Capitolo 16

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Il Signore era soddisfatto perché la prima parte dell'operazione aveva avuto successo.

I Cercatori erano stati messi fuori combattimento, l'attacco chirurgico aveva lasciato praticamente intatto il residence e la base operativa nemica aveva subito danni minimi. L'uso appropriato di Sentenza aveva consentito la massima silenziosità e invisibilità: tutto si era svolto nel Terzo e nel Quinto Livello perciò nessun essere umano era stato anche coinvolto e per il momento la città era del tutto inconsapevole degli eventi in corso. Si trattava di una interessante novità nel modo di agire di un Guerriero giudicato sanguinario anche secondo gli standard dei servitori della Tenebra.

Sylvia sarebbe stata contenta. Il Signore ripensò con un sorriso beffardo all'influenza inquietante che l'umana stava avendo su di lui.

"Prima o poi quella donna porterà fuori dalla Via della Guerra". Gli diceva spesso Sheeva, come lui sempre più intrappolata nella rete di emozioni suscitate dallo stare quotidianamente vicino all'umana.

Adesso però le cose potevano cambiare. Se i Cavalieri decidevano di entrare in scena la battaglia avrebbe potuto assumere contorni imprevedibili e il Signore non era sicuro di poter mantenere i cittadini di Brema fuori dai giochi.

L'unica possibilità di riuscirci era data dall'attenersi rigidamente alla strategia fino ad allora adottata; avrebbe provato ad uccidere entrambi i Cavalieri giocando sporco, comportandosi come un assassino e non come un combattente. Avvalendosi della densa oscurità circostante, ne manipolò una quantità sufficiente a costruire un Fantasma con fattezze identiche alle proprie. Gli occorsero pochi secondi per formulare i potenti incantesimi volti a plasmare l'oscurità e conferirle forma e sostanza. Quando ebbe finito, una fotocopia di se stesso era immobile a pochi metri di distanza in attesa di ordini. Si trattava di qualcosa di ben diverso dai Simulacri costruiti dai Sapienti e usati anche in campo militare; quelli erano vere e proprie creature biotecnologiche nate dalla clonazione di geni dei Guerrieri di cui assumevano forme e identità, questo era ciò che sarebbe potuto definirsi un'Ombra Evoluta e non stabile e duratura, nel senso che ad una struttura corporea non definita univa funzioni neurali limitate e un ciclo vitale minimo. Generalmente, queste particolari entità venivano create per fungere da esche o ingannare sistemi di sorveglianza ed una volta esaurito il loro compito perdevano forma e sostanza e si dissolvevano nell'oscurità.

Stabilito un contatto neurale e fornite le routines comportamentali a cui il Fantasma avrebbe dovuto attenersi, il Signore gli ordinò di intercettare i due Cavalieri e allontanarli dalle immediate vicinanze del residence. Quanto a lui, indossò il Manto Oscuro e si alzò in volo. Si mosse in modo da restare nelle zone del cielo notturno dove l'oscurità era più fitta, entrando in contatto con le correnti di questa e sfruttandole; le cavalcò come un surfista fa con le onde, seguendo un percorso abbastanza complicato che lo portò a sorvolare diverse aree urbane tranquillamente immerse nella vita notturna ricca di suoni, odori e colori che nel Terzo Livello venivano automaticamente filtrati e analizzati dai sensori collocati negli innesti biotecnologici degli apparati sensoriali. Ogni qualche secondo entrava nel Quinto Livello per controllare quel che stava accadendo intorno alla base operativa dei servitori della Luce e valutare il momento opportuno per agire.

Nel frattempo il Fantasma aveva attivato le routine comportamentali suggeritegli e stava attirando l'attenzione dei due Cavalieri, che dopo aver scoperto ed eliminato l'Occhio si apprestavano ad assumere una posizione difensiva. Dal punto di vista del Guerriero la loro mossa era facilmente interpretabile; si aspettavano un attacco diretto e volevano respingerlo per poi contrattaccare con le arti magiche. Volevano un combattimento, un duello vero e proprio.

Non si stupì di quella strategia. Conosceva bene i Cavalieri Bianchi; il loro addestramento all'uso della Magia li rendeva così sicuri di sé da avere il coraggio di operare anche in ambienti ricchi di oscurità. Durante l'invasione del Regno della Tenebra da parte dell'Esercito della Luce guidato dall'Arcangelo Izmael i Reggimenti dei Cavalieri Bianchi e Rossi erano stati gli avversari più temibili sia durante la fulminea offensiva iniziale che nel corso della ritirata, sotto l'incalzare dell'Orda. Nei pressi del Ponte Eterno erano stati loro a costituire un ultimo baluardo difensivo che aveva resistito per il tempo sufficiente a permettere ai pochi resti dell'esercito in fuga di mettersi in salvo oltre il Confine.

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