Can't get you more pregnant, Blink-182

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FEDERICO CHIESA
"Che hai?" chiesi a Gianmarco, stranamente troppo silenzioso, lui sempre così vivace e solare, con quella voglia di fare
"Nulla" rispose continuando a giocare alla play, alzai le spalle e mi riconcentrai ma Gianmarco era troppo diverso e io dovevo fare qualcosa, misi in pausa
"Dimmi"
"Nulla ti ho detto" ripetè guardandomi, impassibile
"Ti conosco da vent'anni non puoi neanche provare a mentire con me. Sono serio amico, se continui a nascondermi i tuoi pensieri non andrà a finire bene" sospirò e iniziò a dire una cosa alla quale non avrei mai pensato
"Mi manca il mio migliore amico, mio fratello, okay? Ormai non ci sei più, tra il calcio e la ragazza. Io voglio bene a Tea, sul serio, e capisco perché tu le sia così affezionato, ma ci sono anche io. Io ho bisogno del mio amico, cosa pensi di fare? Venire a piangere da me quando finirà? È vero, voi fate così dannatamente schifo che mi viene da pensare che vi sposerete, ma potreste lasciarvi, e da chi andrai Fe? Chi c'è sempre stato? Non esisto solo quando stai male, io ci sono sempre, non quando non hai nulla da fare. Da quanto era che non passavano una domenica insieme? Già il calcio ci tiene distanti, ora ti ci metti anche tu, non puoi pretendere che io stia bene" disse facendo una smorfia con le labbra per poi mordersi l'intento della guancia. Ero stato così preso dal resto che non avevo neanche più scritto a Gianmarco, mi sentii un peso sulle spalle e il cuore pesante. Venti anni di amicizia e io lo trattavo così. Dopo le vacanze assieme, le pizze la domenica sera, le serate con gli altri, e le serate in cui eravamo solo io e lui, quando giocavamo insieme. Stavo lasciando andare tutto.
"Scusa, no anzi che merda, scusa non significa niente in questo caso. Ti giuro che sono devastato, io non avrei mai sopportato una cosa del gente, sono un tale coglione..."
"È tutto okay, dopo un po' ho capito e accettato"
"No, non è okay, hai ragione, sono un deficiente, la domenica sera è la domenica sera..."
"La puoi portare Tea comunque, non saremo solo noi due e i nostri fratelli rompipalle però è okay" disse sorridendomi
"Deve ancora conoscere la famiglia" dissi guardando un punto indefinito, perdendomi nei miei pensieri
"Bene, perché se l'avessi presentata ai tuoi senza averle presentato noi mi sarei incazzato ancora di più"
"Stai tranquillo, e poi a te già conosce" risposi ridendo
"Vabbè è un'altra cosa, le ho anche messo la lingua in bocca se è per questo" cadde uno strano silenzio tra di noi
"Non dirlo mai più" sospirai
"No, hai ragione ma tu dovevi dirmelo subito che ti piaceva" si difese
"Non mi è piaciuta subito, all'inizio mi sembrava strana"
"Strana, ma già ti piaceva" sentenziò facendo ripartire il gioco " sei un egocentrico di merda che continua a segnare solo con il suo personaggio a FIFA"

"Gil cazzo ora che sei fidanzato sei proprio scarso" urlai andando a recuperare l'ennesimo pallone uscito dal campo
"Sono solo io quello sempre bravo" commentó Simeone
"Mi pare di stare giocando bene..." intervenne Gil
"Chiesa, hai avuto un crollo" disse Giovanni imitando la voce di Simeone in riferimento a qualche mese fa
"Libero, libero" urlò Gil, crossai, la mise in rete e si mise ad esultare per tutto il campo
"È l'amore questo?" chiese Simeone, forse un po' retorico
"Non lo so" risposi sincero, Giovanni mi guardò stranito. No, non avevo mai detto a Tea di amarla, non l'avevo detto a nessuna nella mia vita in realtà. Non sapevo cosa significasse. A Tea dicevo Ti voglio bene, e lei lo stesso, ma andava bene così.
"Fine, andatevene" urlò Pioli riportandomi alla realtà, seguii gli altri dentro lo spogliatoio sfuggendo alle chiacchierate con Pioli che costrinse Gio a restare.
Controllai il telefono, c'era una chiamata persa da Tea, presi le mie cose e andai a farmi la doccia. La Santa doccia.
Dopo la doccia provai a richiamarla ma non rispose. Riprovai un'ora dopo e ancora nulla, un po' mi stavo preoccupando ma poteva avere allenamento, o da studiare, una visita, insomma un sacco di roba. Come la mia mole di studio; inutile dire che con Tea, il calcio, gli amici, la stanchezza studiare andava parecchio a farsi benedire, ma avevo bisogno di una laurea, insomma ero fortunato a non essermi ancora infortunato, ma poteva capitare da un momento all'altro, e io non mi sarei di certo fatto trovare impreparato, anche se questo richiedeva sacrifici.
Aspettai Giovanni e andammo insieme verso casa sua, Gil doveva vedere Annachiara stranamente, ripensai a Tea e provai a richiamarla
"Che è quella faccia?" mi chiese Giovanni cercando qualcosa da mangiare
"Nulla di che, Tea non risponde"
"Aiuto" disse ironico
"No, sono serio. Mi ha chiamato durante l'allenamento e sono passate più di tre ore e mezza da quella chiamata, non si è più fatta sentire"
"Starà studiando, dovevate vedervi?"
"No"
"Mettiti l'animo in pace Romeo" disse passandomi la ciotola di popcorn
"Perché mangio sempre popcorn quando vengo qua"
"Perché non fanno ingrassare poi così tanto"
"Ahia, attento alla linea?" Gli chiesi stuzzicandolo
"Si, ma tra Italia e Argentina..." sospirò sconsolato "Non ti da mai fastidio essere figlio di un calciatore?" mi chiese
"Troppo spesso, sempre paragoni con mio padre, poi lui si che era bravo sul serio"
"Già, vorrei essere bravo la metà di mio padre. Invece anche da allenatore continua a far parlare di sè più di me"
Lo guardai con compassione, ma senza farglielo notare, è una cosa che spesso la gente non apprezza. Gio era messo peggio di me, almeno mio padre non era più nessuno, invece il Cholo era il Cholo.
Spostai l'argomento della conversazione chiedendogli del resto della famiglia che adorava e dell'Argentina, finché non si fece una certa e tornai a casa. Salendo le scale del condominio mi fermai a suonare il campanello di Gil, ma nessuno rispose , fortunato lui, che sapeva dove si trovasse la sua ragazza. Sospirai e proseguii, aprii la porta e mi buttai sul divano pensando a quanto volessi qualcuno che cucinasse al posto mio. Poi mi squillò il telefono, Tea, finalmente, prima che potessi dire qualcosa lei disse "Eda è incinta"

I, I can't get you more pregnant
But if you're worried at all
I can take care of myself

Non trovo mai le parole giuste quando devo parlare a voi che leggete ma vi devo un enorme grazie per essere arrivate fino a qua, per leggere, per votare e per commentare.
Senza di voi Tea e Federico non sarebbero nessuno.
Se avete bisogno di qualcosa scrivetemi pure 🤹🏻‍♀️

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora