Capitolo 10

29 4 15
                                    

Fin dai primi giorni di permanenza a Magdeburgo il Capocaccia si rese conto che non avrebbe faticato a tenere unita la Squadra se non fosse stato per la mina vagante che era Alocero. Il giovane Cacciatore aveva un talento formidabile ed era presumibile immaginare per lui in un futuro l'ascensione al rango di Arcidemone, ma aveva il difetto di essere ostinatamente legato ad una visione del cammino evolutivo nella quale non c'era posto per creature che avevano un passato da Spirito Selvaggio. Ammetteva la loro possibilità di Sottomissione e Servitù, ma non concepiva l'idea che questi Spiriti fossero idonei ad ascendere al rango di Demoni. E questo riguardava anche e soprattutto Sheeva.

In tal senso non era affatto strana la piena adesione di Alocero alla corrente di pensiero ortodossa, avente fra i punti di riferimento quell'Arcidemone Ctulhu (suo Maestro dal momento dell'Ascensione) che era nemico acerrimo di Sheeva e che non aveva mai perdonato al Signore il rifiuto di ucciderla e la decisione di accoglierla come sua discepola. Le origini di questa ostilità andavano ricercate in un'aggressione che in passato uno dei discepoli dell'Arcidemone aveva subito proprio ad opera di Sheeva. Il malcapitato non era sopravvissuto all'attacco letale e Ctulhu aveva chiesto e ottenuto che una Squadra dell'Elite venisse inviata sulle tracce dello Spirito Selvaggio per eliminarlo o Vincolarlo. Messa alle strette, Sheeva si era rifugiata in una delle innumerevoli realtà dimensionali e aveva fatto perdere le tracce, per poi ricomparire nell'Oltremondo e attaccare Ctulhu stesso, mostrando una folle temerarietà. Nonostante i poteri demoniaci a disposizione l'Arcidemone si era trovato a mal partito di fronte alla Supervelocità di Sheeva e si era salvato solo grazie ad un impenetrabile Superscudo prontamente innalzato. La ferocia e imprevedibilità dell'attacco era stata tale da destare incredulità e preoccupazione in tutto il Consiglio, che da quel momento aveva considerato come priorità per l'Elite catturare o eliminare il pericolosissima Mantide.

Il resto era storia.

Bashur non si stupiva di quanto fosse salita la tensione quando nell'Oltremondo si era sparsa la notizia dell'Ascensione di Sheeva. Ctulhu, e con lui coloro che ne condividevano le idee, erano andati su tutte le furie e c'era voluta l'abilità diplomatica di Baal e Lilith perché all'interno del Consiglio non venisse approvata una mozione di apertura di un processo nei confronti del Signore. La tensione si era andata allentando dopo che Ctulhu aveva fatto parte del gruppo di Arcidemoni incontratisi con i Titani. La conoscenza acquisita e la necessità di agire di comune accordo per impedirne la divulgazione su larga scala aveva indotto tutti gli Arcidemoni coinvolti ad unire le forze, mettendo da parte ogni attrito e accantonando la questione dell'Ascensione di Sheeva, che appariva ben misera cosa di fronte all'enormità del compito che li attendeva.

Ma ciò che accadeva nell'Oltremondo non aveva sempre effetti immediati nelle realtà dimensionali. Era inevitabile che Alocero, all'oscuro dei motivi dell'alleanza segreta fra Ctulhu, Lilith e Baal, vedesse la natura demoniaca di Sheeva ancora come un problema primario e coltivasse nei suoi confronti una tale ostilità da non sapersi trattenere dal manifestarla. In genere, solo i Guerrieri mostravano un atteggiamento negativo così aperto, gli altri cercavano di mascherarlo dietro una facciata di gelida formalità.

Sino ad allora la neo Demone aveva scelto a sua volta di indossare una maschera di indifferenza di fronte al comportamento ostile del giovane Cacciatore.

"Io sono il Capo. Obbedisci ai miei ordini e non avrai nulla da temere". Si era limitata ad ammonirlo con un tono di voce che non lasciava presagire una facile convivenza.

Conoscendola bene, il Capocaccia si sorprendeva che non l'avesse già aggredito. La vecchia Sheeva lo avrebbe fatto, la nuova preferiva non dare peso alle parole tutt'altro che benevole che Alocero spesso si lasciava sfuggire. Questo sintomo di una crescita evolutiva importante non costituiva una premessa sufficiente per un buon lavoro di Squadra perché fra i due era assente qualsiasi parvenza di fiducia reciproca e Bashur si riteneva fortunato che quella particolare missione non richiedesse per il momento un impegno totale da parte di ciascun componente della Squadra. Ma in futuro non si poteva escludere la necessità di un'azione ben pianificata come era accaduto negli Stati Uniti, e senza la massima collaborazione il risultato avrebbe potuto essere negativo.

Il Sentiero della TenebraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora