Il Sentiero della Tenebra

Capitolo 4

"Raggiungimi questa notte al Kalkriese".

Le indicazioni di Bashur, pur concise e laconiche, erano state precise. Sapendo che ogni tentativo di ottenere ulteriori informazioni sarebbe stato vano, Sylvia non si perse d'animo.

Così la notte del 12 maggio 2032 si sedette sul pavimento della propria camera, entrò in sintonia con l'oscurità, si immerse nel Terzo Livello e percepì immediatamente la vastità dei suoni, colori e odori che l'ambiente produceva e che i Poteri Demoniaci decifravano simultaneamente, dando vita ad un'immagine il più possibile completa di ciò che la circondava. Le veniva ormai naturale espandere i numerosi livelli sensoriali e sfruttare le potenzialità offerte dalla propria natura oltremondana. Aveva imparato a percepire l'oscurità già quando si era trovata all'interno del Rifugio di Mount Albert, ma era stato negli ultimi mesi che si era concentrata su come manipolarla lievemente utilizzando i primi Tre Livelli.

"Il Noos è ovunque, attorno a noi e dentro di noi - Le aveva spiegato Bashur un giorno durante una lezione - E' l'energia primigenia della Tenebra e si diffonde in ogni angolo dello spazio e del tempo, contrapponendosi al Loos, l'energia primigenia della Luce. Ogni Demone ha un rapporto speciale con il Noos, nel senso che è in naturale sintonia con esso. Il segreto della manipolazione è sfruttare questa sintonizzazione e, per tramite, costruirne una con il Reale".

Bashur l'aveva preparata a muoversi nel buio mimetizzandosi con l'ambiente.

"Cosa percepisci?" Le aveva chiesto un giorno mentre erano in una delle stanze dell'appartamento, completamente priva di fonti luminose.

"Molte sensazioni". Aveva risposto lei.

"Concentrati e dimmi quali sono le principali".

"Gelo e calore, ma il primo è nettamente prevalente. Li sento presenti nel corpo e nella mente.".

"Sono il Noos ed il Loos, che si manifestano attraverso l'oscurità e la luminosità che vedi intorno a te durante la notte ed il giorno. Le stesse che ti pervadono come pervadono il tutto. Se ti astrai dall'inganno dei sensi che te li fa percepire come buio e chiarore alla vista o come gelo e calore al tatto, ti accorgi che sono manifestazioni di Tenebra e Luce, le Potenze che attraversano il creato e muovono le cose tutte, che ti permeano e che sono all'origine del Reale che nutre il corpo e l'anima. Impara a percepire la Tenebra, entra in comunicazione con essa ed avrai a disposizione un potere che nessun essere umano ha mai anche solo sfiorato".

Con la rapidità frutto dell'addestramento a cui si stava sottoponendo, quella notte di maggio Sylvia eseguì una scansione dei dati e individuò rapidamente ciò che stava cercando. Sulle sue labbra affiorò un sorriso, riconoscendo una certa logica nella scelta del luogo dell'incontro da parte di Bashur.

Questa volta avrebbe dovuto uscire dall'appartamento e muoversi da sola, segno evidente che il Maestro voleva metterla davvero alla prova per verificare fino a che punto aveva appreso gli insegnamenti ricevuti, in particolare quelli relativi alla mimetizzazione.

Non avendo né il fisico né l'addestramento al combattimento tipici di un Guerriero, ogni Cacciatore sfruttava particolari doti mimetiche ed elusive che consistevano sostanzialmente nello sfruttare i vantaggi offerti dall'oscurità.

"Quando vogliono, i Cacciatori riescono ad essere invisibili all'occhio umano, ombre che si fondono con la notte e si nutrono dell'oscurità. Questa è l'alleato più potente a disposizione; impara a sfruttarla al meglio". Si era raccomandato Bashur.

La notte del 12 maggio 2032 Sylvia mise a frutto alcuni dei tanti insegnamenti del Maestro, lasciandosi avvolgere completamente dall'oscurità che percepiva intorno a sé. Quindi si trasformò in Demone, mantenendo saldo il Controllo. Non appena si rese conto di avere il completo dominio della sua nuova forma lasciò che l'oscurità le si addensasse attorno a formare ciò che veniva chiamato un Campo Oscuro. Non sapeva ancora creare Illusioni o Visioni, ma Bashur l'aveva rassicurata circa l'invisibilità che il Campo avrebbe creato agli occhi di osservatori umani.