TEA PARADISO
La caviglia mi faceva un po' male, Giovanni mi aveva relegato a letto con del giacchio. Non ci eravamo andati in pronto soccorso, eravamo tutti abbastanza esperti da sapere cosa fare e da capire che non era grave.
"Vieni a spegnermi la luce" gli gridai melanconica
"Hai già sonno?" mi urló di rimando dalla cucina
"No, tranquillo sono solo le tre di mattina" risposi ironica, sentii i suoi passi e poi lo vidi entrare in camera
"Buonanotte" disse spegnendo la luce
"Buonanotte?" domandai e lo sentii sbuffare, tornare verso di me, farmi un bacio sulla guancia e rimboccarmi la coperta "Grazie signore" gli dissi chiudendo gli occhi, lo sentii ridere sotto i baffi.
Finalmente, nel momento in cui mi stavo per addormentare sentii dei rumori e il materasso accanto a me abbassarsi, segno che Gio era tornato.
Sentii un braccio scivolarmi sul fianco e mi si geló il sangue, non volevo che Giovanni mi toccasse in quel modo.
"Sono io,Tea" disse la mia voce preferita "non urlare"
Non mi mossi e non parlai, ero pietrificata.
Mi sovrastó facendo sfiorare le sue labbra alla mia mascella, sentivo il suo respiro caldo sul collo, mi morsi il labbro "Hai male?" chiese
"Ti prego" sussurrai "vai via"
"Ehi, ehi, ehi" disse accarezzandomi i capelli "puoi ascoltarmi? Ti giuro, quello che ho detto non era quello che intendevo"
"È una frase che sento troppo spesso, vai a farti fottere" dissi sorridendogli, anche se nel buio non si vedeva proprio nulla
"L'unica persona da cui voglio essere fottuto sei tu" rispose soffiando sul mio orecchio il suo respiro caldo che mi fece venire i brividi
"Disse quello che si è scopato un'altra un mese fa" lo sentii emettere un sospiro
"Tea, so che non è una giustificazione ma sai perché l'ho fatto. Ho sbagliato lo so, però non mi ricordo nulla e non mi interessava nulla!"
"Ma l'hai fatto e io non posso dimenticarlo"
"Non ti ho tradita, ricordatelo" disse, e aveva ragione. Non eravamo nulla e non avevo nessun diritto. Mi girai su un fianco.
"Ti porto sul divano"
"Perché?" chiesi stupita
"Perché non posso toccarti sul suo letto" arrossii e mi venne una tosse nervosa che lo fece ridere "Scherzo, è che ha detto che potevi rimanere nel letto solo se ci stava lui vicino, e preferirei di no. Il divano è comodo, ricordi?" Parlò mentre mi sollevava e mi portava in soggiorno.
"Era ora" esordì Giovanni che per occupare il tempo stava guardando la tv "buonanotte ragazzi!"
"Sei L' amico migliore del mondo" gli dissi allungando il collo per dargli un bacio sulla guancia, ma mi sentii spostare
"Facciamo che glielo do io il bacio, eh" disse Federico baciando l'amico. Mi fece ridere la scena, e anche la sua gelosia. Giovanni andò a dormire e Fede aprì il divano letto, prese una coperta e si distese dietro di me abbracciandomi.
"Quello che intendevo prima è che il mondo del calcio è brutto Tea, è cattivo, ti faresti male" cominciò
"Non pensi sia una mia scelta?" gli domandai
"Ti fidi di me?" chiese lui
Non risposi, non sapevo la risposta, lo sentii sospirare e poi parlare "Ricominciamo tutto?"
"Sì" gli dissi senza pensarci e subito le sue labbra furono sopra le mie "scusa ma non ci siamo neanche presentati!"
"Piacere, io sono Federico e tu sei bellissima" disse prendendo a baciarmi il collo. I baci si fecero sempre più spinti e sentii una sua mano avventurarsi sotto la maglietta che mi aveva prestato Simeone, arrivó a tracciare la sagoma del mio seno "O mio dio, sei senza reggiseno" ansimó
"Cerchi di portarmi a letto cinque secondi dopo esserci conosciuti?" chiesi smascherando la sua stessa voglia
"Ci conosciamo da sei mesi" grugnì e poi un ghigno gli prese le labbra "E vuoi dirmi che se io toccassi le tue mutandine non le troverei bagnate?"
Gemetti in risposta mentre la sua mano andava sempre più giù arrivando a toccarmi proprio là dove iniziò a sfregare
"Dimmi se ti faccio male alla caviglia" disse prima di abbassarmi le mutande e iniziare a leccare il mio clitoride, mi morsi il labbro tutto il tempo cercando di tenere per me i suoni di piacere.
Quando tutto fu terminato si distese accanto a me, mi girai verso di lui, aveva gli occhi chiusi e le labbra semiaperte. Mi avvicinai iniziando a baciargli il collo mentre la mia mano si faceva strada verso le sue parti intime
"No" mormorò aprendo gli occhi e guardandomi
"No?" domandai esterrefatta
Prese un sospiro profondo e parló "Sono venuto anche io prima, è che eri così...sexy? Non ridere"
"Scusa" mormorai baciandolo sulle labbra per cercare di trattenere le mie risate.
Dopo qualche minuto di silenzio lo chiamai "Fe?" rispose con un grugnito
"la vuoi sapere una cosa segreta?"
"Spara" disse, e sapevo di avere la sua attenzione, curioso com'era lui neanche Flipper il delfino
"In realtà non sono inciampata sui tacchi, avevo le scarpe da ginnastica ma ho detto a Gio di non dirlo a nessuno"
iniziò a ridere più forte del dovuto e gli mollai una gomitata, non c'era così tanto da ridere
"Sei un disastro" disse con il tono sorridente e mi strinse di più vicino a sè."Buongiorno" sussurrai accarezzandogli i capelli
"Buongiorno" rispose attirandomi di più a se
"Buongiorno!" esordì Giovanni entrando in salotto "siete vestiti? Vi giuro che se avete scopato sul mio divano me ne comprate uno nuovo!"
"Stai tranquillo Gio, non mi lascerei mai toccare da questo qui" dissi facendo ridere Federico che mi fece l'occhiolino "che ne dite di una bella brioche?"
"Ci sta, Federico il bar sai dov'è" rispose Simeone dirigendosi in bagno
"Perché devo andare io?" si lamentò
"Perché sei il più bello" gli risposi rubandogli le coperte "per me con la crema, grazie"
"Tutto ciò che desidera, principessa"
"Allora vorrei anche un massaggio ai piedi"
"Succhiamelo" rispose ironico
"L'avrei fatto ma qualcuno era già venuto" Risi
"Smettila! Mio dio, io esco!"
"Al cioccolato, grazie" urlò Simeone dal bagno."Il mio colore preferito?" Gli chiesi
"Verde" rispose sicuro
"Il mio idolo?" domandò
"Mmh..Kurt Hamrin?" risposi
"È una domanda o la riposta?"
"Che antipatico, la risposta"
"Brava" si complimentò "era difficile"
"Dove vado in vacanza?"
"A Caorle e a Fuscaldo"
"Era facile questa" dissi
"Quale squadra mi ha tesserato nel 2002?"
"Settignanese"
"Ho tatuaggi?"
"Se posso toglierti i vestiti ti rispondo" ammiccó lanciandomi un cuscino addosso
"Idiota" risposi beandomi del calore del riscaldamento a pavimento
"Hai mai detto ti amo?"
"Si" risposi pensandoci bene prima di parlare
"A chi?" chiese curioso
"È il mio turno!" risposi rilanciandogli il cuscino che però non arrivò neanche al divano, provocando una risata da parte sua
"Mmh, non so più cosa chiederti, penso che finiremo il gioco qua" esordii fingendomi dispiaciuta
"Per quanto io non possa resistere a quella faccia da cane bastonato che non sai fare, ma mi fa tenerezza solo perché sei tu, mi dirai a chi l'hai detto"
"Vuoi giocare alla play?" chiesi sorridendo, provando a cambiare argomento
"Voglio una risposta" rispose alzando le sopracciglia
"Dai Fede, non è importante"
"Perché Tea? È una persona che fa ancora parte della tua vita? Siete in buoni rapporti? Perché è finita? Vorrei sapere, se per te va bene"
Sospirai "Alzati, ti devo mostrare una cosa"
STAI LEGGENDO
90° minuto || Federico Chiesa
FanfictionCosa succede quando il mondo anonimo di un'adolescente di città incontra quello luminoso e chiacchierato di un calciatore di serie a?