The One, Kodaline

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TEA PARADISO
"Tea" mi sentii scuotere "è meglio che vada prima che i tuoi si sveglino" aprii gli occhi e vidi Federico accanto a me senza maglia
"Oh merda, abbiamo fatto sesso e non me lo ricordo??" ero sconvolta
"Non che io mi ricordi" disse fingendosi pensieroso
"Idiota" sbuffai "perché sei senza maglia allora?"
"Me l'hai tolta ma ti ho bloccato prima che il tuo istinto animale..."
"So che non è vero" dissi lanciando uno sguardo truce che lo fece ridere
"Faceva troppo caldo, dai, devo uscire prima che i tuoi si sveglino e tu hai scuola"
"Si, mamma"
"Dov'è tua mamma??" chiese allarmato
"La mattina non connetti proprio" dissi alzandomi finalmente dal mio giaciglio caldo "ci sentiamo" dissi baciandolo prima di chiudergli la porta in faccia.
Da quando ci eravamo messi insieme in maniera più o meno ufficiale, cioè lo sapevano Gianmarco, Simeone e un paio di miei amici, questa era la seconda volta che ci vedevamo, ed era passato circa un mese.
Feci colazione ripassando latino, fare il liceo classico era stata una pessima idea, a chi piace il latino? Per non parlare del greco. In realtà anche matematica e fisica... dovevo nascere orso, in letargo tutto l'inverno!
Invece Federico aveva avuto la brillante idea di andare in montagna tre giorni, durante le vacanze scolastiche di carnevale.

"Avete preso tutto? Siete sicuri?" chiese Federico per l'ennesima volta, ruotai gli occhi al cielo
"Eravamo sicurissimi già alla centesima volta che ce lo hai chiesto" risposi seccata
"Quindi quando arriveremo non sarà come tutte le altre volte che ti sei scordata qualcosa,vero?" chiese voltandosi verso di me, e per un attimo rimasi incantata da quello sguardo. Mi morsi il labbro pensando a quella sera e potevo giurare che stava facendo lo stesso perché tenne lo sguardo fisso al mio
"Tea rispondigli così partiamo" si lamentó Gil Dias accanto a me
"Avró tutto" risposi ancora persa in lui. Lui sorrise e mi allungó una mano che preso tra le mie.
"Bene, ora che abbiamo perso abbastanza tempo partiamo" esordì Giovanni "gli altri saranno già arrivati"
"Una cosa che non ho capito è perché io non potevo stare davanti e Federico dietro così per toccarsi non dovevano stare così scomodi con lui che ha il braccio indietro e..." si lamentò Gil
"Perché mi deve aiutare e non hanno bisogno di toccarsi tutto il tempo, ora smettono" rispose Giovanni "vero?" chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore. Lasciai la mano di Federico e gli sorrisi.
Durante il viaggio io e Gil Dias litigammo per la musica, arrivando all'accordo di scegliere una canzone a testa. Fede diede il cambio a Simeone e Simeone diede il cambio a Gil Dias che si era arrabbiato con me perché continuavo a stuzzicarlo con la storia di Annachiara. Si erano visti giusto due volte ma lui sembrava avere un debole per lei e viceversa, peccato che nessuno dei due se ne accorgeva. Stavamo giusto raggiungendo gli altri a casa sua. Lei, Eda, Giulio erano già arrivati, non avevano un Federico Chiesa apprensivo in macchina.
Ah, avevamo anche Lo Faso in macchina. Solo per questo Federico aveva bisogno di toccarmi. Per "marchiarmi", fantastico.
Tra me e Simone era tutto apposto, eravamo diventati amici anche perché ormai lui e Giovanni erano pappa e ciccia.

