Best of you, Foo Fighters

13K 458 85
                                    

FEDERICO CHIESA
Come tutti gli altri rincorsi Simeone per abbracciarlo, aveva fatto un goal stupendo! Ma lui correva e correva fino a che non arrivammo sotto la tribuna dove allungo il bracciò e indicò qualcuno battendosi il petto. Guardai nella direzione del dito e vidi Tea, la mia Tea. Esplosi "Che cazzo fai coglione?" solo io potevo dedicarle un goal
"Calmati Federico, non posso più festeggiare con mio fratello? Sì c'è anche Tea okay, e no, non è venuta per te" mi disse restituendomi lo spintone
"Giovanni lasciala stare"
"No, io sono suo amico e lei ha bisogno di me adesso" amico, che bella parola, non mi spiegherò mai come abbiano fatto fatto amicizia in così poco ma è solo un'amicizia,no?
"Ti ha detto qualcosa?" chiesi titubante
"So tutto" rispose correndo via richiamato dal fischio dell'arbitro che ci intimava di riprendere il gioco.

"Vieni a cena da me sta sera, dovreste chiarire" disse Giovanni prima di uscire dallo spogliatoio.
Io rimasi seduto lì a guardarmi le mani finché Gil Dias, che stava morendo dalla curiosità, mi disse "Non sapevo che Gio stesse con la tua amica"
"Stanno insieme?" chiesi di getto. Impossibile dai, si sono conosciuti ieri, sarebbe proprio folle a mettersi subito con lui. Beh sarebbe folle a mettersi con lui.
"Non lo so, avevo immaginato, sai,tra la tua festa e oggi..."
"Spero per entrambi di no" mi alzai e uscii senza salutare Gil, con mille domande per la testa. Se fossi andato cosa le avrei detto? Che era stato un errore? Che non significava nulla? No, non era stato un errore, ma non sapevo cosa significasse. Non sapevo perché l'avevo fatto, lei era solo sembrata perfetta tra le mie braccia, con gli occhi verdi spalancati aggrappata al mio petto.
"Ciao babbo, mi puoi portare da Vittoria?" gli chiesi una volta raggiuntolo fuori dal Franchi
"Certo Federico, andiamo"
"Sai, la sto lasciando"
"Per quale motivo?"
"Non lo so, è come se fossimo cresciuti al contrario. Sono stanco di parlare di trucchi, marche costose..."
"Ma ti pare un buon motivo? Parlatene e risolvete!"
"No pa', a me lei non interessa più"
"È per quella ragazza alla quale dedicasti il gol la settimana scorsa?"
"Non lo so..."
"Ad ogni modo Lorenzo e Adele erano contentissimi che fosse tua amica"
"Come fanno a saperlo?"
"Ci hanno parlato tanto prima e dopo la partita, le avevano chiesto anche di venire alla tua festa per rivederla ma lei non era stata invitata"
"Già.."
"Eccoci qua" mi dispiaceva essere già arrivato, quella chiacchierata mi stava mettendo in ordine le idee, e poi ero contento che i miei fratelli si trovassero bene con Tea.

"Che cazzo hai fatto?" urlai a Gianmarco dall'altra parte della cornetta, senza neanche salutarlo
"Fede?" la voce era titubante, spero solo perché non capiva a cosa mi riferivo e non perché era ancora in post-sbronza
"Ti avevo detto di non fare solo una cosa con Tea" il mio tono era molto più calmo, non volevo che mi sentissero urlare dall'appartamento di Giovanni. Ero là sotto da venti minuti, indeciso se salire o meno, e l'unica cosa intelligente che mi era venuta in mente di fare era stata chiamare Gianmarco.
"Fede, non mi ricordo niente di ieri sera, anzi ho ancora la macchina a casa tua"
"Ci credo, non riuscivi neanche a reggerti in piedi, per fortuna Chiara ti ha portato a casa"
"Ma io dovevo riaccompagnare Tea vero?"
"Si"
"E sei incazzato per questo?"
"Figurati, non ho quasi fatto caso a questo dettaglio"
"Federico, veramente, non ho fatto nulla"
"Quindi tu chiami 'nulla' baciare un'altra appassionatamente per tutta la sera"
"Non è vero"
"Sì che è vero" gli urlai "Lo sapevo che non dovevo darti il numero.."
"Ma non stiamo insieme, cioè siamo usciti si e no tre volte in tutto...ovvio che mi dispiace ma quella tipa non significava proprio nulla!"
"Gian senti io l'ho baciata" lo interruppi
"Tu cosa? Quando?" ora era lui quello che alzava la voce
"Alla festa"
"Grazie Federico, bell'amico. Tu hai già Vittoria che cosa vuoi dalla mia vita..."
"Ho chiuso con Vittoria" dissi secco, ormai non faceva più parte di questa storia
"E che cazzo me ne frega, sono il tuo migliore amico non baci la mia tipa!" furioso, era furioso
"Non sembrava te ne fregasse qualcosa ieri sera mentre baciavi l'altra" risposi sbeffardo
"Federico, smettila, vieni qui e parliamone, non nasconderti dietro il telefono"
"Ho una cena importante"
"Di sicuro" rispose ironico
"Sto per risolvere con Tea"
"Ah già uscite, ma a quanto pare hai la coscienza sporca anche tu" disse sogghignando
"Passo dopo l'allenamento domani" riattaccai
Quella telefonata mi aveva dato la forza per decidere a salire. Però non potevo presentarmi così, avevo bisogno di una rosa, una rosa nera per lei, e del gelato, si sa che tutti amano chi porta il gelato.

"Io sono in bagno!" "Non mi alzo dal divano!" furono le voci maschili che sentii appena smisi di suonare. Poi udii dei passi e lei mi aprì la porta, la faccia stupita ma con le sopracciglia aggrottate, chiaro segno che non ero una bella sorpresa
"Non chiedi chi è prima di aprire?" le chiesi un po' scherzosamente un po' preoccupato
"Sarebbe stato meglio, se avessi saputo che eri tu non avrei aperto" mi rispose e si guardò tutto il tempo le scarpe. Feci per avvicinarmi a lei ma si spostò mormorando un "Entra".
"Questo è da mettere in freezer" le dissi porgendole la vaschetta di gelato, mi guardò sospettosa ma felice del dono che avevo scelto e fece come avevo detto, poi mi presentò il fratello di Simeone e mentre aspettavamo che Giovanni uscisse dal bagno, Tea apparecchiò. Per tre.
"In realtà mangio qui stasera" le sorrisi sperando che ne fosse contenta
"Ah si?" rispose cercando di restare seria
"Perché avrei portato il gelato se no?"
"Per me ovviamente"
"E non vorresti dividerlo con me?"
"Mai" quello sguardo avrebbe potuto uccidere chiunque, era come se lottasse per la sua dignità e volesse solo starmi vicino. Speravo che per una volta la parte razionale non vincesse, che mandasse tutto al diavolo e si fidasse di me... "Mettetevi a tavola, ciao Fede" urlò Giovanni dal bagno, aspettai che Tea si sedesse per sedermi accanto a lei, in realtà sedendomi davanti l'avrei vista meglio, ma avevo altri piani per quella cena.

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora