Capitolo 11

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Bashur attese con pazienza che Sheeva e Sylvia ritornassero dalla loro scorribanda notturna. Malgrado le perplessità, riconosceva che per il momento la vicinanza della Demone aveva benefici effetti sulla donna umana, che appariva più attiva e meno taciturna e depressa; erano segnali che indicavano che stava iniziando a riprendersi qualche brandello della vita a cui aveva dovuto rinunciare dopo la fuga dagli Stati Uniti. Era un recupero lento e misurato, ancora ostacolato da forti e fondati timori, ma importante perché la precedente situazione di stallo si era sbloccata. E di questo doveva ringraziare la giovane Demone.

Il Capocaccia scambiò poche parole con le due creature, si accorse che erano tutt'altro che lucide mentalmente (come spesso accadeva al rientro in albergo) e lasciò che raggiunsero le rispettive stanze. Approfittò della presenza del bar interno alla hall per sorseggiare un drink e quando si ritenne pronto salì le scale che portavano al secondo piano e alla stanza occupata da Sheeva. Intuiva che stesse riposando, immersa in un Sonno Ristoratore, e questo l'avrebbe esposto ad un rischio, ma era fiducioso di poterlo gestire. Come tutte le creature oltremondane dedite al vampirismo, al risveglio da un Sonno Sheeva doveva soddisfare la sua fame e la sete di sangue; in passato aggrediva e uccideva tutto ciò che gli capitava a tiro, ma dopo la Sottomissione, con la scoperta e l'acquisizione del Controllo, aveva cambiato abitudini. Per questo, Bashur si era preventivamente procurato del sangue e della carne d'animale, conservati nel piccolo frigorifero della sua camera per occasioni come quella. Ne aveva riposto in un vasetto e una fiala due piccole porzioni, quindi si era mosso.

Entrò nella stanza di Sheeva servendosi di una lievissima manipolazione con cui bypassò la serratura magnetica. L'ambiente era completamente buio e saturo di oscurità, nella quale si immerse per modellare uno Scudo; era una precauzione forse superflua, più dettata dall'abitudine che da altro. Ma era meglio non correre rischi. Lo mantenne inattivo, pronto ad essere utilizzato come estrema difesa in caso di eventuale aggressione.

Sheeva era sdraiata sul letto in forma demoniaca, immobile e apparentemente ignara della sua presenza. In realtà, Bashur sapeva bene che non era così; come ogni Guerriero era capace di isolare una parte della mente e mantenerla attiva e all'erta, del tutto immune dal Sonno. Probabilmente quella parte, che i Guerrieri chiamavano Sentinella, era stazionata nel Terzo Livello e osservava l'ambiente circostante. I combattenti più esperti, come ad esempio il Signore, riuscivano a mantenere una vigilanza che si estendeva su un'area intorno a loro di molti chilometri quadrati. Con ogni probabilità Sheeva si limitava a sorvegliare l'intero albergo e le immediate vicinanze, ma era più che sufficiente. In caso di minaccia la Sentinella avrebbe inviato un impulso istantaneo ai centri neurali principali innescando un meccanismo che avviava il risveglio automatico. Tutto sarebbe avvenuto in pochi millesimi di secondo, consentendo di reagire in maniera letale.

Il Capocaccia avanzò nella stanza con movimenti calmi e rilassati e si sedette su una poltrona ai lati del letto, attendendo che Sheeva uscisse dal momento di riposo che si era concessa, appena due ore, con cui era capace di annullare completamente gli effetti di alcool e chissà quali altre sostanze assunte nei locali visitati in compagnia di Sylvia.

Quando riaprì gli occhi era perfettamente lucida e concentrata.

"Salve, Capocaccia. Ammiravi la mia bellezza?" Domandò con un sorriso, alzandosi in piedi e assumendo la forma umana. Era volutamente nuda ed emanava un'Onda Erotica irrefrenabile.

"Sei incantevole, come sempre". Mormorò Bashur, mantenendo saldo il Controllo.

"Sai, Capocaccia, ammiro molto la tua capacità di simulare le emozioni. Quanto pensi di resistermi?"

"Ancora per poco, se fossi qua per lasciarmi sedurre. Ma non è così".

"Allora, dimmi la ragione di questa visita – Lei si leccò un labbro con fare ammiccante - O devo ammettere che morivi dalla voglia di vedermi nuda?"

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