"Cazzo" mormorai appena aprii la mia valigia
"Cosa succede?" chiesero le due ragazze che erano in stanza con me
"Ho dimenticato i pantaloni per sciare, devo tirarne fuori un paio prima che Fede lo sappia"
"Troppo tardi, principessa" disse appoggiato allo stipite della porta "Menomale che eri sicura di aver presto tutto"
"Da quando la chiami principessa?" chiese Gil entrando nella stanza, Annachiara arrossì e fissó il pavimento
"Da quando ho realizzato scaricatore di porto è troppo lungo" disse andandosene e facendo ridere tutti tranne me, era seccato. Lo seguii fino alla sua stanza dove si era seduto nel letto
"Ehi" gli dissi avvicinandomi per baciarlo ma lui si scansó
"Tea devo darti una cosa" disse in tono serio. Merda, cosa doveva darmi?
Presa qualcosa dietro la schiena e me lo porse, erano i miei pantaloni!
"Li avevi lasciati fuori dalla valigia quando la hai chiusa" disse e sapevo che stava facendo solo il finto arrabbiato.
"Ti voglio bene ti voglio bene ti voglio bene" ripetei buttandomi sopra di lui e ricoprendolo di baci
"Tu provaci soltanto a sgattaiolare qui la notte per fare questo e ti lascio fuori dalla porta a congelare" disse Gio entrando in camera
"Allora, io, Eda e Tea in una stanza; Giulio e Simone in un'altra, Federico, Giovanni e Gil nell'ultima, va bene a tutti?" chiese Annachiara una volta che tutti ci eravamo riuniti in cucina per decidere cosa fare. A tutti andava bene così, insomma le amiche sono sempre le amiche.
"Io vado a fare la spesa" disse Giovanni
"Ti accompagno, Giulio tu?" disse Eda
"No, grazie" disse lui, Eda gli tiró uno sguardo torvo "Ho detto no? Volevo dire certamente" disse provando a sorridere per rassicurarla
"Allora vado a fare gli skipass" propose Federico
"Ti accompagno amico" disse Gil
"Ci vediamo dopo" dissi a Fede sulla porta di casa circondandogli il collo con le braccia mentre lui rispondeva avvicinandomi per la vita
"Non puoi venire anche tu?" mi sussurró vicino all'orecchio in modo che Gil non ci sentisse
"Preferisco stare un po' con Annachiara e aiutarla, ci vediamo tra poco va bene?" chiesi sorridendogli. Lui mi stampó un'altra bacio e uscirono.
Principalmente l'aiuto mio, di Annachiara e Simone fu di non fare nulla. Passammo il tempo a giocare a carte e qualche altro gioco da tavola finché non tornarono Giovanni e la coppietta.
Iniziammo a cucinare, beh in realtà io e Simone non facevamo molto, assaggiavamo qualcosa e chiacchieravamo prendendoci in giro, io finii sul divano schiacciata da Simone che mi faceva il solletico proprio nel momento in cui Federico aprii la porta. Il suo sorriso si spense, ci guardò velocemente e andò in cucina dagli altri, Gil Dias scrollò le spalle e lo seguì. Mi alzai riprendo fiato dalle risate e entrai in cucina con Simone che si mise ad aiutare Gio.
"Fede mi aiuti ad apparecchiare?" chiesi toccandogli il braccio, lui si scostò
"Sto facendo altro Tea" rispose brusco
"Tea andiamo ad apparecchiare" esordì Annachiara che aveva visto il mio sguardo triste.

Dopo pranzo tutti si misero a riposare da qualche parte della casa, aspettai un po' di minuti poi raggiunsi Federico in camera sua, Gil Dias stava dormendo e Giovanni era sul divano a guardare un film.
"Ehi tu" gli dissi sedendomi sul letto
"Ciao" rispose senza sentimento
"Posso stendermi accanto a te?"
"Guarda che non sono Simone" rispose beffardo
"Infatti io voglio un certo Federico, Federico Chiesa. Quello che una volta in montagna si è scopato una ragazza e ora fa il geloso..." iniziai
"Tea lo sai che mi dispiace, perché dobbiamo tirare fuori questa storia ogni volta? Sai che non ci stai male solo tu"
"Lo so, ma mi hai ferito e anche prima l'hai fatto, poco per carità, però io non sto facendo niente e tu continui a farmi male" mi prese una mano tra le sue sedendosi e portandola alla bocca per baciarla
"Scusami, non riesco a vedervi vicini, si vede lontano un miglio che ti muore dietro!" disse trascinandomi vicino a lui
"E che io ti muoio dietro non si vede lontano un miglio?" Gli chiesi giocando con le sue dita, lui rise
"Sei la mia ragazza e nessuno può guardati in quel modo o toccarti, chiaro? Ora vieni qui, questo gli farà capire molte cose" disse iniziando a succhiare il mio collo.

When we are together you make me feel like my mind is free
And my dreams are reachable
You know I never ever believed in love or believed one day
That you would come along
Free me

90° minuto || Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora