Man mano che la figura misteriosa si delineava tra le ombre, Sylvia cominciò a rendersi conto che presentava delle anomalie; sebbene fosse in piedi, sembrava non essere particolarmente a proprio agio, come se avesse problemi di deambulazione. A conferma di questa supposizione l'umana notò che la mano destra stringeva saldamente un lungo bastone, una delle cui estremità era in realtà la punta di un'arma da taglio affilatissima e lunga circa tre metri, mentre l'altra, che poggiava al suolo, aveva delle appendici di foggia strana e dalla funzione sconosciuta.
Concentrando l'attenzione sugli arti inferiori della creatura, percepì che quello sinistro non era del tutto naturale; il piede, la caviglia e tutta le ossa fino al ginocchio erano in realtà protesi biotecnologiche di colore argento integrate nella struttura corporea e fuse con tratti di cartilagine, nervi e pelle. Anche l'arto destro presentava anomalie: in particolare, al posto del piede vi erano artigli biometallici acuminati direttamente collegati con le ossa della caviglia tramite un'apparentemente complessa struttura idonea a favorire il mantenimento della posizione eretta.
Sylvia comprese che l'arma/bastone costituiva uno strumento atto ad agevolare il bilanciamento degli arti e consentire la deambulazione, e all'improvviso le sovvenne il ricordo di un riferimento fatto dal Signore riguardo alle gravi ferite riportate in battaglia dal suo antico Maestro e di come in seguito a queste aveva dovuto ricorrere ad innesti biotecnologici nella gamba sinistra e nel piede destro che gli avevano permesso di riacquisire la funzione dei due arti, ma non di riprendere le attività di combattimento.
Sylvia provò un tuffo al cuore quando divenne consapevole di aver di fronte a sé il leggendario Arcidemone Nergal, uno dei più grandi Guerrieri mai esistiti.
Notò come il Signore si fosse nel frattempo inginocchiato, a testa china; un atteggiamento di rispetto accompagnato dall'emanazione di un glifo di sottomissione.
Sheeva, invece, pareva pietrificata. Sylvia si accorse della sua presenza nella sala solo nel momento in cui la vide prostrarsi dinnanzi all'imponente figura, tremando convulsamente.
Un silenzio innaturale calò su tutto l'ambiente, mentre l'oscurità si fece, se possibile, ancora più densa.
Lo sguardo dell'Arcidemone si posò a turno su tutti i presenti ed ognuno ebbe la sensazione che in un millesimo di secondo ogni cellula del corpo fosse stata esaminata, ogni ricordo conservato nella memoria esplorato. Il tocco mentale fu delicato e leggero, ma non per questo meno invasivo. Nessuno avrebbe potuto sottrarsi, anche un Demone Superiore non aveva difese contro un Potere della Tenebra sfoggiato con tanta abilità.
Infine Nergal emanò un glifo di pace che avvolse il Signore e parlò.
"Salve, mio discepolo". La voce, bassa e melodiosa, pareva provenire da realtà lontane e tempi remoti.
"Salve, mio Maestro". Salutò il Signore riuscendo a mantenere la calma glaciale di sempre.
"Sono tornato. La mia ricerca è finita". Mormorò l'Arcidemone.
"E' stata fruttuosa?"
"Si. La mia conoscenza si è enormemente ampliata, e con essa il potere. Possa la Tenebra aiutarmi a farne buon uso".
"Sono certo che così sarà. Rivederti mi reca una profonda gioia perché sono tempi difficili e la tua guida mi è mancata. Sto affrontando una missione molto impegnativa e non so se ne sono all'altezza.".
"Anche se eravamo separati da una distanza incommensurabile, non ti ho abbandonato – Sottolineò Nergal con voce bassa e melodiosa - So che molti all'interno del Consiglio te lo hanno fatto credere, affermando che ero scomparso per isolarmi definitivamente nell'empireo. Alcuni sono arrivati addirittura a ipotizzare che fossi morto. In realtà, ero impegnato in una ricerca che aveva a che fare con il Disegno del Fato. Ho varcato i confini della Tenebra Profonda e mi sono inoltrato laddove nessuno aveva mai osato. L'aiuto fornitomi dai Titani è stato prezioso, in particolar modo quello di Krom. I pericoli affrontati sono stati molti, la ricompensa è stata superiore alle attese. ".
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Il Sentiero della Tenebra
Fantasía(COMPLETO) E' IL SECONDO ROMANZO DELLE CRONACHE DELL'OLTREMONDO Sylvia Bethaniut è una donna in fuga, un'anima tormentata con alle spalle un passato terribile e davanti a sé un futuro pieno di pericoli. Vive nell'ombra, con un'identità falsa, nel di...