Capitolo 13

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L'attesa durò dodici ore, ognuna delle quali fu scandita dall'attivazione automatica e preordinata di numerosi simboli che indicava lo svolgimento delle varie fasi del Rito.

Il Signore non si sforzò di comprendere il suo svolgimento, troppo preoccupato di cogliere segnali che indicassero che tutto stava procedendo regolarmente. Ma era difficile interpretare il mutevole movimento dell'oscurità nel locale, che pareva rispondere al richiamo dei simboli di volta in volta attivati. Le Aure si mantenevano stabili e fluttuavano delicatamente, protette da filamenti di Noos puro.

L'unico indizio rassicurante era la presenza di YW2000, che se ne stava immobile e imperturbabile, pronto a passare dallo stato di quiete a quello di azione in una frazione di secondo.

Come ogni Guerriero, il Signore non era mai stato particolarmente interessato ad approfondire la liturgia legata ai più segreti rituali esoterici, si era sempre dedicato allo studio di quella simbologia che aveva attinenza con la Via della Guerra e riteneva di averne raggiunto una buona conoscenza. Solo adesso si rendeva conto di quanto vasto fosse il sapere accumulato dal Maestro Nergal e quali implicazioni avrebbe avuto la propria ascesa al rango di Arcidemone. Se avesse seguito un percorso evolutivo preciso, gli sarebbero stati svelati i cosiddetti Grandi Misteri e avrebbe acquisito una conoscenza ed un potere immensi a cui avrebbero corrisposto responsabilità in egual misura. Si domandò quale impatto avrebbe avuto tutto ciò sulla propria esistenza, visto che da tempo immemore si era sempre sviluppata ai margini della società. Poteva sembrare un paradosso che il Campione della Tenebra vivesse in una sorta di isolamento, a malapena tollerato dai suoi simili, eppure questa era la realtà dei fatti. Non si era mai sentito accettato completamente dalla comunità demoniaca, da cui era visto più come formidabile strumento da usare in battaglia che come creatura da inglobare nelle proprie attività al servizio della Tenebra. Lui aveva reagito facendo della Cittadella Nera il suo regno privato, inviolabile e inaccessibile. Qui viveva isolato da tutto e tutti, eccetto quando era impegnato in una missione. E a volte era solo anche allora. Come in quel momento.

Ma se fosse asceso al rango di Arcidemone sarebbe diventato di diritto un membro del Consiglio, entrando così a contatto con quella vasta rete di rapporti interpersonali dai quali ci si era sempre operati per escluderlo. Come avrebbero reagito quei consiglieri che da tempo tramavano per la sua distruzione? Non aveva dimenticato la congiura organizzata ai suoi danni quando si era rifiutato di uccidere Sheeva o di sottoporla al Vincolo Eterno ... e non aveva dimenticato che Nergal era intervenuto sventando i piani sinistri dei congiurati, aiutato anche dalla coincidenza dell'imminente invasione degli Eserciti della Luce.

Sheeva e Nergal ... In qualche modo erano legati da un filo invisibile.

Si era chiesto molte volte quale fosse il vero motivo per cui il grande Arcidemone aveva accettato senza riserve l'esistenza dello Spirito Selvaggio, battendosi con determinazione affinché seguisse il Campione in guerra come Servitrice. Era stata una mossa coraggiosa che gli aveva attirato le ire di molti colleghi, ma nessuno si era permesso di sfidarlo, neppure il potente Arcidemone Guerriero Seth. Malgrado le menomazioni che lo costringevano ad un ruolo attivo marginale nelle Forze Armate, Nergal restava una personalità leggendaria ed il suo Simulacro, YW2000, un combattente senza pari contro cui solo uno stupido poteva pensare di confrontarsi.

Il Signore ricordò per l'ennesima volta il giorno in cui aveva affrontato l'Arcangelo Izmael. Nergal era all'interno di una gigantesca Armatura da Battaglia e lo aveva accompagnato proprio insieme ad YW2000. E Sheeva si era unita in silenzio, trattenendo a stento l'ansia e la furia dei propri istinti primordiali.

"Se è necessario, interverrò e mangerò il suo cuore". Aveva detto con occhi che bruciavano di odio per il Campione della Luce.

Nergal l'aveva ammonita a restare in disparte e limitarsi ad assistere al duello

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