poterti sentire" mi sussurrò all'orecchio dopo avermi buttato sul letto "Vorrei poterti far urlare" disse toccandomi attraversò i pantaloni, gemetti contorcendomi nel letto.
"Ho bisogno di te" gli dissi mentre si toglieva la maglia e sfilava i miei pantaloni
"Anche io" disse e tutti i nostri vestiti erano per terra. Iniziai a baciargli il collo e ci rovesciai in modo che fosse lui adesso sotto, sentivo la sua eccitazione prendermi sull'interno coscia
"Tea" mormorò afferrandomi il sedere e facendomi gemere "ho bisogno di essere dentro di te"
"Aspetta" dissi mentre gli lasciavo una scia di baci lungo la pancia
"Tea" disse disperato
Arrivai al suo membro e iniziai a lasciare baci leggero fino alla cappella, lì tirai fuori la lingua e lo leccai, la mano di Federico volò sui miei capelli, tirandoli leggermente
"Scusa" mi disse "ma è troppo bello"
"Più delle altre volte?" domandai
"Forse perché c'è una probabilità che sia l'ultima" mi scese una lacrima ma non la vide mai, lo circondai con le labbra e iniziai a succhiare cercando di farlo godere il più possibile, se era l'ultima volta se la sarebbe ricordata per sempre.
"Tea" sussurrò lamentandosi "ti prego, sto per venire, fammi venire dentro di te"
Smisi quel giochino, allineai il suo pene e mi abbassai, entrambe le nostre teste si volsero all'indietro
"Non lasciarmi" dicemmo all'unisono, risi, di cuore, me lo sentivo leggero e mi faceva felice, ma conoscevo la triste verità
"Non possiamo stare insieme per questo" ansimai muovendomi
"Sai che non è solo per questo" sussurrò
"Lo so, ora ho solo bisogno di te"

Le genre de truc qui donne envie d'tout faire sauf de mourir vieux.
Tu peux courir à l'infini,
Et à la poursuite du bonheur la terre est ronde autant l'attendre ici.
J'suis pas feignant mais j'ai la flemme,
Et ça va finir en arrêt maladie pour toute la s'maine.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora